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Dopo l’alluvione si lotta contro il fango: in alcune zone della Romagna mancano cibo e acqua

In attesa del Consiglio dei ministridi martedì, in Emilia-Romagna si lotta con il fango e si comincia a lavorare per ripartire: "Ce la faremo anche stavolta", dice Bonaccini, che torna a chiedere un commissario

Pubblicato:19-05-2023 11:56
Ultimo aggiornamento:22-05-2023 18:13
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di Cristina Rossi, Mattia Cecchini, Mirko Billi, Andrea Sangermano, Vania Vorcelli, Angela Sannai

ROMA – Sale il bilancio delle vittime dell‘alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna. Ai cinque morti della provincia di Ravenna (due a Russi, uno a Castel Bolognese, due Sant’Agata sul Santerno) oggi se ne aggiunge un altro: infatti, un uomo è stato trovato morto in casa a Faenza, facendo salire quindi a sei il bilancio attuale. Della nuova vittima dà conto una nota della Prefettura di Ravenna. In totale, con questo ultimo decesso, le vittime del maltempo in Emilia-Romagna salgono a 14. Sono ancora in corso salvataggi, ci sono ancora famiglie isolate oppure senza luce, in particolare nella zona di Forlì Cesena e soprattutto nelle zone collinari. Nella Bassa Romagna cominciano a scarseggiare cibo e acqua, ma viste le previsioni meteo le autorità continuano a raccomandare ai cittadini di non uscire e di rimanere ai piani alti. Il sindaco di Bologna Matteo Lepore, in mattinata, ha parlato di sei miliardi di danni già accertati per l’intero territorio regionale.

Il Consiglio dei ministri discuterà dell’emergenza maltempo in Emilia-Romagna martedì e il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha già fissato un faccia a faccia con il premier Giorgia Meloni subito dopo il Consiglio dei ministri. Oggi, intanto, ha ribadito la necessità si avere al più presto un commissario. Pur descrivendo una situazione disastrosa (“Abbiamo 280 frane attive che riguardano 60 comuni e abbiamo 400 strade che sono distrutte o interrotte“) e ribadendo il paragone con il terremoto del 2012 a livello di catastrofe e di entità dei danni, Bonaccini ha anche assicurato che l’intera regione è già al lavoro per ripartire e ricostruire: “Sarà dura, avremo bisogno di tutto e di tutti- conclude poi Bonaccini- ma ce la faremo anche stavolta“, ha detto.


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19.25 – A LUGO NELLA NOTTE TRATTORI EVACUANO GATTILE, SALVATI 40 MICI

Ora sono all’asciutto e al sicuro nell’oratorio della parrocchia i 40 ospiti del gattile di Lugo, evacuati nella notte grazie a due trattori. Mentre i volontari Enpa, rispondendo agli appelli provenienti da Cesena, Faenza, Ravenna e da tutte le località colpite dall’alluvione e dalle esondazioni, lavorano giorno e notte per mettere in sicurezza quanti più animali possibile, portare cibo e per accogliere i pet di chi non ha più una casa dove accoglierli. “Da ieri- tira il bilancio Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa- abbiamo messo in sicurezza altri 70 animali che si aggiungono agli 89 dell’altro ieri”.

Da Lugo, Marianna, volontaria Enpa, racconta l’evacuazione del gattile. “Tra mezzanotte scorsa e le due- spiega- abbiamo messo in sicurezza 40 gatti, di cui 10 piccolini”. Grazie alla disponibilità data dalla chiesa di Santa Maria Assunta a Bizzuno, sono stati trasferiti nello spazio dell’oratorio, “con l’aiuto di due trattori messi a disposizione di una ditta- prosegue- e siamo riusciti a caricare le gabbie e a salvare tutti”. Ora si temono le conseguenze che si avranno sulla struttura. Inoltre, a complicare le cose sono le difficoltà nelle comunicazioni: “I nostri cellulari sono fuori uso da stamane- prosegue- e molti di noi aiutano dando informazioni dalle proprie abitazioni e mettendo in contatto volontari nelle vicinanze di chi chiama”. E ancora: “Solo ieri avremo ricevuto una cinquantina di richieste per gli stalli, necessità di medicinali, recupero di animali isolati, ritrovamenti di gatti inzuppati”. Poi c’è un’altra grave emergenza da fronteggiare perché “le balie (Ndr: volontarie che si occupano dell’allattamento dei cuccioli) stanno esaurendo il latte in polvere e senza quello i gattini moriranno”. Senza gas, inoltre, le “balie stanno scaldando l’acqua per il latte con le candele”.

A Meldola, i volontari Enpa hanno messo in atto un’operazione di recupero in un rifugio a Castagnolo che “ha consentito il salvataggio di 20 cani da una struttura pericolante e ne salva altri tre con un gommone”. “Ci hanno chiamati- racconta Leonardo Poli, dell’Enpa di Meldola- per una situazione di emergenza: un rifugio con 40 cani rischiava di essere travolto da una frana. Abbiamo organizzato una squadra e con due mezzi 4X4 e un’ambulanza veterinaria, non senza difficoltà a causa delle strade franate, siamo riusciti a raggiungere il rifugio”. Una volta sul posto, sono stati recuperati 20 cani, quelli che si trovavano in pericolo. “Ma nel percorso del ritorno abbiamo quindi risposto ad un’altra richiesta di soccorso in zona: un proprietario di tre cani, nello scappare dalla sua abitazione, non era riuscito a portare con sé gli animali”. Così, con un gommone, raggiunta l’abitazione, i tre cani sono stati messi in sicurezza”. Tutti i cani sono stati portati in salvo: gli ospiti del rifugio sono stati accolti da una struttura, mentre i tre cani si sono ricongiunti con il loro proprietario.

Un’altra storia a lieto fine arriva da Cesena, è quella di Grisù. “Sono andata a recuperare il gatto di una signora che non è riuscita a portarlo con sé- racconta Francesca Falzaresi, responsabile del gattile Enpa di Cesena- Raggiunta la casa, dove il fango arrivava oltre il livello delle ginocchia, ho trovato Grisù sul letto, in stato di shock, totalmente ricoperto di fango”. Ora è nelle mani dei volontari: “Lo abbiamo asciugato, pulito e coccolato ma ha ancora il terrore negli occhi, non è riuscito a mangiare”.

A Bologna, volontari e Guardie zoofile Enpa sono stati stati chiamati in aiuto dei commercianti alluvionati del centro, dove le autobotti ancora non sono arrivate. “Siamo venuti ad aiutare per togliere manualmente più fango possibile”, spiega Rosa Maria, Guardia zoofile dell’Enpa di Bologna. “Abbiamo fatto anche da dog sitter per i tanti cani dei negozianti presenti e abbiamo dato una mano anche per la viabilità della zona”.

Sul fronte di Faenza infine, i volontari Enpa portano cibo e il necessario per gli animali nelle zone più colpite e hanno organizzato una rete di accoglienza per gli stalli. Maria Teresa Ravaioli, presidente Enpa di Faenza, spiega l’organizzazione: una volontaria si reca ogni mattina e ogni pomeriggio al PalaCattani e al PalaBubani e zona Fiera per raccogliere le richieste di cibo e per consegnare ai proprietari alluvionati quanto richiesto. “La ditta PetsFood Badiali di Faenza ci sta aiutando mettendo a disposizione il materiale”, spiega. Inoltre “stiamo ospitando i cani e i gatti dei cittadini alluvionati presso il canile comunale-rifugio del cane: per ora sono 30 cani e 10 gatti”. Mentre altri animali di evacuati sono stati ospitati da privati che “si sono volontariamente resi disponibili”.

