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Bielorussia, il Parlamento europeo non riconosce Lukashenko ma la Lega si astiene

Polemica per l'astensione della Lega alla mozione di condanna contro la repressione in Bielorussia

Pubblicato:17-09-2020 15:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:54
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ROMA – Cinquecentosettantaquattro favorevoli, 37 contrari e 82 astensioni al voto sulle sanzioni per le autorita’ bielorusse: il Parlamento europeo e’ stato quasi unanime nella sua richiesta alle altre istituzioni europee.

A Bruxelles i deputati hanno deciso di non riconoscere Lukashenko come presidente della Bielorussia, in considerazione di elezioni che avrebbero violato “tutti gli standard riconosciuti a livello internazionale”.

Dunque si’ alle sanzioni per le autorita’ responsabili delle violenze su chi ha protestato in queste settimane: per renderle effettive, tuttavia, serve il via libera del Consiglio (e quindi degli Stati membri dell’Unione).


Il Parlamento ha accolto con favore e supporto la creazione del Consiglio di coordinamento, un organismo che chiede un cambiamento democratico a Minsk, con nuove elezioni. La risoluzione votata, infine, sottolinea il “ruolo importante” avuto dalle donne nelle proteste in queste settimane, in particolare Svetlana Tikhanovskaja, Veronika Tsapkala e Marija Kalesnikova.

FIANO (PD): LEGA INDECENTE AL FIANCO DEL DITTATORE

La Lega e Susanna Ceccardi si sono astenuti in Europa sulla richiesta di sanzioni al regime di Lukashenko e hanno votato contro l’inasprimento delle sanzioni alla Russia per il caso Navalny. Semplicemente indecenti. Chissa’ perche’ la Lega ha deciso di voltare le spalle, per l’ennesima volta, alle decisioni del suo Paese. Che cosa strana. E’ sempre piu’ chiaro con chi stia quel partito, e’ sempre piu’ chiaro per chi fanno il tifo. Contro la democrazia, contro l’Italia, contro l’Europa, senza la quale non avremmo avuto un un becco di un euro per riprenderci dal Covid”. Cosi’ Emanuele Fiano, deputato e responsabile Esteri, della segreteria del Pd.

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