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Entra in vigore oggi il regolamento europeo sui chip, che istituisce una serie completa di misure volte a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, la resilienza e la leadership tecnologica dell’UE nell’ambito delle tecnologie e delle applicazioni dei semiconduttori. Il regolamento si articola in tre pilastri principali. Il primo pilastro, l’iniziativa “Chip per l’Europa”, consoliderà la leadership tecnologica dell’Europa, facilitando il trasferimento di conoscenze dal laboratorio alla fabbrica, colmando il divario tra ricerca e innovazione e le attività industriali. Il secondo pilastro del regolamento incentiva gli investimenti pubblici e privati negli impianti di produzione a favore dei produttori di chip e dei loro fornitori. Nel terzo pilastro, il regolamento istituisce un meccanismo di coordinamento tra gli Stati membri e la Commissione per rafforzare la collaborazione con gli Stati membri e tra di essi, monitorare l’approvvigionamento di semiconduttori, stimare la domanda, prevedere le carenze e, se necessario, attivare una fase di crisi.
L’Ue taglia il traguardo del 20% di investimenti in progetti digitali nel Next Generation Eu. Per la la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen si tratta un traguardo “significativo”. Nel discorso sullo Stato dell’Unione alla sessione plenaria del Parlamento Ue, von der Leyen ha detto che aver superato gli obiettivi posti dimostra che gli Stati membri hanno utilizzato questi investimenti, che sono stati la chiave per la necessaria digitalizzazione dell’assistenza sanitaria, del sistema giudiziario e della rete dei trasporti. L’Europa, ha sottolineato la presidente della Commissione, ha assunto un ruolo guida nella gestione dei rischi del mondo digitale diventando oltretutto “pioniere mondiale dei diritti dei cittadini nel mondo digitale: il Digital services act e il Digital markets act stanno creando uno spazio digitale più sicuro in cui i diritti fondamentali sono protetti”, ha sottolineato von der Leyen.
Un team di ricercatori ENEA e Università di Pavia ha messo a punto un innovativo materiale in grado di catturare nanoparticelle d’argento disperse nell’acqua. Le particelle ultrafini d’argento, di dimensioni inferiori ai 100 nanometri, hanno proprietà disinfettanti che le rendono uno dei prodotti più utilizzati nelle nanotecnologie, con una produzione annua che si aggira attorno alle 500 tonnellate. Sono utilizzate in dispositivi medico-sanitari, elettrodomestici, mobili, spazzolini da denti e abiti, il cui uso, lavaggio e smaltimento ne comporta la dispersione in acqua, dove possono resistere intatte per molti giorni. Il nuovo materiale in grado di rimuovere le nanoparticelle d’argento dall’acqua si basa su un composto innocuo e inerte con cui si fa il vetro, la silice, che viene trattata con una tecnica, cosiddetta di nanoimprinting, che permette di ottenere cavità delle stesse dimensioni delle nanoparticelle d’argento da rimuovere dall’acqua.
Disponibile gratuitamente sul portale ENEA la nuova versione di DOCET, il software semplificato per la certificazione energetica degli edifici residenziali, che ENEA ha realizzato per gli addetti del settore edilizio, in collaborazione con Cnr – Istituto per le Tecnologie della Costruzione. L’applicativo, utilizzabile per immobili con superficie fino a 200 m2 non soggetti a ristrutturazioni importanti, consente la redazione dell’attestato di prestazione energetica (APE), il documento che certifica la prestazione e la classe energetica di un immobile indicando gli interventi migliorativi ed economicamente più convenienti. La precedente versione del software è stata utilizzata da oltre 300 mila utenti. Tra le novità presenti, la possibilità di personalizzare ulteriormente la descrizione dell’immobile con la richiesta di input aggiuntivi per migliorare la caratterizzazione delle superfici trasparenti per il calcolo degli apporti solari. Nella nuova release sono stati inoltre aggiornati i costi unitari dei combustibili.
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