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Da Bologna il leader del movimento ‘Boicotta Israele’: “Aiutateci a fermare il genocidio”. Il Rettore: “Incontro non autorizzato”

A Bologna ieri si sono tenute due lezioni di Omar Barghouti, co-fondatore del movimento internazionale a guida palestinese per il Boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (Bds) contro Israele

Pubblicato:21-02-2024 16:30
Ultimo aggiornamento:21-02-2024 16:31
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barghouti a bologna
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(di Maurizio Papa e Andrea Sangermano)

ROMA – “Adesso è urgente per noi ricevere il vostro pieno supporto per aiutarci a fermare il genocidio di Israele a Gaza“. Così Omar Barghouti, co-fondatore del movimento internazionale a guida palestinese per il Boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (Bds) contro Israele, ieri pomeriggio durante l’iniziativa che si è svolta in un’aula universitaria del complesso di Santa Cristina su iniziativa di Assopace Palestina.
Tutti dovrebbero fare pressione sui propri Governi, sulle Università e sui sindacati“, afferma Barghouti, per adottare innanzitutto “un embargo militare” su Israele. “

Nel tempo del genocidio, mettere fine alla complicità è il più profondo obbligo etico. Se non ora, quando? E non essere complici- continua l’attivista- include dire la verità al potere e rifiutare di essere silenziati da amministrazioni universitarie corrotte e codarde”. E’ necessario “resistere il genocidio, fermare il genocidio. Se odiate la violenza e l’oppressione, se odiate l’oppressione e la complicità- è l’appello di Barghouti- se amate la libertà, la giustizia, la dignità e l’uguaglianza per tutti, senza differenze sulla base dell’identità”, allora occorre mobilitarsi e fare pressione “per aiutarci a smantellare il regime di apartheid coloniale di Israele che dura da 75 anni, come ogni altra forma di oppressione. Ma adesso è urgente per noi ricevere il vostro pieno supporto per aiutarci a fermare il genocidio di Israele a Gaza”.


All’inizio del suo primo intervento, scivolone di Barghouti sulla stampa quando fotografi e operatori lasciano la sala: “Non so perchè i media mi hanno abbiano solo fatto delle foto e poi sono andati via senza aspettare di sentire una singola parola di quello che ho da dire, è così tipico dei media occidentali che sono media-spazzatura”. Nell’aula, però, restano a seguire l’intera iniziativa almeno tre giornalisti.
A conclusione dell’incontro, interviene un portavoce del Bds di Bologna per sottolineare che ora “dobbiamo organizzarci per fare le cose che hanno spiegato i nostri relatori”. Anche sotto le Due torri il Bds “porta avanti le campagne strategiche indicate dal movimento a guida palestinese e vi invitiamo tutti a seguire le nostre attività a unirvi a noi”, esorta l’attivista: “Continuiamo a fare iniziative di boicottaggio, ne abbiamo già fatte diverse contro Carrefour e altre compagnie, continueremo a mobilitarci e vi invitiamo ad unirvi a noi in queste attività”. Anche all’interno dell’Università “si stanno muovendo delle cose, ci sono gruppi di docenti, non docenti e studenti che si stanno organizzando per portare avanti azioni di boicottaggio dentro l’Università. Passiamo all’azione ora”, afferma il rappresentante del Bds, perchè occorre “fermare il genocidio e smantellare un regime di apartheid, colonialismo e occupazione”.

A BOLOGNA AULA PIENA IN ATENEO PER INCONTRO CON BARGHOUTI

A Bologna va in scena il primo dei due incontri in programma per oggi con l’attivista Omar Barghouti, co-fondatore del del movimento internazionale a guida palestinese per il Boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (Bds) contro Israele.
L’aula C del complesso universitario di Santa Cristina, in piazzetta Morandi, era piena: c’erano oltre un centinaio di persone presenti. Tra loro anche lo scrittore e attore Alessandro Bergonzoni. Gli organizzatori si sono presentati con un impianto di amplificazione e lo hanno messo in funzione all’interno dell’aula perchè, spiegano, fino all’ultimo momento non era chiaro se l’Università avrebbe consentito lo svolgimento dell’iniziativa. Fuori dal complesso universitario si notano alcuni mezzi e agenti delle forze dell’ordine e della Polizia locale. All’iniziativa partecipano con Barghouti anche Elian Weizman (lecturer in Relazioni internazionali alla London south bank University) e Chantal Meloni (docente Diritto penale Università degli studi Milano e senior legal advisor European centre for constitutional and human rights di Berlino).