19.16 – “TANTI NON SE NE VANNO”, NUOVO APPELLO DI BONACCINI

Ci sono ancora “criticità di soccorso” nelle zone colpite dall’alluvione in Romagna. Lo spiega il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, dopo il vertice con sindaci e prefetti sull’emergenza maltempo. “La difficoltà che si sta presentando è che man mano che l’acqua procede i sindaci procedono con le evacuazioni e in molti casi i cittadini rimangono nelle loro abitazioni”, spiega la vicepresidente della Regione Irene Priolo, titolare della delega alla Protezione civile. “Proviamo a portare approvvigionamenti ma il più delle volte a quel punto chiedono di essere sfollati”. Una situazione complicata dunque, considerando i numeri: solo ieri sono state 700 le evacuazioni. Per venire incontro alle esigenze degli alluvionati la Regione sta montando nove cucine e vengono usati anche gli elicotteri per gli approvvigionamenti di chi è rimasto isolato.

Il presidente regionale Stefano Bonaccini rinnova dunque l’appello. “Abbiamo ancora da mettere al riparo un po’ di persone, invito di nuovo le persone a non rischiare nulla- dice il presidente regionale- se vengono invitati a lasciare le proprie abitazioni o recarsi ai piani alti lo facciano perché siamo di fronte ad un evento molto pesante e bisogna ascoltare gli amministratori locali e le autorità competenti per mettere in sicurezza chiunque”.

19.01 – A BOLOGNA SERVIRÀ UN MESE PER RIPARARE ARGINE IDICE A BUDRIO

Ci vorrà almeno un mese per riparare la rottura dell’argine del fiume Idice che nel bolognese ha causato l’allagamento dei territori di Budrio, Molinella e Medicina. La piena, che ha causato anche il crollo del Ponte della Motta, ha generato “un buco di 150 metri” nell’argine, spiega la sindaca di Budrio Debora Badiali, in una diretta Facebook dopo l’incontro di questa mattina con la Protezione civile, la Bonifica renana e i Comuni di Molinella e Medicina. “Il fiume ha completamente deviato il suo corso, come si vede dalle foto aeree”, sottolinea Badiali. Non basterà però solo tappare la falla. “L’argine è profondamente compromesso, non solo nel punto della rottura- spiega la sindaca- ma per un lungo tratto, sia sul lato destro sia su quello sinistro”.

Di conseguenza la sola riparazione della rottura “non è sufficiente”, perchè l’argine è “troppo debole” e potrebbe rompersi di nuovo a una prossima piena. Si procederà quindi sia con la chiusura della falla sia con il consolidamento dell’argine, spiega Badiali. “Sono lavori concatenati- afferma la sindaca- e i tempi non saranno brevi. La stima è di 30 giorni”. Il cantiere è partito la notte scorsa, con la realizzazione della strada. Nel frattempo “dobbiamo intervenire per far defluire le acque- afferma Badiali- perchè le pendenze del territorio portano l’acqua verso Selva Malvezzi”.

La sindaca di Budrio si dice dunque “molto preoccupata” per la situazione. “Dobbiamo essere molto vigili e preparati- avverte- saranno giornate e settimane lunghe”. Al momento, però, non sono previste ulteriori evacuazioni rispetto a quelle già predisposte nei giorni scorsi. Badiali invita comunque alla prudenza e ricorda l’ordinanza che obbliga a non avvicinarsi ai corsi d’acqua. “Chiedo buon senso- dice la sindaca di Budrio- andare vicino all’argine per fare una foto e dire che fa paura non è un comportamento responsabile. Lo sappiamo che è eroso, e lo sanno anche gli organi competenti. Anche il Ponte della Motta crollato è area di cantiere, non si può andare a fotografare. So che è impressionante, ma non è sicuro. Non andate a vedere”.

Sul fronte viabilità, nei prossimi giorni è previsto un incontro con la Città metropolitana sulla strada provinciale coinvolta nell’esondazione. Inoltre è in corso un confronto con Tper per il ripristino del trasporto pubblico locale tra Budrio e Molinella, interrotto proprio per il crollo del Ponte della Motta. La ferrovia invece è ripartita ieri sera. Al Centro protesi Inail di Vigorso, infine, i lavori di pulizia inizieranno dalla prossima settimana dopo che ieri la struttura è stata liberata dall’acqua.

19 – ANCORA PIOGGIA SU VALLE SANTERNO E “ASSOLUTA DRAMMATICITÀ”

Riprende a piovere e la Vallata del Santerno, già martoriata dalla prima ondata di maltempo, lotta contro il tempo per contenere il peggioramento dei cedimenti e scongiurare nuovi danni. Il numero degli sfollati, ad oggi, è di circa 300 persone che, dopo essere state accolte nelle varie palestre dei singoli municipi, sono ora ospitate a Villa Maria a Tossignano. La situazione resta difficilissima: “Un mosaico di assoluta drammaticità”, mandano a dire i sindaci Beatrice Poli (Casalfiumanese), Mauro Ghini (Borgo Tossignano), Gabriele Meluzzi (Fontanelice) e Alberto Baldazzi (Castel del Rio).

A Caselfiumanese oggi si è continuato a tenere d’occhio il ponte di via Beccara nella frazione di San Martino in Pedriolo. Restano evacuati i residenti di una buona parte di via Marsiglie così come quelli del centro storico del capoluogo e di Carseggio. Una equipe di psicologi è arrivata dall’Ausl di Imola per affrontare “il delicato momento emotivo connesso alla calamità”. Numerosi i sopralluoghi effettuati sulle frane e le strade, coinvolgendo anche l’Esercito per valutare possibili bypass da realizzare per superare le frane più importanti. A Sassoleone, da dove si può scendere utilizzando l’arteria preferenziale di via Sillaro, si lavora per ripristinare la corrente elettrica e sono stati distribuiti dei sacchetti d’acqua potabile. Difficoltà multiple a Castel del Rio per una serie di cedimenti importanti sulle vie Panoramica, Montefune, Chiesuola, Sant’Andrea, Sesdetto, Campiera, Ronco, Peschiere e Valmaggiore tutte chiuse con frane e collassi della sede stradale.

A Borgo Tossignano isolata la zona di Campiuno (tre famiglie) compreso l’agriturismo Monticello. Saltati anche i collegamenti viabili con Casola Valsenio. Smottamenti e movimenti franosi continui che fanno salire la conta degli sfollati borghigiani a circa una trentina. A Fontanelice frane nuove su problemi ormai noti. Evacuate alcune persone in località Gaggio. E’ atteso per domani l’arrivo di altri geologi per proseguire i sopralluoghi di monitoraggio.

