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Bologna mondiale con la motostudent: “Formiamo i futuri ingegneri Ducati”

Ateneo e Fondazione Ducati scendono in pista coi mezzi elettrici, non solo per partecipare

Pubblicato:20-11-2023 16:33
Ultimo aggiornamento:21-11-2023 15:46
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BOLOGNA – “Tra questi ragazzi ci sono gli ingegneri del futuro di Ducati? Sicuramente. Noi facciamo tutto questo perché sia utile a loro, ma c’è anche un interesse aziendale molto forte. I giovani che escono da questo percorso sono non solo quelli più appassionati. Ma anche quelli che si sono fatti la ‘scorza’ per superare le difficoltà lavorando in gruppo. Possiamo dire che il team Ducati MotoGp dei prossimi 10 anni ha già tanti ragazzi formati, che rappresentano linfa vitale per le imprese”. Così Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati, applaude i tanti universitari riuniti questa mattina nella sede della ‘rossa’ di Borgo Panigale. Sono stati loro i protagonisti dall’11 al 15 ottobre, sotto l’insegna Unibo Motorsport, della competizione motostudent 2023 di scena nel circuito internazionale Motorland Aragón, in Spagna: hanno raggiunto il primo posto con Nemesi, la moto elettrica che hanno progettato nei locali dell’Università di Bologna al fianco della Fondazione Ducati come principale partner. E pensare che, fino a un anno fa, in officina non era pronto neanche un pezzo del ‘bolide’ elettrico. Sfidando decine di giovani team ‘elettrici’, in arrivo da tutto il mondo, il prototipo Unibo-Ducati (“Nemesi”) ha prima superato le ispezioni tecniche e poi le prove dinamiche, arrivando in pole position e quindi vincendo la gara.

VINCERE DI NUOVO ORA SARÀ PIÙ DIFFICILE

Conferma tutto Nicolò Cavina, faculty advisor di Unibo Motorsport, che ricorda: “Sette anni fa ci siamo trovati con Claudio, stavo parlando solo di un’idea e da lì è partito tutto”. Davide Bertozzi, chief technical officer del team Unibo-Ducati 2023, a un certo svela anche come il team bolognese, in pieno fairplay, abbia aiutato altri team in gara alle prese con difficoltà operative. E continua Bertozzi: “Il motore scelto dalla competizione, che tutti i team devono usare senza poterlo manipolare, non era simpatico e durante la stagione di test ci ha fatto dannare parecchio, con tante notti insonni. Ma abbiamo trovato il set-up ottimale, alla fine”. Ad esempio, nei sei giri di gara finale il motore elettrico non sarebbe potuto andare sempre al massimo, o non avrebbe retto, e quindi è stato scelto (con successo) di risparmiarlo. La sfida 2023-2024 sarà quindi ancora più impegnativa, per confermare tutti i premi vinti. Ma Marco Bertuccioli, Cto già in sella per la stagione 2023-2024, assicura che “ci si proverà” di nuovo.


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