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Rigassificatore, fumata bianca per Piombino. Giani: “Martedì firmo”

Chiusa la conferenza dei servizi con un parere favorevole, ma il sindaco del Comune toscano si oppone: "Faremo ricorso al Tar"

Pubblicato:21-10-2022 16:48
Ultimo aggiornamento:21-10-2022 17:01

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FIRENZE – “La conferenza dei servizi, presupposto fondamentale all’approdo della nave di rigassificazione nel porto di Piombino, si è conclusa con parere favorevole per prescrizioni, quindi con l’esito positivo rispetto alla sua collocazione. La nave resterà nel porto per tre anni dal momento in cui entra in esercizio. Entro 45 giorni, con prescrizione assoluta, Snam dovrà indicare sulla base degli studi e delle verifiche che sta facendo sull’intera costa italiana dove montare la piattaforma offshore, che fornirà il suo servizio nei 22 anni successivi”. L’annuncio arriva dal presidente della Regione Toscana e commissario al rigassificatore, Eugenio Giani, al termine della riunione della conferenza dei servizi che ha espresso in giornata parere positivo alla realizzazione dell’impianto a Piombino. “Questo è il risultato di un lavoro di 35 enti che sono stati chiamati e di 87 osservazioni sono state trasmesse e inviate anche da altri enti- aggiunge- è stato un lavoro molto approfondito, la mole di materiali che mi lascia in termine di pareri, osservazioni, valutazioni tecniche è consistente”. Il parere favorevole, aggiunge, “è condizione determinante perché io possa rilasciare l’autorizzazione nell’arco di qualche ora. Voglio arrivare ad approvare in Giunta il memorandum Piombino che costituirà fonte di intesa, presupposto per l’autorizzazione. Questo avverrà lunedì pomeriggio, fra lunedì sera e martedì mattina firmerò materialmente l’atto che consente a Snam di iniziare i lavori“. Le prescrizioni destinate a diventare parte integrante dell’autorizzazione “sono ampie e articolate- conferma Giani- e si riferiscono naturalmente a tutta una serie di materie di ordine tecnico. Raggruppandole su tre grandi questioni riguardano la sicurezza, la possibilità di una compatibilità ambientale che non danneggi le attività che vengono svolte e la prevenzione di tutto ciò che può procurare danni all’attività del porto”. In questo senso, riferisce ancora il governatore della Toscana, “la banchina consentirà assolutamente le attività del porto per le navi che lì si recano per finalità legate alla siderurgia, non ci sarà inoltre nessuna alterazione rispetto ai traghetti, anzi nella prescrizione che metteremo nel memorandum chiederemo anche un maggiore flusso di collegamento con l’isola d’Elba”.

IL SINDACO: “RICORSO AL TAR, PROCEDIMENTO FA ACQUA DA TUTTE LE PARTI”

Delusi i comitati ambientalisti e i sindacalisti che, assiepati fuori da palazzo Strozzi Sacrati, hanno rumoreggiato per tutta la mattinata in attesa di una decisione il cui segno era evidente da settimane. Il sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, fa un passo in più e intende portare le ostilità dinanzi al Tar: “Noi faremo ricorso– dichiara ai giornalisti al termine del vertice- è un procedimento quello che si è concluso oggi che fa acqua da tutte le parti, doveva contemplare l’ipotesi on shore in porto e l’ipotesi fuori dal porto. Invece nemmeno oggi c’è un progetto per l’ipotesi in mare aperto. Il commissario straordinario, lo abbiamo detto dal primo giorno, ha assunto questo incarico in maniera sbagliata con l’obiettivo di autorizzare l’opera”.


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