Soffrono anche gli animali chiusi da giorni nelle stalle dove scarseggiano acqua e alimenti a loro disposizione. E intanto la chiamata per avere volontari raccoglie tante risposte positive: alla mail di riferimento (volontari.vallatasanterno@comune.borgotossignano.bo.it) al numero di telefono 0542-91111, sono arrivate 300 adesioni di persone disposte a dare una. Incassate le disponibilità, i quattro Comuni valuteranno ora le modalità più funzionali del fronte organizzativo per poi dare il via all’operatività. E’ partita anche una raccolta fondi per i quattro municipi interessati dall’emergenza. “Un sostegno per le famiglie, le attività ed il territorio così fortemente colpito dagli eventi metereologici avversi in atto da inizio maggio. In queste settimane di maltempo, infatti, i danni alle persone, alle attività produttive e al territorio sono ingenti e gravi”, dicono i sindaci. “Si tratta di un evento storico per il quale i Comuni chiediamo la disponibilità di un aiuto per tornare ad essere una zona forte e attrattiva”. La modalità per la donazione è quella del bonifico bancario con la specifica del Comune (ognuno ha un suo Iban) da sostenere e la causale ‘Donazione emergenza alluvione 2023’. L’utilizzo dei proventi verrà periodicamente rendicontato sul sito web degli enti.

18.47 – CAMPI DISTRUTTI A FORLÌ E CESENA, IN MIGLIAIA PERDERANNO LAVORO

Dopo lo choc dei campi allagati e delle frane, diventa sempre più forte il timore per le conseguenze che l’alluvione avrà sulla tenuta occupazionale del settore agricolo. “Nella provincia di Forlì Cesena sono migliaia gli addetti occupati nel settore agricolo i quali, a causa di questa calamità naturale, perderanno in parte o totalmente la garanzia del reddito e le tutele previdenziali”, è l’allarme lanciato da Fai-Cisl della Romagna, Flai-Cgil e Uila-Uil di Forlì e di Cesena.

“I lavoratori delle zone alluvionate che in questo momento soffrono e vedono a rischio il loro futuro. Quello che sta succedendo lascia tutti attoniti: strade interrotte da frane, città ricoperte di melma, aziende sott’acqua, campi inondati, lavoro a rischio, in alcuni casi la certezza di non poter lavorare più nella stagione estiva”, scrivono i sindacati del settore agroalimentare. “I numeri che vengono fuori di ora in ora si arricchiscono purtroppo di dati sempre più drammatici: 23 fiumi esondati, 43 comuni sott’acqua, 60 coinvolti da frane, per non parlare di aziende che hanno smesso di produrre e che probabilmente per molti mesi saranno in questa condizione”, è il quadro fosco tracciato dalle sigle.

“Per questo chiediamo alle istituzioni locali e al prefetto che si facciano carico di rappresentare ai ministri del Lavoro e dell’Agricoltura l’attivazione di misure straordinarie per garantire ai braccianti, già penalizzati dai recenti eventi climatici come gelate, grandinate, o influenze aviarie, tutele assistenziali e previdenziali. Queste lavoratrici e lavoratori non possono permettersi oltre al danno anche la beffa”, scandiscono Fai, Flai e Uila, che chiedono cassa integrazione straordinaria, il riconoscimento del numero di giornate del 2022 ai fini assistenziali-previdenziali, la liquidazione della indennità di disoccupazione agricola per garantire un immediato ristoro.

18.43 – EVACUAZIONE PER RESIDENTI VIA PALEOTTO E VIA JOLA

A Bologna scatta l’evacuazione di tutte le persone che risiedono o dimorano, anche temporaneamente, in via del Paleotto ai civici 4, 6 e 8 e in via di Jola, tutti i civici. Il sindaco Matteo Lepore ha firmato poco fa l’ordinanza per evacuare i 17 residenti considerato che in via del Paleotto è presente un movimento franoso che rende pericolosa la circolazione e il raggiungimento in sicurezza di queste abitazioni. E’ iniziata dunque la procedura per contattare tutti i residenti interessati dall’ordinanza per “avere un quadro esaustivo delle necessità alloggiative prima di procedere all’esecuzione del provvedimento”.
L’ordinanza, informa il Comune, è in vigore fino al termine dell’emergenza e al ripristino delle normali condizioni di sicurezza. È inoltre vietata la circolazione, anche a piedi, su via del Paleotto, in prossimità dei civici 6 ed 8, e di via di Jola, fatti salvi gli interventi degli addetti ai lavori nelle operazioni di ripristino o di soccorso.

La situazione delle strade, chiuse o con limitazioni, in zona colli aggiornata alle 18 di oggi vede poi questa mappa: in via di Gaibola, riaperta solo ai residenti con segnaletica limite 30 km/h e pericolo strada sdrucciolevole, via dei Colli riaperta solo ai residenti dal civico 1 al civico 49 e dal civico 2 al civico 36; per l’accesso ai civici oltre il 51 percorso consigliato San Luca Montalbano; via del Poggio chiusa; via di Jola chiusa; via Golfreda chiusa lato Roncrio e aperta per permettere ai soli residenti di accedere alle proprie abitazioni; via Roncrio riaperta solo ai residenti con segnaletica limite 30 km/h e pericolo strada sdrucciolevole; via della Palma chiusa; via del Paleotto chiusa; via di Casaglia chiusa al civico 48; per i civici superiori accesso da San Luca Montalbano; via delle Lastre chiusa; via degli Scalini chiusa da Barbiano a Santa Liberata; via di Barbiano chiusa; via di Ravone riaperta fino al civico 23; via di Sabbiuno percorribile fino al confine comunale; via della Fratta chiusa a metà con accesso ai civici dai due lati; via della Trappola chiusa.

Nella giornata di oggi sono invece state riaperte: via Gaibara e via Torriane. Il Comune rinnova l’invito a non percorrere la zona colli anche laddove le strade aperte. “Stiamo mantenendo aperte alcune strade per consentire la circolazione essenziale a residenti e mezzi di soccorsi”, specifica l’amministrazione. In città, dopo la riapertura di ieri sera, è stata nuovamente chiusa questa mattina via dell’Arcoveggio all’altezza del civico 190 per uno smottamento.

18.15 – STANOTTE CHIUDE DI NUOVO L’A14 TRA FAENZA E FORLÌ

Chiude di nuovo, stasera dalle 21 per riaprire domattina alle 8, il tratto di A14 compreso tra Faenza e Forlì in entrambe le direzioni per permettere agli addetti di Asspi di proseguire e velocizzare il lavoro di ripristino dei danni causati dalle alluvioni. E per consentire “nel più breve tempo possibile il ritorno alla normale circolazione su tutte le corsie”, spiega Autostrade. A partire dalle 8 di domani mattina il tratto dell’autostrada sarà riaperto con una corsia per senso di marcia in entrambe le direzioni. In accordo con gli enti locali e Anas, sono stati individuati alcuni percorsi alternativi: a chi da Bologna è diretto verso Ancona-Pescara, dopo l’uscita a Faenza, si consiglia di percorrere via Granarolo, via Fratelli Rosselli, poi la SS9 via Emilia, poi la SS727, infine la SS67 per poi rientrare in autostrada a Forlì. Percorso inverso per chi da Pescara-Ancona è diretto verso Bologna.

Eventuali provvedimenti alla circolazione per i veicoli sopra le 7,5 tonnellate saranno adottati in prossimità del casello di Ancona nord in direzione Bologna, a seconda delle condizioni di viabilità che si registreranno durante la notte lungo i percorsi alternativi. Visti i volumi di traffico previsti per il fine settimana e i cantieri, agli utenti in transito tra Faenza e Forlì “si raccomanda sempre la massima prudenza”.

