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La strigliata di Mattarella: “Inaccettabile parlare di meriti del fascismo”

Le leggi razziali? "Una macchia indelebile"

Pubblicato:25-01-2018 12:05
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:23
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ROMA  – “Sorprende sentir dire, ancora oggi, da qualche parte, che il Fascismo ebbe alcuni meriti, ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l’entrata in guerra. Si tratta di un’affermazione gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con determinazione”. Sono le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la celebrazione del ‘Giorno della Memoria’ al Quirinale.

“Perché razzismo e guerra- sottolinea- non furono deviazioni o episodi rispetto al suo modo di pensare, ma diretta e inevitabile conseguenza. Volontà di dominio e di conquista, esaltazione della violenza, retorica bellicistica, sopraffazione e autoritarismo, supremazia razziale, intervento in guerra contro uno schieramento che sembrava prossimo alla sconfitta, furono diverse facce dello stesso prisma”.

“La Memoria, custodita e tramandata, è un antidoto indispensabile contro i fantasmi del passato”, specifica Mattarella.


E sulle leggi razziali “ideate e scritte di pugno da Mussolini”, Mattarella è nettissimo: “Le leggi razziali – che, oggi, molti studiosi preferiscono chiamare ‘leggi razziste‘- rappresentano un capitolo buio, una macchia indelebile, una pagina infamante della nostra storia”.

“Trovarono a tutti i livelli delle istituzioni, della politica, della cultura e della società italiana connivenze, complicità, turpi convenienze, indifferenza- ricorda-. Quella stessa indifferenza, come ha sovente sottolineato la senatrice Segre, che rappresenta l’atteggiamento più insidioso e gravido di pericoli. Con la legislazione sulla razza si rivela al massimo grado il carattere disumano del regime fascista e si manifesta il distacco definitivo della monarchia dai valori del Risorgimento e dello Statuto liberale”.

“ATTENZIONE AI PROFETI DI MORTE SUL WEB”

“I cambiamenti rapidi e sconvolgenti che la globalizzazione comporta – le grandi migrazioni, i timori per lo smarrimento della propria identità, la paura di un futuro dai contorni incerti- possono far riemergere- sottolinea il capo dello Stato- dalle tenebre del passato fantasmi, sentimenti, parole d’ordine, tentazioni semplificatrici, scorciatoie pericolose e nocive”.

“La predicazione dell’odio viene amplificata e propagata dai nuovi mezzi di comunicazione. La tecnologia e la scienza offrono grandi opportunità ma, come sempre, se non correttamente utilizzate, possono rendere disponibili strumenti sofisticati nelle mani di vecchi e nuovi profeti di morte“, dice Matatrella.

“Contro queste minacce, contro il terrorismo, contro il razzismo e la violenza dell’intolleranza- continua il capo dello Stato- serve cooperazione internazionale, servono coraggio e determinazione. E’ necessario, soprattutto, consolidare quegli ideali di democrazia, libertà, tolleranza, pace, eguaglianza, serena convivenza, sui quali abbiamo riedificato l’Europa dalle macerie della seconda guerra mondiale”.

CITA LA COSTITUZIONE: “NESSUNA DISTINZIONE DI RAZZA”

“Le leggi razziali in Italia erano entrate in vigore nell’autunno del 1938. Il 1 gennaio del 1948, dopo neppure dieci anni, la Costituzione Italiana sanciva solennemente che ‘tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, ha infine ricordato il Capo dello Stato.

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