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Aosta, 25 giu. – Sono quei luoghi fisici in cui le esigenze sanitarie incontrano quelle sociali. La giunta regionale della Valle d’Aosta ha approvato l’avvio di un’istruttoria pubblica di coprogettazione per l’individuazione di un soggetto del Terzo settore in qualità di partner per la progettazione e la gestione dei Punti unici di accesso (Pua) integrati con il servizio di Pronto intervento sociale (Pris), per il periodo che va dall’1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2026.
“I Pua sono fisicamente l’integrazione socio-sanitaria di cui spesso si è sentito parlare nel corso di questi anni, a maggior ragione all’interno del Piano della Salute e del benessere sociale- spiega l’assessore regionale alla Sanità, Carlo Marzi, durante la conferenza stampa di giunta- Sono quei luoghi nei quali si potrà avere un contatto diretto tra tutte le necessità di natura ovviamente sanitaria e naturalmente anche sociale”.
L’obiettivo è di arrivare, nel corso degli anni, ad aprirne 13: inizialmente si punterà ad averne uno per ogni Unité des Communes valdôtaines, in quelle strutture che già ospitano gli sportelli sociali, e uno in ognuna delle quattro case della comunità previste dal Piano per la salute e il benessere sociale, domani in discussione in Consiglio Valle, che prenderanno il posto degli attuali poliambulatori di Donnas, Châtillon, Aosta e Morgex, offrendo un’assistenza sanitaria fino a 24 ore su 24, sette giorni su sette.
In ogni Pua saranno presenti medici e infermieri ma anche assistenti sociali, che rimarranno in capo alla Regione, psicologi, mediatori culturali ed educatori. La spesa complessiva dell’istruttoria ammonta a 2,3 milioni di euro per il triennio, di cui 715.500 euro derivano dal Piano a contrasto della povertà a cui sia affiancano altri fondi nazionale esclusivamente dedicati ai Pua.
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