18.02 – A MODENA MONITORAGGIO NOTTURNO PER FIUMI E PONTI

I fiumi del nodo idraulico modenese saranno monitorati anche questa notte. Dopo il transito della piena, infatti, i livelli dei corsi d’acqua stanno di nuovo risalendo a causa delle precipitazioni in corso. Qualora si raggiunga soglia 2 in serata o nella notte si prevede la chiusura di Ponte Alto sul Secchia a Modena e del ponte dell’Uccellino tra Modena e Soliera. Rimane chiuso il ponte di via Curtatona sul torrente Tiepido. L’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile ha intanto confermato per la giornata di domani l’allerta arancione per criticità idraulica con la previsione di “precipitazioni diffuse”, che secondo i tecnici potrebbero causare criticità agli argini, dopo la pressione subita in questi giorni a causa della saturazione dei terreni.
Nel monitoraggio sono impegnati i tecnici comunali, di Aipo e i volontari della Protezione civile. Già da giovedì, inoltre, quattro squadre di tecnici sono impegnate nel ripristino delle buche stradali della viabilità comunale. Gli interventi, che stanno interessando oltre 80 vie distribuite un pò in tutti i quartieri, saranno completati tempo permettendo nel giro di qualche giorno. Anche Anas ha comunicato lavvio di interventi puntuali sulle buche sulla Vignolese, nel tratto tra Modena Sud e San Damaso.

17.18 – TORNA ELETTRICITÀ A OSPEDALE FORLÌ, A RAVENNA SOLO URGENZE

Torna la luce all’ospedale di Forlì. La corrente elettrica è stata totalmente ripristinata e anche le sale operatorie sono pienamente operative. Ad annunciarlo è la Regione Emilia-Romagna, che fa il punto sullo stato della sanità in Romagna dopo l’alluvione. A Forlì il problema resta ora “la difficoltà dei dipendenti che abitano nelle zone colpite da allagamento o frane a raggiungere il posto di lavoro”, ma al momento “non si registra nessun particolare contraccolpo anche sull’attività specialistica”. Nel complesso, in Romagna sono stati rinviati in questi giorni una settantina di interventi chirurgici: 40 a Forlì, quattro a Ravenna, otto a Lugo e 16 a Faenza. Tranne nel ravennate, al momento in Romagna “è tornata alla normalità anche l’attività chirurgica, con disdette limitate solo ai casi non urgenti”.
A Ravenna e provincia fino a mercoledì prossimo, 24 maggio, saranno garantite le attività chirurgiche in urgenza ed emergenza. Anche per la specialistica ambulatoriale e i prelievi saranno garantite solo le attività urgenti, le altre saranno rinviate con avviso tramite sms dall’Ausl. I nuovi pazienti che devono essere sottoposti a un intervento di cardiochirurgia sono stati dirottati direttamente al Policlinico Sant’Orsola di Bologna.
(DIRE) Bologna, 19 mag. – Completata l’evacuazione dei cento pazienti della clinica privata Villa Maria Cecilia di Cotignola, nel ravennate. Ricollocate in zone lontane dall’alluvione anche le persone ospitate nelle strutture residenziali di Lugo e nel resto del ravennate. Ancora chiuso il punto di primo intervento di Cervia, così come quello di Lugo: in questo caso il servizio di pronto soccorso è stato reindirizzato su Ravenna. L’attività dell’Irst di Meldola tornerà a regime da lunedì, ad eccezione di risonanze magnetiche e trattamenti radioterapici, da confermare.
Nei centri di accoglienza è operativa la collaborazione con i medici di base e quelli di continuità assistenziale, così come è attivo il servizio di assistenza psicologica, che nei prossimi giorni sarà esteso a tutta la popolazione. Infine, a supporto della rete di emergenza-urgenza sono arrivate altre 20 automediche da altre aziende sanitarie.

16.53 – AD ANZOLA CHIUSO UN PONTE: “EROSO DALL’ACQUA”

Chiude un ponte in località Ponte Samoggia ad Anzola Emilia, alle porte di Bologna. Lo annuncia il sindaco Giampiero Veronesi, diffondendo l’ordinanza sui social con tanto di foto in cui mostra che uno dei piloni della struttura è stato ‘mangiato’ dalle acque. “A seguito di sopralluogo e segnalazione della nostra Protezione civile e dei volontari, che non ringrazieremo mai abbastanza- scrive dunque Veronesi- mi accingo ad emettere un’ordinanza con la quale chiudo al traffico veicolare, ciclabile e pedonale, il ponte Bailey di Santa Maria in strada”, in località Ponte Samoggia.
“Diramo questo comunicato via Facebook perché richiedo a tutti, a prescindere dai tempi di emissione dell’ordinanza, di evitare sin da ora il passaggio su quel ponte- mette in guardia il sindaco- dalla foto si vede molto chiaramente una pila erosa dall’acqua. Potrebbe quindi esistere un potenziale problema di stabilità che dovrà essere verificato dagli organismi regionali preposti. Nel frattempo, però, intendo chiudere immediatamente con ordinanza l’accesso al ponte per la sicurezza di tutti. Per l’ennesima volta prego i curiosi di astenersi dall’avvicinarsi alla zona”, ribadisce Veronesi.

16 – IN ZONE ISOLATE SARSINA CIBO SI PORTA ANCHE COI CAVALLI

Il video della strada di Sarsina, in provincia di Forlì-Cesena, letteralmente collassata, ha fatto il giro del mondo. Quella strada “era l’unico collegamento per la frazione di Vetracchio, in cui abitano sette residenti, di cui due ultranovantenni”. Il vicesindaco di Sarsina, Gianluca Suzzi, a Rai News 24, spiega la situazione drammatica del suo Comune. “I danni alle infrastrutture sono incalcolabili- sottolinea- non so quanti anni ci vorranno per ristabilire la viabilità e le strade”. Oggi “abbiamo frazioni e centri abitati completamenti isolati- spiega- da Ranchio, dove vivono 500 cittadini, a Vetracchio, dove ci sono 7 residenti di cui due ultranovantenni e uno di loro ha bisogno di cure”. In serata “verrà un elicottero della Gdf a portarli via, da martedì vivono isolati, senza acqua, luce, gas e vi si accedeva solo per la famosa strada il cui video ha fatto giro del globo”. Per sopperire alla mancanza di collegamenti e portare cibo nelle diverse frazioni tagliate fuori da martedì scorso dalle vie di collegamento, racconta Suzzi, si è ricorso a moto e cavalli.
Dai profili social inoltre il sindaco Enrico Cangini spiega che “i lavori sono tanti e proseguono incessantemente, il nostro ufficio tecnico insieme alla Protezione Civile, agli operai sta lavorando per mettere in sicurezza ponti e strade e si stanno aprendo varchi per dare la possibilità ai mezzi di passare e ripristinare in parte i servizi”. E ancora, Misericordia e Protezione civile sono impegnati per portare medicinali e alimenti nelle case più isolate, mentre “i vigili del fuoco stanno evacuando le persone in condizioni più precarie”. Infine, “per chi desidera effettuare una donazione relativa all’emergenza- si appella- è disponibile il conto corrente comunale IT24L0538768040000003126172. Mentre nei negozi del paese sono predisposti scatoloni per la raccolta alimentare.

