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Gualtieri: “Italia fortunata ad avere Speranza come ministro della Salute”

Il sindaco di Roma interviene al congresso nazionale di Articolo Uno ed elogia il lavoro svolto dal ministro della Salute: "Pochi pensavano che il nostro Paese sarebbe stato in grado di reggere alla pandemia"

Pubblicato:23-04-2022 11:44
Ultimo aggiornamento:27-04-2022 13:27

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ROMA – “Maria Cecilia Guerra e Roberto Speranza al ministero dell’Economia e nel Consiglio dei ministri sono stati compagni di battaglie e di sfide difficili e importanti. Cecilia è stata preziosa per tante scelte di equità, contrasto all’evasione e giustizia, e in particolare voglio rendere omaggio al lavoro straordinario di Speranza, che l’Italia è stata ed è fortunata ad avere come ministro della Salute dal momento in cui ci siamo ritrovati a essere il primo Paese occidentale investito da una nuova terribile e sconosciuta pandemia”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, parlando in apertura del Congresso nazionale di Articolo Uno ‘Un mondo nuovo, una sinistra grande’, in corso oggi e domani all’Auditorium Antonianum di viale Manzoni, nella Capitale.

Gualtieri, accolto dall’applauso dell’assemblea, ha aperto il suo intervento rivolgendo un “commosso pensiero e ricordo a Guglielmo Epifani, che ci manca moltissimo”. Quando il virus ha iniziato a diffondersi in Italia, ha ricordato Gualtieri, “pochi in Europa e sulla scena internazionale pensavano che il nostro Paese sarebbe stato in grado di reggere sul piano sanitario, economico e sociale. Invece abbiamo saputo farlo perché abbiamo praticato e inaugurato in occidente una linea di rigore sanitario a cui Roberto (Speranza, ndr) ci ha richiamati con coraggio e determinazione fin da subito, che ha salvato migliaia e migliaia di vite e che abbiamo saputo tutti insieme combinare con una politica economica espansiva, attenta ai più deboli, condivisa e sollecitata a livello europeo“.

Per il sindaco di Roma, “è stata una svolta profonda rispetto a una lunga stagione di austerità e di critica e crisi delle politiche pubbliche che dobbiamo invece essere orgogliosi di aver promosso insieme in Italia e in Europa, riconciliando il rapporto tra Europa e popolo che si era rotto alimentando populismi e nazionalismi”.


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