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‘Caccia all’uomo’: fa discutere il titolo di Libero. Parsi: “Non tutti sono così, no alle criminalizzazioni”

La psicoterapeuta: "Per me il maschio vero è il San Giuseppe del cristianesimo. Lavoro, coraggio, amore profondo, questo è un maschio vero"

Pubblicato:21-11-2023 15:41
Ultimo aggiornamento:21-11-2023 15:41
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titolo libero parsi
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ROMA – “Caccia all’uomo” è il titolo di Libero che dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin sta riscuotendo polemiche. Tra attiviste, proteste, guerra dei post su Fb: serve colpevolizzare tutti gli uomini? “Il titolo sarà d’effetto, ma penso che possa voler dire ‘caccia all’uomo’, quell’uomo, perché non tutti sono così. Tanti sono invece allevati nel rispetto e nell’amore nei confronti delle donne e per questo desiderano essere amati e rispettati e non sentirsi responsabili di quello che non farebbero mai. Serve alleanza tra uomini e donne per cambiare le cose definitivamente. In Iran, accanto a tante che sono scese in piazza senza velo, c’erano anche molti ragazzi, padri e uomini”. Ne è convinta e lo ribadisce alla Dire la psicoterapeuta Maria Rita Parsi che una trilogia sugli uomini l’ha scritta più di 10 anni fa ‘Fragile come un maschio, ‘Single per sempre, ‘I maschi sono cosi e Penelope si è stancata’.

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Di fronte ai criminali femminicidi come Filippo Turetta l’esperta, già componente dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, non ha dubbi: “Bisogna ci sia cambiamento in quegli uomini che sono stati educati in una visione patriarcale dei rapporti con quelle donne, ma bisogna che siano attente anche quelle donne che per troppa disponibilità e sensibilità, pur evolute ed intelligenti non colgono il pericolo del rapporto con uomini come questo. Bisogna educare a questo cambiamento profondissimo e lo si deve fare con competenze psicologiche e alleanze sociali e legali”.

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“Anche gli uomini- tiene a sottolineare- devono fare anche loro una rivoluzione e devono emanciparsi da modelli che mettono al primo posto il controllo e puniscono, addirittura con la morte, il rifiuto e l’abbandono”. “Anche per chi non crede- commenta nel corso dell’intervista Parsi pensando alle prossime feste natalizie- per me il maschio vero è il San Giuseppe del cristianesimo: accompagna Maria, fa il primo parto assistito della storia, protegge e tutela la famiglia e la casa, lavora e segue quel bambino anche se non è suo figlio biologico. Perché ogni bambino è divino e può salvare il mondo. Lavoro, coraggio, amore profondo, questo è un maschio vero. Nel cristianesimo inoltre anche Dio ha una madre”. E dunque ci vuole: alleanza, rispetto, educazione sessuale, conoscenza vicendevole tra i sessi e non criminalizzazione degli uni contro le altre.

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