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VIDEO | 8 marzo, Gualtieri: “Sbagliato pensare che violenze e femminicidi siano solo atti isolati di folli”

Dal sindaco di Roma un appello agli uomini: "Si guardino dentro e accettino l'indipendenza delle donne"

Pubblicato:08-03-2024 16:07
Ultimo aggiornamento:08-03-2024 16:09

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ROMA – “C’è tantissimo da lavorare, perché è sbagliato pensare che violenze e femminicidi siano solo atti isolati di folli. Purtroppo è un fenomeno più generale, dovuto alla difficoltà di tanti, troppi, uomini ad accettare l’autonomia, l’indipendenza e la piena libertà conquistate dalle donne”. Così il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, intervistato dalla Dire oggi in occasione della Giornata internazionale della donna, a margine di un evento sul tema organizzato dall’Associazione Telefono Rosa presso il Teatro Ambra Jovinelli.

“Le donne sono ancora discriminate- ha proseguito Gualtieri- e giustamente non vogliono più esserlo. Allora chiedo agli uomini di guardarsi bene dentro, di andare a riconoscere anche quei piccoli gesti o atteggiamenti che spesso sono la spia di una più generale difficoltà ad accettare la libertà delle donne“. Anche perché, secondo il sindaco, l’autonomia e la forza delle donne “non sono solo un beneficio per loro, ma per tutta la società. Una società è migliore se le donne sono messe nelle condizioni di essere libere, autonome, indipendenti e valorizzate- ha sottolineato- l’economia cresce di più se più donne lavorano, le imprese hanno più successo se hanno donne nei posti di vertice”.

Le donne, inoltre, hanno una “maggiore attenzione all’ambiente e alla pace, quindi sono davvero una grande risorsa per tutta la società”. Il doppio esercizio da fare, allora, è quello di “contrastare ogni spinta ad avere un’idea di possesso, di esclusività e di dominio da parte degli uomini- ha proseguito ancora Gualtieri- ma anche di capire che la battaglia delle donne per la loro autonomia non è solo la loro ma di tutti”.


Ma qual è l’impegno del Comune sulle politiche di genere? “Stiamo cercando di fare tanto- ha risposto Gualtieri alla Dire- inseriamo dei criteri premiali nei nostri bandi perché le cooperative, le imprese e le associazioni femminili possano essere premiate e valorizzate. Stiamo potenziando la rete dei centri antiviolenza, stiamo lavorando per avere la certificazione di genere del Comune di Roma e stiamo cercando di costruire più infrastrutture sociali che servono a conciliare i tempi di lavoro, di vita e di cura”.

Quanto a quest’ultimo aspetto, però, la responsabilità, ha tenuto a sottolineare il primo cittadino, deve essere di tutti: “Quando si assumono assistenti sociali e si fanno scorrere le graduatorie, indirettamente si va anche a contribuire ad evitare quello che spesso avviene, cioè che poi alle donne il più delle volte viene scaricato un lavoro di cura, perché gli uomini e la società si sottraggono, non sostenendo i fragili e i vulnerabili”. Sono “tantissime” insomma le azioni da mettere ancora in campo “se si vuole davvero fare una vera politica di genere”, ha concluso.

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