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Legambiente: “Ecco come possiamo sabotare la Russia”

Da Legambiente Valle d'Aosta partono alcune proposte per cominciare in autonomia a 'sanzionare' Putin: "Abbassiamo il riscaldamento nelle case e accendiamo le luci più tardi"

Pubblicato:25-02-2022 15:12
Ultimo aggiornamento:25-02-2022 15:12
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manifestazione no guerra ucraina russia
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AOSTA – “Siamo disposti a fare dei sacrifici, invece che usare le armi, per punire e favorire un cambio di rotta del governo russo?”. Se lo chiede Legambiente Valle d’Aosta che in una nota propone di ridurre “la temperatura del riscaldamento dei nostri appartamenti di due gradi” e di accendere più tardi le luci e spegnerle prima per “penalizzare chi ha fatto ricorso alle armi” per risolvere le controversie tra stati.

“UN MAGLIONE È MEGLIO DI UN FUCILE”

“Chiediamo di fare la stessa cosa negli uffici, nei negozi, nei centri commerciali, negli edifici pubblici, nelle strade urbane”, è l’appello lanciato dall’associazione ambientalista valdostana, che domani parteciperà al presidio alle porte pretoriane, ad Aosta. E aggiunge: “Un maglione è meglio di un fucile“, per questo “indossiamo un maglione in più e chiediamo al governo italiano di ridurre da subito l’acquisto di gas e petrolio dalla Russia di almeno il 50% fino ad azzerarlo”, dando vita ad una “austerity volontaria”, alla quale va sommato “un incremento di produzione dalle fonti rinnovabili e l’approvvigionamento” di gas e petrolio “da altri paesi produttori”. Per la Legambiente Vda, “è evidente che i prodotti petroliferi sono di gran lunga la maggior fonte di entrate per la Russia, un flusso enorme di denaro che alimenta la macchina della guerra”.

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DALLA RUSSIA 3,5 BARILI DI PETROLIO OGNI GIORNO

Ogni giorno infatti, secondo i calcoli di Bloomberg, la Russia vende 3,5 milioni di barili di petrolio e 275 milioni di metri cubi di gas all’Europa, agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna, incassando circa 700 milioni di dollari ogni 24 ore: “Le sanzioni ipotizzate contro la Russia- sostiene l’associazione- non riguardano però questo settore, tranne il blocco del gasdotto Nord Stream 2, perché noi paesi industrializzati necessitiamo di energia per alimentare le nostre attività quotidiane”.

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