15.40 – DISTRUTTO RACCOLTO DI STAGIONE, “FRUTTA ANDRÀ ALLE STELLE”

L’impatto effettivo dell’alluvione in Emilia-Romagna sul settore agroalimentare e sulla distribuzione sarà evidente nel giro di qualche settimana. L’Emilia-Romagna, ricorda Italmercati, conta oltre 50.000 aziende agricole che stanno vivendo momenti di profonda difficoltà. “Non è ancora possibile stimare il danno reale causato dalle forti precipitazioni. Sull’intera filiera e a livello nazionale ci aspettiamo nelle prossime settimane un vero terremoto nel nostro settore, con un incremento di prezzi e una diminuzione della disponibilità dei prodotti”, avverte Fabio Massimo Pallottini, presidente della rete nazionale dei mercati all’ingrosso.
“Mi sento di dire che l’aumento dei prezzi di frutta e verdura di questi giorni non è legato alla calamità naturale dell’Emilia-Romagna in quanto in questo momento la domanda nazionale di frutta e verdura proviene da altre aree. L’alluvione ha distrutto i prodotti di stagione come pere, mele, susine, kiwi e vigne, in piena fase di maturazione per cui vi sarà una generale diminuzione della qualità e della quantità di frutta e verdura solo a partire dalle prossime settimane con un incremento dei costi”, prevede Pallottini. “C’è un danno evidente per cui chiediamo al governo di intervenire in maniera concreta sospendendo le scadenze tributarie per gli operatori del settore primario e della distribuzione”, conclude.

15.29 – ANCHE IN ZONA SERRAGLIO A RAVENNA SI SFOLLA POPOLAZIONE

Ancora altre evacuazioni a Ravenna, stavolta della zona dell’abitato di Serraglio, comprendente via Canalazzo (civici dall’80 al 179) e via Coda Rondine, le ultime case di via Faentina sotto il ponte nel tratto verso Fornace Zarattini, la zona del centro iperbarico e le case sparse.
Il Comune diffonde anche la cartina con le delimitazione dell’area da sfollare ricordando che chi non dispone di luoghi dove ripararsi, può andare al punto di accoglienza al PalaCosta in piazza Caduti sul Lavoro 13. Per chi fosse impossibilitato a muoversi da solo è a disposizione un autobus al Cinemacity.

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14.52 – A MELDOLA TRAVOLTI ANCHE RICORDI, CROLLA PASSERELLA SU BIDENTE

L’alluvione che ha messo in ginocchio l’Emilia-Romagna nella sua furia ha travolto vite umane, allagato campi, invaso case e cantine, imprese. E ha distrutto via piccole e grandi infrastrutture del territorio: molte saranno ricostruite, altre forse no. A Meldola, nel forlivese, la piena del fiume Bidente ha distrutto la passerella della Barca, un ponte pedonale che in Paese tutti hanno attraversato almeno una volta nella vita. “Questa terribile alluvione si è portata via un pezzo di storia e, soprattutto, dei ricordi di tanti meldolesi”, si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook ‘Storie di Meldola’. La passerella è stata spazzata via dalla furia delle acque, mentre i piloni in mattoni rossi che la sostenevano sono stati abbattuti. “Era uno dei simboli del paese, prima che costruissero il ponte per le auto. Quante volte l’ho percorsa a piedi, in bicicletta. Cosa lasciamo ai giovani? Neanche la memoria”, si legge in uno dei tanti commenti al post. La passerella era stata ‘appoggiata’ sui piloni di un ponte distrutto durante la Seconda guerra mondiale e per molto tempo è stata l’unico punto in cui era possibile attraversare il Bidente, come ricordano i meldolesi. Fu costruita tra il 1972 e il 1976. Si andava a piedi o in bicicletta se si voleva raggiungere la vicina località di Fratta Terme, mentre dall’altra parte del paese, invece, esisteva già dal 1500 il Ponte dei Veneziani. “Ci auguriamo con tutto il cuore che, una volta finito questo scempio, la passerella venga ricostruita. Ma non siamo degli illusi: i tempi sono cambiati e siamo consapevoli che questo manufatto potrebbe non tornare mai più”, è l’amara conclusione di Storie di Meldola.
(foto di Andrea e Riccardo Cappelli)

14.48 NELLA BASSA ROMAGNA SCARSEGGIANO CIBO-ACQUA, MA “STATE AI PIANI ALTI”

Iniziano a mancare cibo e acqua e sono in piena emergenza i Comuni dell’Unione della Bassa Romagna, dove comunque si chiede ai cittadini a restare ai piani alti delle proprie abitazioni. I nove paesi dell’Unione dei Comuni (Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Conselice, Cotignola, Fusignano, Lugo, Massa Lombarda e Sant’Agata sul Santerno) in provincia di Ravenna, sono in una “situazione critica”. L’acqua infatti “ha raggiunto gran parte delle abitazioni e dei terreni e sta continuando la sua corsa- riferisce l’Unione- ma la mole d’acqua che sta attraversando anche il nostro territorio è enorme e la sua rotta non prevedibile”.
Dunque, l’emergenza non è finita, “ci sono ritorni di acqua- proseguono- pertanto valgono ancora le raccomandazioni già fatte: state ancora ai piani alti delle abitazioni”. Si chiede di mantenere calma e pazienza, anche se “sappiamo che scarseggiano acqua e viveri e che manca la corrente in gran parte dei Comuni”, scrivono dall’Unione. Al momento, “si sta dando priorità ancora ai soccorsi e alle situazioni critiche”, di qui l’invito rivolto a tutti coloro che sono al sicuro “di restarci e, per quanto possibile, restare calmi e portare pazienza. Non sprecate energie a pulire il fango, ci penseremo quando sarà passata”. Il messaggio è accalorato: “Sappiamo che siete tutti stanchi, spaventati e preoccupati per il futuro- prosegue- e che vorreste essere aggiornati su quello che succede e su quanto finirà. Purtroppo anche dietro queste pagine ci sono persone alluvionate che cercano di dare priorità alla sicurezza delle persone”. Infine, “cerchiamo tutti di mantenere calma e lucidità per quanto possibile, i telefoni sono scarichi e spesso non raggiungibili, se non avete notizie di parenti e amici non significa che siano in pericolo”. Infine, l’invito a far girare la richiesta di aiuto – cibo, acqua, soldi- anche fuori Regione.

14.23 – IN EMILIA-R. OLTRE 15.000 SFOLLATI, 8.000 IN STRUTTURE

Si aggiorna di ora in ora il numero degli sfollati in Emilia-Romagna a causa dell’alluvione. Sono oltre 15.000 al momento le persone che hanno dovuto abbandonare la propria casa, di cui 8.000 hanno trovato accoglienza in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni come scuole, palazzetti e palestre. Le altre invece si sono sistemate grazie ad amici, parenti o seconde case. Gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24, con 871 Vigili del Fuoco coinvolti e 313 mezzi utilizzati per oltre 4.000 interventi: 969 a Bologna, 984 a Forlì-Cesena, 247 a Rimini, 1.892 a Ravenna. Salvate in particolare 187 persone grazie a 78 interventi in elicottero.
Sale anche il numero di inondazioni e frane. Finora si sono registrati 58 allagamenti in 43 Comuni e sono 290 gli smottamenti attivi sul territorio. Sono poi chiuse al momento ben 544 strade, tra comunali e provinciali, di cui 224 interrotte solo parzialmente: 255 a Bologna, 128 in provincia di Forlì-Cesena, 127 nella provincia di Ravenna e 34 nel riminese. Infine è attivo da stamattina il numero verde della Regione (800.024.662), che vede impegnati nove operatori di Lepida. Finora sono state 371 le chiamate ricevute. Tra le maggiori richieste: a chi rivolgersi per avere beni di prima necessità e informazioni sulla mobilità, oltre a domande di intervento che sono state girate ai soggetti competenti.

