BOLOGNA – Se l’attività dei tamponi continuerà senza sosta potrebbero iniziare a scarseggiare i materiali necessari per farli. E così l’Alma Mater di Bologna corre ai ripari mettendo in moto le stampanti 3D nei suoi laboratori, in particolare per le provette a supporto delle attività del Policlinico dove si eseguono i test per individuare il covid-19 nei pazienti.
“Abbiamo ricevuto il sostegno di AlmaLabor- spiega Francesco Saverio Violante, direttore dell’unità operativa di Medicina del lavoro del Sant’Orsola- un tecnico ha già incontrato gli operatori per capire di cosa potrebbe esserci bisogno. Le stampanti 3D dei laboratori dell’Alma Mater sono pronte a realizzare le provette qualora si verificasse una richiesta urgente di tali materiali”.
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Più in generale, sottolinea l’Ateneo felsineo, “tutti i dipartimenti di area scientifico-biologica e chimica hanno risposto alla chiamata del Rettore e hanno offerto collaborazione”. Ad esempio, sempre per prevenire eventuali carenze di materiali nell’unità operativa di Microbiologia del Sant’Orsola, che effettua i tamponi, i dipartimenti di Farmacia e biotecnologie e di Chimica industriale hanno fornito mascherine, guanti e reagenti per i test. Allo stesso modo, sottolinea Violante, “il dipartimento di Scienze mediche veterinarie ci ha contattato perché aveva cinque respiratori per uso umano, di cui tre sono già stati messi a disposizione del Policlinico”.
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