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Bielorussia, Lukashenko giura a porte chiuse: proteste e scioperi

Zuzuk (Comunità in Italia): "Gesto inaspettato, l'Italia condanni"

Pubblicato:23-09-2020 14:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:56

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ROMA –  In Bielorussia il presidente uscente Aleksandr Lukashenko ha prestato giuramento: la cerimonia si e’ svolta a porte chiuse e senza annunci alle 10.30 ora italiana, presso il Palazzo dell’indipendenza di Minsk. Un evento anticipato di varie settimane dai vertici di governo e che ha subito alimentato la protesta del movimento popolare che dal 9 agosto denuncia l’irregolarita’ della riconferma di Lukashenko alle elezioni presidenziali, una posizione adottata anche dall’Unione Europea. In un video, Svetlana Tikhanovskaja, la candidata che sarebbe giunta prima alle presidenziali di agosto ha dichiarato: “Lukashenko ha cercato di autoriconfermarsi presidente di nascosto. Questo atto sancisce la fine del suo mandato, dato che quello nuovo non gli e’ stato conferito dalla volonta’ popolare. Io, Svetlana Tikhanovskaja, sono l’unico leader eletto”. “Nessuno si aspettava che oggi avrebbe avuto luogo il giuramento, ma in Bielorussia da ormai 26 anni, cose surreali di questo tipo accadono di continuo” commenta per l’agenzia Dire Caterina Zuzuk, presidente dell’Associazione bielorussi in Italia, riferendosi ai cinque mandati consecutivi del capo dello Stato. Al giuramento e’ subito seguita una mobilitazione di cittadini: nella capitale, i sit-in sono gia’ iniziati sebbene l’appuntamento per la marcia nazionale convocata dalle opposizioni sia per le 18. “Si sono gia’ radunati gli studenti dell’Universita’ linguistica di Minsk e poi ci sono quelli dell’Universita’ statale di economia, dell’Universita’ statale bielorussa e dell’Universita’ statale dell’arte” continua Zuzuk. “Altri atenei invece hanno annunciato lezioni online per oggi, per evitare che i giovani possano organizzare dimostrazioni”.

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Le iniziative per sollecitare le dimissioni di Lukashenko pero’ non finiscono qui. Zuzuk cita l’ultima nota del Comitato per lo sciopero di Belaruskali, una delle principali aziende chimiche del Paese, che ha convocato per domani lo sciopero generale a oltranza. “Tutte le aziende – recita la nota del Comitato – dovranno restare chiuse fintanto che questo ‘governo criminale’ non avra’ lasciato il potere”. “La marcia di oggi ci preoccupa molto, temiamo nuovi arresti e violenze” dice Zuzuk, che ricorda: “Dal 9 agosto migliaia di persone sono state arrestate e ci sono testimonianze di torture in carcere e abusi di potere nelle strade. Il governo italiano e l’Unione Europea devono intervenire per fermare questa spirale di ingiustizia, fino al punto di applicare sanzioni economiche contro lo Stato e contro i responsabili di questo regime, se necessario. Da Lukashenko fino all’ultimo poliziotto che ha commesso torture”.

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