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ROMA – “Alle persone che mi vogliono male e mettono in dubbio il mio dolore: non potete capire“: poche parole che vanno dritte al punto, quelle pubblicate dalla sorella di Giulia Cecchettin, Elena, criticata sul web e pure da un consigliere regionale del Veneto per le sue posizioni fortemente critiche verso una società patriarcale che ha prodotto un soggetto come l’assassino Filippo Turetta.
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Dopo il ringraziamento ai giornalisti e l’appello: “Continuate a raccontare la verità”, (“anche se non tutti hanno avuto tatto”, precisa) arriva la comprensibile richiesta: “Vi chiedo soltanto di lasciarmi sola per un po’, sto mentalmente e fisicamente male e devo darmi del tempo per riprendermi. Non continuate a chiamarmi insistentemente se non rispondo. Per piacere, comprendete”. Elena ci ha tenuto anche a ringraziare tutti coloro che le stanno dimostrando affetto e vicinanza: “Ho letto ogni singola parola, vi apprezzo tantissimo”.
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