BERGONZONI A DE PAZ: “ASCOLTO È NECESSARIO”

“Sono venuto ad ascoltare, a imparare e a sapere. Sono uno studente che vuole studiare questo dramma palestinese e voglio capire benissimo se ci sono delle polemiche, dei divieti, delle censure e perchè ci sono”. Così lo scrittore e attore Alessandro Bergonzoni dopo aver seguito, a Bologna, l’incontro con Omar Barghouti che su iniziativa di Assopace Palestina si è tenuto oggi pomeriggio in un’aula universitaria del complesso di Santa Cristina.
“Venerdì 23- ricorda Bergonzoni- saremo in piazza con il Portico dell pace e altre associazioni” e avere visto che l’incontro di oggi “si è svolto in maniera così intensa, non disturbata, non facinorosa, non ossessionante e senza schiamazzi, bandiere o frasi ha fatto capire tante cose su come certa Università possa essere veramente meritoria”. Il presidente della Comunità ebraica di Bologna, Daniele De Paz, ha però protestato con forza per l’organizzazione dell’incontro con Barghouti in Ateneo e per l’iniziativa che si svolgerà stasera in Comune, di nuovo con la partecipazione del co-fondatore del del movimento internazionale a guida palestinese per il Boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni (Bds) contro Israele. De Paz “mi ha sorpreso- commenta Bergonzoni- ma spero che possa capire che serve a tutti, non soltanto a una parte”: un’iniziativa come quella di oggi pomeriggio “penso che possa far capire tante cose e si tratta solo di stemperare e cercare ci ascoltare. In questo momento non ci si può permettere di non ascoltare, questo è quello che consiglio veramente e tutti: ascoltare non per convincere, ma per sentire”.

IL RETTORE: “INCONTRO CON BARGHOUTI NON AUTORIZZATO”

All’indomani dell’incontro, arrivano le polemiche. Il rettore Giovanni Molari fa sapere che non era stato autorizzato dai vertici di Palazzo Poggi. Interpellato dai cronisti, a margine del ‘Career Day’ in Fiera, sulle polemiche sollevate in questi giorni dal capo della comunità ebraica bolognese, Daniele De Paz, contro le due conferenze di Barghouti in Ateneo e in Comune, dice: “L’incontro di ieri non ci risulta essere stato autorizzato dall’Alma Mater- precisa Molari- non hanno seguito le procedure corrette di richiesta” per l’aula in cui svolgere l’iniziativa. “Quindi è un evento non autorizzato e pertanto da considerarsi un’iniziativa personale“.

Alla conferenza hanno partecipato anche alcuni docenti della stessa Università di Bologna. “Abbiamo fatto le verifiche- ribadisce il rettore- è un evento che non ha seguito le procedure di autorizzazione normali che ci sono nel nostro Ateneo. Non è un’iniziativa organizzata o autorizzata dall’Ateneo. E’ un’iniziativa personale. Non ho altro da aggiungere”.
Anche per l’assemblea d’Ateneo annunciata per il prossimo 27 febbraio, con l’intento di discutere la posizione dell’Alma Mater in merito alla guerra in Palestina, “verificheremo- tiene il punto Molari- ad oggi non ci è arrivata una richiesta formale. Quando arriverà, la vaglieremo con attenzione come facciamo abitualmente. Valuteremo cos’è e come si comportano”.
Durante l’incontro di ieri in Ateneo, Barghouti ha esortato non solo i governi, ma anche le istituzioni, compresa l’Università, a “non essere complici” di quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza. “L’Università in questi casi credo che debba fare quello che sta all’Università- risponde su questo il rettore- ovvero dare supporto agli studenti e ai docenti. E’ quello che abbiamo sempre cercato di fare e che continueremo a fare”.

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