NEWS:

Asta da record per le chitarre di Gilmour: raccolti 21 milioni di dollari per i cambiamenti climatici

Concretamente, le 126 chitarre messe all'asta da Christie's, sono state vendute per un totale di circa 21,5 milioni di dollari, il pezzo forte, la 'Black Strat', una Fender Stratocaster, ha raggiunto quasi i 4 milioni

Pubblicato:21-06-2019 17:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:26

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Una collezione di chitarre unica nel suo genere. Ogni pezzo ha fatto la storia della musica, musicalmente un valore inestimabile. Concretamente, le 126 chitarre messe all’asta da David Gilmour, da Christie’s, sono state vendute per un totale di circa 21,5 milioni di dollari, il pezzo forte, la ‘Black Strat‘, una Fender Stratocaster, ha raggiunto quasi i 4 milioni.

La ‘David Gilmour Guitar Collection‘, ovvero quella che è stata definita la “più grande e completa collezione di chitarre mai messa all’asta” ha totalizzato 21.490.750 dollari, ovvero la vendita di strumenti musicali più costosi nella storia dell’asta. Nei mesi precedenti la vendita, sono stati oltre 12mila i fan che hanno preso parte alle diverse tappe dell’asta, quelle di Londra, Los Angeles e New York. Sono invece oltre 500.000 le persone hanno visto il contenuto della vendita su Christies.com e oltre 2.000 quelle che hanno fatto un’offerta, da 66 Paesi.

Decisamente il culmine è stato toccato con la vendita della “The Black Strat”, utilizzata dal chitarrista dei Pink Floyd nelle registrazioni di album come The Dark Side Of The Moon (1973), Wish You Were Here (1975), Animals (1977) e The Wall (1979). La chitarra è stata venduta per 3.975.000, nuovo record mondiale per una chitarra all’asta.


Il ricavato andrà interamente in beneficenza, all’ente ClientEarth, un ente che combatte i cambiamenti climatici: “La crisi climatica globale è la più grande sfida che l’umanità dovrà mai affrontare”, il pensiero di Gilmour, convinto che tra pochi anni “gli effetti saranno irreversibili”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it