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Un super consulente per la scrittura delle leggi? L’intelligenza artificiale. Parte sperimentazione

Con il progetto 'Savia', l'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna e il Cineca 'testano' il possibile aiuto dell'intelligenza artificiale nella scrittura e valutazione delle leggi

Pubblicato:04-04-2024 14:21
Ultimo aggiornamento:04-04-2024 14:21

intelligenza artificiale
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BOLOGNA – L’intelligenza artificiale diventa un super-consulente per scrivere le leggi. È l’idea portata avanti in Emilia-Romagna dall’Assemblea legislativa, che in accordo col Cineca vara il progetto ‘Savia’, presentato oggi a Bologna. Si tratta di addestrare allenare un modello di intelligenza artificiale non generativo (quindi non come ChatGpt) e in ‘open source’, cioè aperto e disponibile per tutti, sull’intero corpo normativo della Regione e su tutti gli atti collegati. A questa mole di documenti sarà poi aggiunta una serie ulteriore di dati utili per valutare l’impatto delle leggi. L’obiettivo è avere uno strumento che, grazie all’Ia, aiuti il legislatore a valutare l’efficacia e l’impatto delle leggi sia prima, nella fase di stesura, sia dopo, una volta approvate. Il software sarà in grado anche di controllare la coerenza del testo con il resto del corpo normativo, interrogando le banche dati, oltre a verificare la sua attuazione con le norme a livello locale.

Essendo aperto, ‘Savia’ potrà essere usato anche dai cittadini come strumento di partecipazione. Interessata al progetto è anche la Corte dei Conti dell’Emilia-Romagna, come spiega il presidente Marcovalerio Pozzato, per l’applicazione dell’Ia all’analisi dello stato di salute delle finanze pubbliche e dei bilanci degli enti locali. “È come avere una macchina che in questo contesto sa tutto, quindi facilita di molto il lavoro- sottolinea il presidente del Cineca, Francesco Ubertini- secondo me è uno strumento per esaltare le qualità umane, non per limitarle. Potrebbe anche stimolare i politici a scegliere soluzioni che hanno i migliori impatti per i cittadini, perchè lo strumento è a disposizione di tutti e quindi alza l’asticella”.

Oltre alle opportunità, ci sono anche dei rischi. Come la possibilità, ad esempio, che la politica finisca per abdicare al suo ruolo inseguendo solo ciò che viene dettato dalle nuove tecnologie. “Ma d’altronde esistono già oggi politici nel mondo che lo fanno”, sorride Ubertini, facendo riferimento ad esempio a chi va a caccia di consensi sui social o a chi utilizza bot per tentare di influenzare l’opinione pubblica. “Sono già tra di noi- continua il presidente del Cineca- a questo punto, allora, forse è meglio che gli strumenti siano alla portata di tutti, perchè almeno tutto diventa trasparente”. In ogni caso, assicura Ubertini, “non penso sia tecnicamente possibile arrivare a strumenti che fanno le leggi da soli. Non avrebbe alcun senso”. Dello stesso avviso è anche Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. “Cerchiamo di non farci pilotare- dice- l’intelligenza artificiale è un’opportunità per rendere i nostri processi legislativi e istituzionali più innovativi, veloci ed efficienti per le nostre comunità. Ma deve essere conosciuta a fondo, per evitare informazioni o intercessioni sbagliate”.


Il progetto ‘Savia’, dunque, servirà “per approfondire il valore etico e pubblico dell’intelligenza artificiale- continua Petitti- è una sperimentazione innovativa e unica in Italia e può diventare un modello anche per altre Regioni”. Presentato oggi a Bologna, il prototipo sarà testato nei prossimi mesi. Un esperimento che va visto “in chiave di miglioramento della vita dei cittadini- insiste Ubertini- queste tecnologie portano rischi, ma se vogliamo guidare l’algoritmo, dobbiamo conoscerlo. Se la dimensione pubblica non sperimenta, rimane indietro e non conosce. E se non conosce, non governa i processi. Per questo è molto importante questa sperimentazione”.

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