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Ansia e depressione nelle zone alluvionate, psicologi gratis anche nel 2024

Rinnovato il progetto dell'ordine degli psicologi che raccoglie oltre 120.000 richieste di assistenza all'anno

Pubblicato:22-11-2023 17:24
Ultimo aggiornamento:22-11-2023 17:24
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BOLOGNA – Sono più di 120.000 persone all’anno in Emilia-Romagna le persone che chiedono un aiuto psicologico gratuito: tra le ragioni che spingono le persone a non intraprendere percorsi di questo tipo c’è anche il fattore economico. Per questo il progetto “Vivere meglio”, iniziativa promossa e finanziata con cinque milioni di euro da Enpap, la cassa previdenziale degli psicologi, verrà rilanciato a partire da gennaio 2024, in particolare per continuare ad offrire assistenza e aiuto alle popolazioni delle zone alluvionate dove emergono in particolare “ansia e depressione”.

Il PROGETTO DEGLI PSICOLOGI, DALLA PANDEMIA ALL’ALLUVIONE

Oggi l’ordine degli psicologi era in audizione in commissione regionale per illustrare il progetto. “Come ordine- ha spiegato il presidente Gabriele Raimondi– ci siamo organizzati in gruppi di intervento, tra cui quello della psicologia dell’emergenza per dare risposte durante pandemia e la recente alluvione. L’obiettivo era quello di integrare i nostri servizi con quelli messi a disposizione dalle Ausl e dalle istituzioni e garantire piena e corretta informazione a cittadini e professionisti”.

“C’E’ UNA ZONA GRIGIA DI DISAGIO CHE OGGI NON E’ PRESIDIATA”

La psicologia di base “potrebbe dare risposte a bisogni che oggi non trovano ascolto- sottolinea ancora il presidente dell’ordine- c’è una zona grigia con situazioni di disagio che, se non prese in carico, rischiano di aggravarsi con costi a carico delle istituzioni. Apprezziamo il recente sforzo della Regione Emilia-Romagna che ha stanziato 40 milioni per la salute mentale ma dà risposte a bisogni conclamati, ora serve agire sulla prevenzione. Pubblico e privato devono collaborare, anche in un’ottica di gestire al meglio le risorse e diminuire così i costi sociali di patologie trascurate”.


COME FUNZIONA: SCREENING ONLINE POI ANCHE POCHE SEDUTE

A volte, a spiegato la vicepresidente dell’ordine Luana Valletta “per intervenire su situazioni di disagio non servono sedute infinite, bastano 10-12 incontri. La salute mentale non può essere considerata di serie B ma deve viaggiare di pari passo con la tutela della salute fisica”. L’intento, aggiunge parlando ancora di ‘Vivere meglio’, “è portare avanti il progetto, svolto in collaborazione con molte università italiane, al quale si accede tramite piattaforma dai 16 anni in su. Dopo un primo screening online, le persone vengono fornite di materiali per auto-aiuto nelle situazioni gestibili autonomamente oppure vengono indirizzate verso gli specialisti più adeguati“. “In molti casi, dopo 3-6 mesi le persone che hanno ricevuto assistenza sono migliorate, anche con pochi colloqui. Per questo- conclude la numero due dell’ordine degli psicologi- serve che pubblico e privato lavorino insieme, soprattutto per un’adeguata informazione”.

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