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Magi (Omceo Roma): “Pagare gli strutturati come i gettonisti”

"Uno strutturato percepisce circa 34,50 euro l'ora, un gettonista ne prende 150. Questo non è accettabile"

Pubblicato:23-08-2023 15:11
Ultimo aggiornamento:23-08-2023 15:12

antonio magi sumai
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ROMA – “Bisogna pagare gli strutturati come i gettonisti. L’intervista del collega dimostra quanto stiamo dicendo ormai da tempo: vanno modificati i rapporti di lavoro all’interno del Servizio sanitario nazionale“. Raggiunto dall’agenzia Dire, il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, interviene sulle parole di Giovanni Sella, 46 anni, medico gettonista che ha dichiarato di guadagnare più di un primario, precisando di superare i 150mila euro lordi all’anno.
“Oggi- prosegue il numero uno dell’Omceo Roma– c’è comunque una crisi del rapporto di dipendenza, del rapporto di impiego. Ormai i medici hanno la necessità di organizzarsi la vita e di guadagnare quanto guadagnano gli altri professionisti negli altri Paesi europei. È chiaro che questo fatto non fa altro che agevolare il fenomeno dei ‘gettonisti'”.
“È vero- sottolinea Magi- che il governo ha emanato alcune norme per frenare questo fenomeno. Norme che, però, non sono sufficienti. Bisogna infatti trasferire le risorse economiche che usiamo per beni e servizi, legate quindi ai gettonisti, ai capitoli di spesa del personale, che sono invece bloccati al 2004, con un -1,4%”.
“Abbiamo dunque un tetto di spesa per il personale dipendente in quanto tale- ricorda Magi- però, allo stesso tempo, paghiamo i professionisti che fanno lo stesso lavoro con beni e servizi che rappresentano l’unico capitolo di spesa in cui un tetto non c’è”. Per il presidente dell’Ordine dei medici di Roma “questo non è più ammissibile, soprattutto quando il ministero delle Finanze mette in moto tutti quei meccanismi anche se ci si rende conto della situazione grave in cui versa la sanità italiana e quindi anche la fuga dei professionisti. Uno strutturato percepisce circa 34,50 euro l’ora, un gettonista ne prende 150. Questo non è accettabile”.
“D’altronde- ricorda Magi- sono anni che non facciamo manutenzione al Servizio sanitario nazionale, per quanto riguarda le strutture, le apparecchiature e il personale. Ma mentre grazie al Pnrr sono arrivati fondi, risorse economiche per le strutture e per le attrezzature, per il personale non esiste, invece, alcun tipo di investimento economico”.
“D’altronde- chiosa Magi- le parole lette questa mattina sono lo specchio di una situazione che si conosce da tempo. Sono infatti numerosi i giovani medici che addirittura preferiscono non partecipare ai concorsi banditi per entrare nel Servizio sanitario nazionale. Quelli che invece lavorano da anni nel Ssn vedono e vivono tutto questo come una gravissima ingiustizia: fanno lo stesso tipo di lavoro all’interno delle stesse strutture ma percepiscono retribuzioni differenti”.
“E questo- conclude- non è accettabile e favorisce la fuga all’estero o nel privato di quanti lavorano nel pubblico, che preferiscono andare via”.

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