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Kudryk (Comunità ucraina in Italia): “Non cedere alla propaganda di Mosca”

La cronista che vive a Roma: "Chiediamo un intervento più deciso"

Pubblicato:24-02-2022 12:40
Ultimo aggiornamento:25-02-2022 13:02
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Nataliya_Kudryk
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ROMA – “La comunità ucraina in Italia apprezza che l’Europa e l’Italia facciano fronte unito nel sostenerla ma vuole che venga fatto di più e che ci sia un intervento più deciso, nessuno vuole la guerra con la Russia ma purtroppo parole e sanzioni servono a poco contro il presidente Vladimir Putin. E poi serve un’informazione più equilibrata e meno filo-Mosca, ci sono tanti politologi ucraini che parlano italiano: perché le televisioni non li consultano e non danno voce al mondo ucraino?” A parlare è Nataliya Kudryk, giornalista ucraina freelance che vive nel nostro Paese da 16 anni.

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L’intervista con l’agenzia Dire si svolge a poche ore dall’inizio dell’operazione militare russa in Ucraina. Dopo aver riconosciuto l’indipendenza di due autoproclamate repubbliche indipendenti nella regione orientale del Donbass nate nel contesto del conflitto scoppiato nel 2014 dopo l’annessione unilaterale russa della Crimea, Putin aveva inviato delle truppe nell’area “con funzioni di peace keeping”. All’alba di oggi, il Cremlino ha avviato un vero e proprio attacco in territorio ucraino.

L’aviazione militare ucraina ha riportato “bombardamenti intensi” nell’est, ma bombe avrebbero colpito anche nei pressi dell’aeroporto Boryspil della capitale Kiev. A essere colpito sarebbero stati anche due obiettivi della regione di L’viv, non lontano dal confine con la Polonia e quindi con l’Unione Europea. Il presidente Volodymyr Zelensky ha dichiarato la legge marziale in tutto il Paese.

Kudryk dice di essere in contatto con la sorella, con la madre e con amici, tutti o quasi localizzati nei dintorni della capitale. “Mi dicono di file lunghe per acquistare prodotti alimentari, per comprare la benzina e per prelevare i soldi dai bancomat. Le autostrade per uscire dalla città sono completamente bloccate dal numero di persone che si sono messe in macchina”, riporta la cronista. “Mia sorella vorrebbe tentare di trasferirsi in campagna ma non è facile al momento. Mia madre è triste e guarda alla vicina scuola, munita di bunker come molti istituti del Paese, dove recarsi in caso di attacco”.

Se il centro di Kiev non è stato ancora toccato, gli effetti del conflitto che avanza si fanno sentire comunque. Primi a pagarne le conseguenze, i bambini. “Una mia amica che fa la maestra mi ha detto che le scuole sono chiuse ma che non si riesce neanche a fare lezione online: i bambini sono troppo preoccupati e impauriti dalla guerra e della legge marziale, sono solo attaccati alle notizie”, sottolinea la giornalista. “La gente – prosegue Kudryk – cerca di stare tranquilla ma ci riesce solo in superficie. Conoscono bene Putin e sanno che non scherza, come affermano invece alcuni in Occidente”.

Dall’Ucraina arrivano infatti anche domande su cosa si dice e si pensa di fare in Europa. “I miei contatti vogliono sapere se è già previsto un sostegno più sostanzioso sul piano militare, che vado oltre le dichiarazioni di condanna, comunque ben accette, e le sanzioni”, conferma la cronista. Oggi la comunità ucraina, alle 15, scenderà in piazza a Roma. “E’ ora di fare passi ulteriori”, scandisce la cronista rilanciando le istanza della diaspora in Italia. “C’è chi dice, basandosi sulle parole di Putin, che potrebbe trattarsi di un intervento chirurgico, lampo. Ma del presidente russo non ci si può fidare minimamente”. Kudryk si chiede se “non è forse il caso che a questo punto la Nato si decida a fare entrare Kyiv”.

Soprattutto, ribadisce Kudryk, “è importante che si cerchino informazioni corrette e che non si ceda alla propaganda del Cremlino, molto forte anche in Italia”. Parole che fanno eco a quelle pronunciate dal capo dello Stato ucraino nel suo primo discorso alla nazione dall’attacco russo: “Se conoscete qualcuno qui – l’appello – contattatelo e chiedetegli cosa sta succedendo davvero”.

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