11.53 – A RAVENNA PULLMAN PER EVACUARE PIANGIPANE E SANTERNO

A Ravenna, per riuscire a evacuare la popolazione da Piangipane e Santerno il Comune ha messo a disposizione i pullman. Lo dice il sindaco Michele De Pascale, che stamane aveva dato l’ordine di sfollare quelle zone. A Piangipane i pullman sono in Piazza XXII giugno 1944 davanti alle scuole elementari, a Santerno in piazza.

11.48 – A FAENZA 7-800 EVACUATI, TRA 2.000 E 2.500 IN DIFFICOLTÀ

 A Faenza il bilancio è di 700-800 evacuati nelle strutture messe a disposizione, ma il numero complessivo di persone in difficoltà abitativa potrebbe aggirarsi sui 2.000-2,500″. Il sindaco Massimo Isola, dai microfoni di Rai News 24, “non conferma e non smentisce” la notizia di una nuova vittima rinvenuta proprio a Faenza, spiangendo di non avendo avuto ancora modo e tempo di informarsi (ndr: a darne notizia è la prefettura di Ravenna). Intervistato per gli aggiornamenti sull’alluvione, il primo cittadino conferma che “c’è lavoro serio sul fronte dei dispersi, un tema delicato dato che l’impatto del fiume nel centro urbano è stato molto forte”, essendo esondato e avendo raggiunto “zone abitate, con palazzi, condomini”. Quindi è stato fatto il possibile “in una condizione di corrente violenta che si è avuta per tante ore”. Il bilancio di Isola è dunque di “700-800 evacuati nei palazzetti dello sport– spiega- e stiamo allestendo uno spazio nella zona ex fieristica”. Sono oltre mille i pasti preparati ogni giorno per sfollati, volontari e forze dell’ordine che “fanno un lavoro straordinario”, sottolinea.

Il numero di persone in difficoltà abitativa però potrebbe essere di “2.000-2.500- precisa- perché in molti hanno trovato risposta tra amici e parenti, abbiamo anche l’associazionismo diffuso che sta facendo accoglienza”. Quindi sono disponibili “oltre un grande spazio pubblico anche una serie di risposte di comunità”. Le difficoltà maggiori per i recuperi, a causa di livelli ancora alti degli allagamenti, sono nella “zona agricola”, prosegue il sindaco, in cui il lavoro dei militari dell’Esercito ha consentito il recupero di “centinaia di persone, anche dove l’acqua è ancora a livelli alti, mentre in centro storico e urbano il livello si sta abbassando”. Ma “stiamo evacuando le ultime persone per motivi di sicurezza, meglio che escano da contesti abitativi e siano presi in cura in un sistema più sicuro”. “Il dramma qua è incredibile- conclude- un’apocalisse con centinaia di persone senza abitazioni e per le imprese, in collina ci sono strade che non esistono più, le zone agricole sono senza riferimenti, in collina il disastro è epocale e drammatico, con danni economici inestimabili”. Dai suoi canali social Isola avvisa poi che tecnici di Enel e Italgas stanno girando casa per casa per verificare i contatori. È inoltre vietato accedere al Cimitero dell’Osservanza di Faenza, chiuso per verifiche e lavori di ripristino. “Abbiamo notizie di persone che hanno provato ad entrare nonostante la chiusura”, fa sapere il primo cittadino, sottolineando che “è pericoloso accedere alle zone recintate finché non viene accertata la loro messa in sicurezza. Raccomando la massima attenzione e cautela”.

11.16 – SINDACO RAVENNA: NON INTASARE STRADE E LINEE TELEFONICHE

Mentre stamattina, nel ravennate è stata evacuata la zona di Piangipane, Santerno e case sparse, il sindaco e presidente della Provincia Michele De Pascale fa appello alla popolazione di non spostarsi se non per vera necessità perché “la circolazione è congestionata e le strade devono essere lasciate libere per la gestione dell’emergenza”. Allo stesso modo, ai tanti che chiamano per offrire aiuto, pur ringraziando, De Pascale chiede di “non intasare le linee telefoniche”, perché “adesso i telefoni devono essere liberi per le segnalazioni di emergenza”. Dunque chi vuole offrirsi volontario può mandare una mail a vogliodareunamano@comune.ra.it lasciando nome, cognome, recapito telefonico e indicando quale tipo di aiuto può offrire. Per segnalare emergenze, invece i numeri sono: 115 e 0544.219219. Per gli sfollati che non hanno luoghi dove ripararsi, è stato istituito come punto di accoglienza, attrezzato per offrire vitto e alloggio al museo Classis di Classe, in via Classense 29. Intanto l’ufficio decentrato del Comune a Roncalceci e quello di Piangipane, che aveva riaperto, sono chiusi al pubblico oggi e domani. Nell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, da oggi è possibile donare anche attraverso Satispay per la raccolta fondi in aiuto ai territori colpiti dall’alluvione. Basta inquadrare il Qr code disponibile nei canali di divulgazione della campagna (sul sito www.labassaromagna.it, nella pagina Facebook Unione dei Comuni della Bassa Romagna). È stato attivato il sistema di pagamento online tramite il Portale dei pagamenti dell’Unione dei Comuni (servizionline.labassaromagna.it selezionare Unione dei Comuni della Bassa Romagna – Pagamento spontaneo – Raccolta Fondi Emergenza Alluvione). È sempre possibile fare una donazione anche tramite l’Iban IT66A0627013199T20990000380, scrivendo nella causale “Raccolta fondi emergenza alluvione”. 

11.09 – A BOLOGNA TORNA VECCHIA AUTOSTRADA PER AGGIRARE LE FRANE

Un pezzo di autostrada dismessa per bypassare le frane. La Città metropolitana di Bologna ha inviato ad Autostrade la richiesta di riaprire un vecchio tratto di A1 in disuso per aggirare una frana: “Questo permetterebbe di liberare decine di famiglie in questo momento bloccate dietro le frane”, fa sapere l’ente di Palazzo Malvezzi. Nella notte è arrivato l’ok del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, competente per concedere l’autorizzazione, e già questa mattina i tecnici di Città metropolitana e Aspi effettueranno un sopralluogo. La Sp325 di Val di Setta e Val di Bisenzio, che per il suo tratto iniziale da Sasso Marconi a Lagaro corre parallela all’Autostrada A1 Bologna Firenze ed alla Variante di Valico, ha infatti “subito frane imponenti che ne hanno completamente interrotto la transitabilità al km 7 in località Allocco. I lavori di ripristino saranno lunghi, ad oggi inestimabili, nel frattempo con gravissimi danni per il territorio”. A fianco del tratto inagibile corre in doppia carreggiata il vecchio tracciato della A1, dismesso da molti anni, ma apparentemente transitabile. Si sta quindi lavorando per rendere possibile un utilizzo urgente e temporaneo per la viabilità provinciale di una delle due carreggiate di questo tratto. “Anche su richiesta dei sindaci di Marzabotto, Comune sul quale c’è stata la frana, e successivamente di Monzuno- spiega il sindaco Matteo Lepore- abbiamo avanzato questa richiesta. Ringrazio Aspi e il viceministro Bignami per la celere risposta. Ora al lavoro per aprire il tratto di vecchia autostrada nel più breve tempo possibile”.

