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Chiara Tramontano: “Giulia ha scoperto il tradimento dalle cuffie dell’Iphone”

In aula Chiara Tramontano ha ricostruito le tante bugie raccontate da Alessandro Impagnatiello a sua sorella Giulia, spiegando che lei aveva scoperto i tradimenti e aveva da mesi grandi problemi a mangiare perchè cibo e latte avevano un sapore strano

Pubblicato:21-03-2024 13:56
Ultimo aggiornamento:22-03-2024 11:48

delitto senago
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BOLOGNA – Ha capito che Alessandro Impagnatiello la tradiva perchè quella app le segnalava che lui, quasi tutte le sere dopo il lavoro, passava sempre nello stesso posto. Una app che serve a tracciare i dispositivi in caso di furto: è che così che Giulia Tramontano – uccisa dal suo compagno a coltellate quando era incinta di sette mesi – ha maturato i primi sospetti su Impagnatiello, che aveva cominciato a tradirla ben prima di meditare di ucciderla. A parlare di come Giulia avesse capito il tradimento (e aveva messo alle strette il barman con molte domande) è stata oggi in Tribunale la sorella Chiara, con cui Giulia si confidava costantemente anche se non vivevano vicine.

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GIULIA SEGUIVA I MOVIMENTI DI ALESSANDRO

In aula, ascoltata come testimone nella quarta udienza per l’omIcidio della sorella che avvenne la sera di sabato 27 maggio 2023, Chiara Tramontano ha spiegato che Giulia aveva utilizzato un’applicazione dell’iPad di Impagnatiello che permette appunto il ritrovamento in caso di smarrimento: si chiama ‘Dove si trova‘ e è presente su tutti i dispositivi Apple. In caso di furto, si può attivare per avere un tracciamento del dispositivo e sperare di ritrovarlo. La app, spiega il Corriere della sera, può essere utilizzata anche da un dispositivo connesso e in questo modo si possono seguire i movimenti delle apparecchiature registrate o di altri smartphone quasi in tempo reale. Giulia aveva scoperto di poter utilizzare questa app quando Impagnatiello le aveva prestato il suo Ipad. E attraverso la app, aveva seguito i movimenti delle cuffie dell’Iphone (che Alessandro Impagnatiello aveva sempre con sè), in modo tale da poter tracciare di fatto i movimenti del barman. Un’Ipad che a Impagnatiello ha portato solo guai. Si tratta infatti dello stesso Ipad su cui la ragazza con cui aveva una relazione parallela scoprì la doppia vita di Impagnatiello (e così il castello di bugie del giovane) e trovò perfino le falsificazioni del test di gravidanza che Impagnatiello le aveva portato per convincerla che il bambino non fosse suo.


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LE BUGIE DEL GIOVANE: “UN GIOIELLO PER TE”

Dopo aver scoperto questi strani passaggi serali, Giulia Tramontano aveva affrontato Impagnatiello per chiederle dove andasse: lui prima le aveva detto che si tratta di “un posto dove andava con i colleghi per fumare una sigaretta dopo il lavoro”, ha raccontato oggi la sorella della vittima. Giulia allora era andata a controllare e aveva trovato che non c’era niente, “solo un palazzo dove vivevano migranti”. È il palazzo in cui vive l’amante dell’uomo. Ma lui nega. Di fronte alle nuove domande, il barman si inventa che andava lì “per comprare per lei un gioiello” (che poi effettivamente le regalò). “In quella zona c’era davvero una gioielleria- ha detto Chiara-. Per questo Giulia si era convinta che fosse sincero”.

IL VELENO NEL LATTE, NELL’ACQUA, NEI POMODORI

Un’altra parte della testimonianza ha riguardato il problema del veleno per topi: l’accusa contesta a Impagnatiello l’aver somministrato a Giulia topicida già da diversi mesi prima del delitto (forse con l’obiettivo di farla abortire, anche alla luce di alcune ricerche che lui aveva fatto su internet). Tracce del veleno sono state trovate nel sangue della donna e anche del feto. Chiara, oggi in aula, ha spiegato che Giulia da mesi stava male e trovava l’acqua che beveva orribile, ma anche buona parte del cibo, pomodori in particolare. L’acqua, il latte, i pomodori, tutto aveva un sapore orribile, per la ragazza incinta. “Il cibo aveva un sapore assurdo, anche il latte, anche i pomodori“, ha etto Chaira, ricordando come Giulia le avesse detto che i pomodori “non avevano più lo stesso sapore”. Diceva che il latte che beveva, il giorno dopo l’apertura, “aveva un sapore strano”. L’acqua? Giulia sentiva “puzza di candeggina” aprendo le bottiglie. Nel periogo di Natale, Giulia aveva forti dolori allo stomaco e stava molto male, nonostante la borsa dell’acqua calda. “Mia sorella beveva tantissime tisane e non trovava alcun sollievo“, ha aggiunto Chiara.

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IL PENSIERO DI ABORTIRE

Chiara Tramontano ha ricordato anche che Giulia, dopo la notizia del bambino, aveva subito pensato di abortire perchè Impagnatiello non era contento della gravidanza, preoccupato per i possibili problemi economici. Poi, però, lui aveva cambiato idea e l’aveva convinta a non farlo quando erano già al consultorio. Giulia Tramontano pensa nuovamente ad abortire dopo aver scoperto il tradimento, ha raccontato Chiara, spiegando di aver cercato lei stessa di fissare un appuntmento per la sorella in una clinica di Napoli. Ma ormai mancavano pochi al termine consentito dalla legge, i tempi erano molto stretti e alla fine Giulia non abortì.

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