ROMA – “Naufragio nel Mediterraneo? Ieri un pescatore ci ha detto che una barca si è capovolta al largo della Libia. Dice di aver salvato 3 persone e di aver visto tanti corpi. I sopravvissuti parlano di 100+ persone a bordo. Non abbiamo ancora conferme ma temiamo un’ennesima tragedia”. Così su twitter Alarm Phone, ong che si occupa di raccogliere le segnalazioni delle barche in difficoltà nel Mediterraneo.
Sembra che Italia e Spagna abbiano trovato l’accordo per il tasferimento dei migranti della Open Arms verso le Baleari. Ma la nave ong, da 18 giorni ferma a meno di un chilometro dalla costa di Lampedusa, esprime tutta la sua contrarietà, e lo fa attraverso le voci dei volontari Oscar Camps e Riccardo Gatti: “noi non possiamo navigare verso Minorca o Maiorca con la situazione che c’è a bordo. Ci hanno comunicato che vorrebbero trasferire solo una parte dei 107 naufraghi nelle navi militari, il resto dei migranti dovremmo portarli noi e questo è impossibile”.
LEGGI ANCHE: Open Arms, l’appello del parroco di Lampedusa: “Facciamoli scendere subito”
E propongono: “Per dare dignità ai naufraghi potrebbero trasferirli a Catania e da lì in aereo portarli a Madrid”. Il Viminale sta pensando al trasbordo dei migranti con l’utilizzo di navi militari, soluzione già sperimentata l’anno scorso con l’Acqaurius.
“Facciamoli scendere subito, qualsiasi idea o lotta politica non si porta avanti sulla pelle delle persone più povere e più vulnerabili” – è stato, invece, l’appello di don Carmelo La Magra, parroco di Lampedusa.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it