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Droga, a Genova consumatori anche sotto i 15 anni

Ad essere prediletta è la cannabis poi cocaina e oppiacei. I dati del report della Prefettura di Genova

Pubblicato:25-07-2019 17:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:34

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GENOVA – Sono sempre più giovani i genovesi che si avvicinano alla uso di sostanze stupefacenti. Nel corso del 2018, sono state 1.052 le segnalazioni arrivate al Nucleo operativo per le tossicodipendenze della Prefettura di Genova, per un totale di 992 persone nel 92% dei casi di sesso maschile. Tra i segnalati, 272 (28,7%) hanno tra i 15 e 19 anni, 233 tra 20 e 24 anni, 124 tra 25 e 29 anni. Ma otto ragazzi, tutti maschi, hanno meno di 15 anni. Nel complesso, i minori segnalati nel 2018 sono stati 113 (104 maschi e 9 femmine) e rappresentano l’11,2% del totale.

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L’allarme emerge dal report predisposto dalla Prefettura di Genova in collaborazione con la Regione Liguria e l’Azienda ligure sanitaria che oggi pomeriggio hanno sottoscritto un protocollo per lo studio, il monitoraggio e l’analisi del consumo di sostanze stupefacenti all’interno del territorio metropolitano di Genova. Confrontando i dati locali con il panorama nazionale, la Liguria risulta tra le regioni con il più alto tasso di persone segnalate, 80 ogni 100.000 abitanti, al pari di Piemonte, Toscana e Basilicata.


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Nel biennio 2016-2017, la classe di età più rappresentata era stata quella tra i 20 e i 24 anni, ma i giovanissimi tra i 15 e i 19 anni erano già al 26%, rispetto al 18% delle rilevazioni effettuate nel biennio 2011-2012. Dai dati raccolti, si evince che nel corso dell’ultimo decennio si è registrato un incremento del 34% dei soggetti segnalati dalle forze dell’ordine, con una lieve diminuzione nel corso dell’ultimo anno, dal momento che nel 2017 le segnalazioni erano state 1.176 per un totale di 1.105 persone. Cresce la percentuale dei consumatori stranieri, che passa dal 6% del 2001 al 31% del 2018.

Ad essere prediletta è la cannabis, il cui uso riguarda l’83% dei segnalati, seguita dalla cocaina (11%) e dagli oppiacei (6%). Le attività delle forze dell’ordine e del nucleo operativo della Prefettura, invece, non riescono a intercettare il consumo delle nuove sostanze psicoattive che viene relegato a un residuale 1% dei soggetti segnalati ma che ricerche di altri enti accreditati danno al terzo posto nella diffusione nella popolazione generale, dopo la cannabis e la cocaina.

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“Dal 1990 il Not ha l’obbligo di accompagnare i ragazzi che vengono fermati della forze di polizia in possesso di stupefacenti a un colloquio da cui emergono dati che ci consentono di analizzare il fenomeno, dividendo l’uso di sostanze stupefacenti per aree geografiche, classi di età, situazioni familiari e scolastica- spiega il prefetto di Genova, Fiamma Spena- purtroppo fasce sempre più giovani si avvicinano al mondo della droga con riflessi negativi sulla dispersione scolastica. Dalla comprensione del fenomeno arriviamo ad elaborare strategie di prevenzione nelle scuole, nelle famiglie e in tutti i contesti dedicati alla cura dei ragazzi”. La vicepresidente e assessore alla Sanità della Regione Liguria, Sonia Viale, sottolinea come “il focus che emerge da questo report sia l’abbassamento dell’età degli assuntori di sostanze stupefacenti e il fatto che, oltre a quella per cui sono stati segnalati, hanno assunto anche altre sostanze. L’età è veramente scesa al di sotto di un limite accettabile perché stiamo parlando di assuntori anche con meno di 15 anni. Si tratta di fattori che non possiamo trascurare nella nostra regione e che hanno ripercussioni negative anche sull’abbandono scolastico”.

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