11.01 – IL SINDACO LATTUCA: NELLE COLLINE CESENATE ANCORA PERSONE DA SALVARE

 “Tutta la città è vicina anche ai quartieri più lontani dal centro, siamo qui anche per dire questo, non lasceremo soli nessuno”. E nei comuni limitrofi a Cesena, ci sono persone da mettere in salvo, “c’è attenzione importante per le zone collinari, con frane che potrebbero muoversi ancora, e ci sono case che consigliamo di abbandonare per mettersi in sicurezza”. Enzo Lattuca, sindaco di Cesena, stamattina fa il primo collegamento social della giornata dal quartiere Ravennate, uno dei più colpiti dall’esondazione del fiume Savio. Al suo fianco, il presidente Fabio Pezzi, impegnato con i volontari nella pulizia dal fango di cantine e garage. “Qui sono iniziate le operazioni per ripulire le case, soprattutto i piani seminterrati- spiega- ci sono cataste di mobili ed elettrodomestici per le strade, c’è bisogno di volontari e a loro dico di prestare attenzione, perché ci sono mezzi in azione”. Il sindaco annuncia così che arriveranno su tutto il territorio pompe idrovore per liberare le cantine. Inoltre, “siamo in contatto con aziende di spurghi per liberare anche tombini e fogne- prosegue- in modo da aiutare a defluire fango e acqua”. E ancora: “Mezzi, pompe e per raccolta di rifiuti, e per la pulizia dal fango, arriveranno dappertutto- assicura- un po’ di pazienza, scusate se non riusciamo ad essere dappertutto”. I fronti aperti sono tanti: da San Martino in fiume del quartiere Ravennate, il primo cittadino si sposterà poi a San Carlo, poi a Borello, zone più decentrate. Infine lancia un appello a tutti i cittadini: “Abbiamo bisogno che la viabilità sia percorribile a mezzi di supporto, non giriamo per strada senza motivo- manda a dire- stiamo cercando di aprire sia il ponte Europa e via Macchiavelli, sia la galleria Secante, per defluire il traffico, un problemi di oggi è che siamo intasati”.

10.56 – CDM MARTEDÌ CON AIUTI PER L’EMILIA-ROMAGNA

Il Consiglio dei ministri dedicato in larga parte ai primi urgenti provvedimenti relativi alla grave alluvione che ha colpito le popolazioni dell’Emilia-Romagna, e di alcune zone delle Marche e della Toscana è stato convocato alle ore 11 di martedì 23 maggio. Oltre alla rimodulazione dell’ordinanza di Protezione civile, che aveva già dichiarato nei giorni scorsi lo stato di emergenza, con l’estensione del perimetro della relativa area, riferisce Palazzo Chigi, all’ordine del giorno ci sarà un decreto-legge con i primi stanziamenti e con la sospensione o proroga dei termini fiscali, contributivi, giudiziari e di altro tipo. Al termine del Cdm il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con i ministri aventi a vario titolo competenza per l’emergenza, incontrerà il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che sarà accompagnato da rappresenti delle parti sociali del territorio. 

10.43 – IN EMILIA-R. 1.097 POMPIERI AL LAVORO, 2.175 INTERVENTI AD OGGI

In Emilia-Romagna 1.097 vigili del fuoco, di cui 637 giunti in rinforzo da altre regioni, sono impegnati nelle operazioni di soccorso dovute a maltempo e alluvioni: 302 sono al lavoro nella provincia di Forlì e 419 in quella di Ravenna, i territori dove permangono le maggiori criticità. Sono 300 i soccorritori acquatici, 80 gli esperti nelle operazioni di prosciugamento con pompe e idrovore, 34 le unità specialistiche speleo alpino fluviali, 25 i sommozzatori. Dei 400 mezzi impiegati attualmente nei luoghi colpiti dal maltempo, 31 sono piccoli natanti, cinque gli anfibi, 10 le pompe e idrovore, 5 gli elicotteri e 10 i droni. Infine, 2.175 gli interventi effettuati finora: 891 a Bologna, 610 a Ravenna, 411 a Forlì Cesena, 263 a Rimini.

10.42 –  SINDACA MONGHIDORO: FUTA APERTA, NON DIFFONDETE NOTIZIE FALSE

 La Futa, la strada appenninica di collegamento tra Bologna e Firenze, “è aperta al momento, non è stata chiusa. Vi chiedo di non diffondere notizie non veritiere senza chiedere alle fonti ufficiali ma anzi se vedete situazioni da segnalare sulla Futa fatelo, con foto e noi le giriamo ai sorveglianti ed ai cantonieri che stanno presidiando”. È l’appello-raccomandazione affidato ai social della sindaca di Monghidoro, Barbara Panzacchi.

10.15 – A CERVIA IN NOTTATA ALTRE EVACUAZIONI, 1.500 SFOLLATI

 A Cervia proseguono nella notte e vanno avanti anche in mattinata le evacuazioni che hanno interessato 1.500 persone. Il sindaco Massimo Medri, in un video pubblicato sui canali social istituzionali, nelle prime ore di questa mattina, spiega che delle 1.500 persone evacuate dalle zone a rischio, 900 sono attualmente ospitate nelle strutture ricettive del territorio che hanno dato disponibilità all’accoglienza. A mezzanotte e 45 è stata disposta l’evacuazione di via della Mimosa-Malva Nord, questa mattina gli abitanti di via Trasimeno sono stati invitati a recarsi ai piani alti o, se impossibilitati, al Palazzetto dello Sport di via Pinarella. “Abbiamo fin da subito organizzato un sistema di accoglienza che ha riguardato circa 1.500 persone evacuate da zone a rischio preoccupandoci della loro incolumità”, spiega Medri, appena tornato da un sopralluogo delle zone “ancora più critiche” in città. A Malva nord, di fronte la chiesa, è stato allestito dai ieri sera un punto di ristoro per trovare bevande calde, piadina “e ascolto”, chiosa Medri. “Sono state messe in sicurezza le persone più fragili che hanno richiesto aiuto, collocandole in strutture protette”, prosegue. “In città rileviamo ancora una situazione molto critica- spiega- abbiamo cercato di parlare con persone che soffrono i disagi di questo maltempo e di un’ondata epocale di allagamento che non ha precedenti in tutta la storia di Cervia e di tutta l’Emilia-Romagna”. Sul fronte dei lavori, Medri assicura che è “ripartita la piena funzionalità dell’idrovora che smaltisce gran parte della acque esondate” e che “l’autorità regionale è al lavoro per ripristinare l’apertura nell’argine del fiume Savio”. Sono anche in corso lavori di tamponamento delle zone maggiormente colpite da allagamento e per potenziare le attività di ripristino sono stati chiesti al Comitato di coordinamento della Protezione civile e alla Prefettura di Ravenna ulteriori pompe e generatori. Oggi prosegue lo stato di allarme e “ci concentreremo con le dotazioni che abbiamo chiesto- sottolinea il sindaco- per risolvere gli allagamenti che la città presenta ancora in modo importante”. Le previsioni prossime ore riguardano ancora un allarme rosso, “però con fenomeno in attuazione e piogge contenute- prosegue- per cui ci auguriamo che l’ulteriore allarme non provochi ulteriori problemi, oltre quelli che stiamo già affrontando”. A causa dell’alluvione, la festa tradizionale dello “Sposalizio del Mare”, cerimonia che si celebra ogni anno a Cervia nel giorno dell’Ascensione, programmata nella sua 579esima edizione per questa domenica, è stata posticipata al 28 maggio. Infine, l’amministrazione invita a fare attenzione alle fake news e a non prelevare sabbia dalla spiaggia per confezionare autonomamente sacchi di protezione. “E’ assolutamente vietato portare via sabbia dalla spiaggia in quanto è un danno ambientale e peraltro è un reato penale (art.625 Codice penale)”, precisa. Inoltre, “se i sacchi non sono confezionati con materiali idonei e delle giuste dimensioni sono assolutamente inefficaci”. Chi è in emergenza deve recarsi nei punti di distribuzione a Savio Rotonda via Romea Nord/via Camane e a Cervia Piazza della Malva Nord via Papaveri di fronte alla chiesa.

