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Tg Mondo Hi-Tech, edizione del 22 marzo 2023

Si parla di attacchi hacker, intelligenza artificiale nelle aziende, ChatGPT

Pubblicato:22-03-2023 16:05
Ultimo aggiornamento:22-03-2023 19:24
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+169% ATTACCHI HACKER IN ITALIA, ECCO COME PROTEGGERE I DATI

Oggi tutti i nostri dati, anche i più sensibili, viaggiano sul digitale. Perderli o vederli finire nelle mani sbagliate può provocare seri danni nella nostra vita. Non è un caso infatti che sia stato istituito il Backup Day, la festa che si celebra il 31 marzo proprio per ricordarci l’importanza di salvare delle copie in archivi sicuri. Ma possiamo davvero sentirci al sicuro? Secondo il Rapporto Clusit redatto dall’Associazione italiana per la sicurezza informatica, nel 2022 in Italia gli attacchi da parte degli hacker sono aumentati del 169%. “Il modo migliore per proteggere i propri dati è prevedere un sistema di sicurezza con update giornaliero”, spiega Emanuele Cappelletti, referente commerciale per l’Italia di Crown Records Management, azienda che offre servizi di gestione e archiviazione dei dati. “Sui media sentiamo parlare di hacking solo quando ad essere violati sono i sistemi di grandi aziende o enti importanti – sottolinea Cappelletti – ma purtroppo la quotidianità è piena di tentativi di rubare dati o identità digitali”. Per questo l’esperto consiglia a tutti, cittadini e grandi corporation, di prendere le dovute precauzioni.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE, IN ITALIA SOLO IL 59% AZIENDE NE FA USO

L’intelligenza artificiale fa paura. Non soltanto per le applicazioni, quasi infinite, e i vasti scenari che apre davanti a sé, ma anche per i risvolti sul tessuto economico e sociale di tutto il mondo. Secondo l’ultimo studio dell’Unicusano, il mercato globale tocca oggi i 62,4 miliardi di dollari per arrivare, entro il 2026, a superare i 300 miliardi secondo le stime degli analisti. In questo scenario di forte crescita, l’Italia è fanalino di coda insieme al Giappone per quanto riguarda i Paesi a forte indice di sviluppo. L’Unicusano nel suo studio evidenzia infatti come i campi di applicazione e gli investimenti delle aziende siano nel Belpaese molto circoscritti: soltanto 6 aziende su 10, il 59% per l’esattezza, hanno infatti avviato almeno una progettualità di intelligenza artificiale nei settori dei servizi finanziari, dei trasporti, del retail e dei servizi pubblici.

ROMA DIVENTA INTELLIGENTE CON RETE 5G E WIFI IN METRO E PIAZZE

Copertura delle tre linee metro, delle stazioni e dei tunnel, in tutte le bande di frequenza. Sviluppo di un’infrastruttura per la copertura in tecnologia 5G della città, basata su small cells, abilitata ad ospitare tutti gli operatori mobili attivi per un potenziale di 6mila punti di propagazione di segnale. E lo sviluppo di una rete free WiFi ad accesso seamless con circa 850 punti di presenza tecnologicamente avanzati, distribuiti in 100 piazze di rilevanza pubblica. È la proposta di partenariato pubblico-privato, sviluppato dall’azienda Bai Communication, per realizzare un’infrastruttura di rete 5G e WiFi ad alta intensità nella città di Roma. A presentare il progetto è stato il sindaco Roberto Gualtieri. La proposta prevede la piena connettività di tutti i punti nevralgici della città (metro, piazze e strade), già a partire dal Giubileo 2025, l’aumento della sicurezza pubblica con videostreaming di una nuova rete di telecamere, l’abilitazione di un portafoglio di servizi digitali forniti da Roma Capitale, la realizzazione di una vera smart city, un minore inquinamento elettromagnetico e ridotti consumi energetici basato sul sistema di smart cells.


BOOM CHATGPT IN CLASSE, ANP LAZIO: INUTILE FARE GUERRE

ChatGPT, il chatbot basato su intelligenza artificiale e machine learning, è sempre più usato dagli studenti italiani per ricerche, compiti e verifiche in classe. Ma se le potenzialità della nuova tecnologia sono state fin da subito intercettate dai giovani italiani, dirigenti e docenti si stanno chiedendo come poter convivere con l’intelligenza artificiale in classe. Per Cristina Costarelli, dirigente del liceo ‘Newton’ di Roma e presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) del Lazio, condannare non avrà effetti benefici. “Fare le guerra a queste tecnologie ci vede già perdenti: se i ragazzi vogliono, riescono a superare qualsiasi controllo”, spiega. Quel che possiamo fare, invece, è cambiare il nostro approccio a verifiche e valutazioni. “Si può sfruttare il più possibile l’oralità – indica la dirigente scolastica – e aumentare le occasioni di verifica, alternando a test scritti due o tre interrogazioni orali”.

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