NEWS:

25 aprile, il vice presidente nazionale dell’Anpi: “Russi aggressori, se ne devono andare”

Le parole del numero due dell'Anpi, Alessandro Pollio Salimbeni, che ha partecipato alle celebrazioni per il 25 aprile ad Aosta: "Si fermi la guerra e i russi devono tornare a casa"

Pubblicato:25-04-2022 15:49
Ultimo aggiornamento:27-04-2022 09:15
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

AOSTA – “Lo dico nel modo più semplice: la Russia ha aggredito l’Ucraina e nel fare questo si è assunta tutta la responsabilità etica e politica degli avvenimenti che ne conseguono, le morti, le distruzioni, la sensazione di pericolo che percorre l’Europa e la destabilizzazione del mondo. Ciò che possiamo dire è si fermi la guerra e i russi devono tornare a casa“. Lo ha detto il vicepresidente nazionale dell’Anpi, Alessandro Pollio Salimbeni, durante le celebrazioni per il 25 aprile in piazza Chanoux ad Aosta.

LEGGI ANCHE: Ucraina, Vauro: “Gino Strada non sarebbe mai stato a favore dell’invio di armi”

Questa mattina, nel capoluogo regionale, sono stati ricordati i caduti in guerra con la deposizione di una corona al cimitero comunale e al Giardino della Rimembranza, in via Boniface Festaz. Le celebrazioni si sono concluse in piazza Chanoux con l’alzabandiera e la deposizione di una corona al monumento del soldato valdostano alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, dei rappresentanti dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia e della associazioni combattentistiche e d’arma, dei militari del Centro addestramento alpino e della banda municipale di Aosta.


Erano presenti il presidente della Regione Valle d’Aosta Erik Lavevaz, il sindaco di Aosta Gianni Nuti, il comandante del Centro addestramento alpino Marcello Orsi e il segretario della sezione valdostana dell’Associazione nazionale ex internati Sergio Milani. La cerimonia si è aperta con la lettura dei primi sei articoli della Costituzione italiana, a cura dei i ragazzi del Gruppo sportivo dei Vigili del Fuoco Giuseppe Godio.

LEGGI ANCHE: Mattarella all’Anpi sul 25 aprile: “Diritto alla pace fu affermato con le armi”

“LA RESISTENZA ARMATA NON SAREBBE STATA POSSIBILE SENZA IL SOSTEGNO DI CHI HA COMBATTUTO SENZA ARMI”

La Resistenza “è stata un fatto plurale e multiplo“, ha ricordato Salimbeni, animata “da combattenti in armi e combattenti senza armi, ma i primi non ce la faranno mai senza la solidarietà e il sostegno, anche solo psicologico, dei secondi“. E aggiunge: “La pace non si invoca, si costruisce”, ma “il problema è che la pace non è soltanto l’assenza di guerra.
Pace è una cultura diversa. Pace è cercare di comprendere le preoccupazioni di ciascuno e a partire da queste costruire un sistema di sicurezza collettiva condiviso”, che si traduce in “sicurezza europea, politica estera europea, difesa europea, intesa come funzione di autoprotezione senza orizzonte di sfida, e progressiva rinuncia alle armi nucleari”. L’arma nucleare “fu conclusione della seconda guerra mondiale e dopo di essa nulla è più stato come prima- conclude il vicepresidente nazionale dell’Anpi-: l’artigiano della pace che richiama il Papa da quel punto deve iniziare il suo lavoro”.

Gli eventi organizzati per celebrare il 25 aprile riprenderanno questo pomeriggio. Alle 15 è in programma una passeggiata commemorativa nelle vie della città di Aosta dedicate ai protagonisti della Resistenza valdostana, insieme a Paolo Momigliano Levi. L’iniziativa è organizzata dall’Istituto storico della Resistenza e dalla società contemporanea in Valle d’Aosta. Il ritrovo è al quartiere Cogne, sotto i portici di corso Battaglione. Seguiranno, alle 16.30, in piazza Chanoux, il concerto della banda musicale di Aosta e la cerimonia dell’ammainabandiera.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it