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Startup intelligenti ma ‘fragili’, Bologna le aiuta con 1 milione

Sfilata di spin-off a palazzo Re Enzo, verso l'edizione del decennale: c'è chi promuove radar complicatissimi e chi fa solidarietà in Africa

Pubblicato:06-10-2023 15:33
Ultimo aggiornamento:06-10-2023 15:35
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BOLOGNA – C’è chi fornisce strumenti per progettare manichini femminili destinati ai crash test, chi inventa sistemi di produzione di idrogeno creando scarti riconvertibili, oppure chi offre un generatore ‘ad Intelligenza Artificiale’, in grado di creare storie personalizzate per bambini, o ancora chi si spinge oltre, tra sviluppo di radar compatti ad onde millimetriche e domotica intelligente e creativa, “senza cloud”. Non mancano soluzioni più ‘solidali’ (dalla piattaforma che mette in contatto tra loro studenti e insegnanti del Cameroon al modello di raccolta di investimenti esteri equi, per le aziende africane) e più in generale si notano tante differenze: c’è chi è appena partito, chi sta consolidando il suo spin-off, chi sta mollando l’incubazione e guarda già al mercato. È di scena tutto nel ‘pitch theatre’ (con meeting room) del salone del Podestà, a palazzo Re Enzo a Bologna, dove sfilano oggi i giovani team (attorno ai trent’anni) della Call4StartUp 2023, con i progetti del programma Cbi.Attract. Si tratta dello Startup Day numero 9, di scena oggi dalle 9 alle 20 e affacciato su piazza del Nettuno: gli organizzatori attendono “migliaia di persone spinte dal desiderio di innovazione e creazione di impresa”, assicurano in ateneo.

UN AIUTO DA OLTRE UN MILIONE DI EURO

Promosso in collaborazione con AlmaCube, l’Associazione Almae Matris Alumni, l’Azienda Agraria Unibo, il Cusb e Sistema Museale di Ateneo, a fianco dei main partner Intesa Sanpaolo e Legacoop Bologna, all’evento di quest’anno, in vista dell’atteso decennale del prossimo anno, si contano una ventina di spin-off, 25 startup in senso stretto e 11 tavoli rotonde (dedicate a investimenti, avviamento d’impresa e Pnrr). Come spiega all’inaugurazione Claudio Melchiorri, delegato in Alma Mater a Rapporti con le imprese e Ricerca industriale, il budget dedicato è in crescita. L’Ateneo tutti gli anni partecipa al bando Poc (Proof of Concept), destinato a docenti e ricercatori con nuove idee che abbiano un impatto diretto sulla creazione di spin-off e startup, e quest’anno il finanziamento è considerato molto importante, pari a un milione di euro in tutto: “Abbiamo ottenuto- illustra Melchiorri- un premio dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, di 400.000 euro, cui abbiamo aggiunto di tasca nostra 600.000 euro. Il budget aumenta, del resto sull’innovazione si punta molto da anni. Abbiamo poi emanato un bando ad hoc, cui ha partecipato un’ottantina di nuove proposte tra aree industriali, culturali e creative, del settore della salute e altro ancora”.

“E’ UN MONDO EFFERVESCENTE”

Per ciascuna area, una commissione mista con esperti di creazione d’impresa ha selezionato le migliori proposte: “Alla fine, siamo arrivati ad una ventina di protagonisti che, in realtà, non stanno partecipando a questa edizione dello Startup Day. Il loro finanziamento entrerà nel vivo a breve e, con ogni probabilità, saranno con noi al prossimo Startup Day, nel 2024, quello dell’attesa edizione numero 10”. Ci si mette avanti, insomma.
Intanto, la mortalità delle startup resta molto alta, ma “è giusto così, per questo mondo effervescente e vitale”, ricorda il delegato del rettore Giovanni Molari.


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