10.06 – MIT: ALTA VELOCITÀ RIPRESA IN EMILIA-ROMAGNA

“Massima attenzione del vice premier e ministro Matteo Salvini per l’emergenza in Emilia-Romagna. Il primo aggiornamento di questa mattina, a proposito di trasporti ferroviari, rassicura a proposito della linea alta velocità che è ripresa pur con qualche rallentamento. In generale, Bologna e Faenza sono di nuovo collegate dai treni mentre è difficile fare previsioni su altre linee ferroviarie chiuse. L’obiettivo è tornare progressivamente alla normalità, nella consapevolezza che la tratta Bologna-Rimini è particolarmente problematica”. Così una nota del Mit.

9.53 – BONACCINI: UN COMMISSARIO E RICOSTRUIREMO TUTTO

Un “altro terremoto”, per il quale occorre la nomina di un commissario. Stefano Bonaccini rilancia le richieste al Governo per rispondere alla catastrofe che ha colpito in particolare la Romagna, mentre sono riprese stamane le piogge sulla regione. “Abbiamo 280 frane attive che riguardano 60 comuni e abbiamo 400 strade che sono distrutte o interrotte“, ricorda questa mattina il governatore a Omnibus su La7 confermando anche la 14esima vittima dell’alluvione.

“Un lavoro gigantesco che dovremo fare” attingendo anche al fondo di solidarietà dell’Unione europea come fu fatto, per mezzo miliardo, per il sisma dell’Emilia. E così come è stato ricostruito “praticamente tutto” per quanto riguarda il terremoto del 2012, “faremo così’ anche stavolta”, promette Bonaccini. “E’ il momento di pensare all’incolumità delle persone, fino all’ultima, ma stiamo già lavorando per ripartire. “Tra poco arriverà qui il capo della Protezione civile Curcio col quale rifaremo il punto”, informa poi il presidente regionale. Ma si guarda già più avanti. “Sentiamo la vicinanza dello Stato e ne avremo bisogno. C’è da spostare, rinviare, bloccare adempimenti fiscali e mutui per le famiglie e le imprese– elenca- mettere in sicurezza i diritti, tutta la parte contributiva, per i lavoratori stagionali, “serviranno tanti rimborsi per i danni alle cose e alle persone”. Infine, “serviranno tante risorse, con procedure anche speditive. Il Governo dovrà nominare un commissario straordinario come per la ricostruzione del terremoto, perché avremo bisogno di norme semplificate”. “Sarà dura, avremo bisogno di tutto e di tutti- conclude poi Bonaccini- ma ce la faremo anche stavolta”.

9.42 – ELICOTTERI AERONAUTICA PORTANO IN SALVO 300 PERSONE A CESENA

Sono più di 300 le persone, a quanto apprendere l’agenzia Dire, portate in salvo dagli elicotteri SAR dell’Aeronautica Militare del 15esimo Stormo. Gli HH139, impegnati nel soccorso della popolazione assediata dall’alluvione in Emilia Romagna, sono intervenuti a Cesena, Faenza, Lugo e località limitrofe. 

9.20 – STAMANE IN A14 RIAPERTO TRATTO TRA FAENZA E FORLÌ

 Il tratto tra Faenza e Forlì dell’A14 è stato riaperto da stamattina poco dopo le 6.30 in entrambe le direzioni. Lo comunica Autostrade ricordando che la chiusura si era resa necessaria per permettere alla task force di Aspi “già operativa ininterrottamente su diversi fronti”, di proseguire nella notte e velocizzare il ripristino dei danni causati dalle alluvioni e per consentire nel più breve tempo possibile il ritorno alla normale circolazione. Per permettere il proseguimento degli interventi di ripristino, il traffico circola su una corsia per senso di marcia in entrambe le direzioni. Per questo tra le 7.30 e le 8 di questa mattina c’erano delle code il bivio con la Diramazione di Ravenna e Forlì verso Ancona. 

9.11 – A MODENA RIAPRE PONTE NAVICELLO, CHIUSI QUELLI SUL SECCHIA

Ha riaperto al transito stamattina il ponte di Navicello vecchio a Modena lungo la diramazione della strada provinciale 255 dopo che era stato chiuso per il raggiungimento dei livelli idrometrici di guardia del Panaro. Intanto, aggiorna la Provincia, prosegue il monitoraggio sugli argini sul colmo di piena da parte di tecnici e volontari della Protezione civile. Restano invece ancora chiusi i ponti provinciali sul fiume Secchia, ponte Pioppa sulla strada provinciale 11, il ponte di Concordia sulla strada provinciale 8 e il Ponte Motta a Cavezzo, sulla strada provinciale 468. Anche qui tecnici e Protezione civile tengono monitorati gli argini. La Provincia di Modena inoltre ha attivato il conto corrente IT52M 02008 12930 00000 3398693 presso la banca Unicredit a cui è possibile fare donazioni che saranno utilizzate per sostenere le popolazioni colpite dall’alluvione dell’Emilia-Romagna inserendo la causale “alluvione Emilia-Romagna”

9.05 – NELLA CITTÀ METROPOLITANA DI BOLOGNA CIRCA 20 STRADE CHIUSE, 12 INTERROTTE 

Sono una ventina le strade chiuse nel territorio della città metropolitana di Bologna per frane, crolli o esondazioni dei corsi d’acqua. Una dozzina di strade provinciali subisce limitazioni e invece una decina è stata riaperta. Lo fa sapere la Città metropolitana che, ancora una volta, invita la popolazione a non effettuare spostamenti se non per reali necessità anche per agevolare il transito dei mezzi di emergenza e soccorso. Sono quindi chiuse: SP6 “Zenzalino” chiusa da Budrio per crollo del ponte del fiume Idice SP7 “Valle dell’Idice” in vari tratti dal km 10 (Noce di Mercatale) al km 20+000 (Savazza) in Comune di Monterenzio SP15 “Bordona” lavori in corso su tutto il percorso SP21 “Sillaro” chiusa da località Belvedere km 32 in Comune di Castel del Rio verso Firenze SP22 Valle dell’Idice – SS 65 dal km 2+000 (Quinzano) al km 6+700 (Loiano) in Comune di Loiano SP29/1 “Sant’Antonio” chiusa al km 13+000 (loc. Sant’Antonio) SP33 “Casolana” chiusa al km 1+500 per frane e al km 3+600 per crollo SP34 “Gesso” chiusa in molti tratti e al km 9+500 nel comune di Fontanelice SP36 “Val di Zena” al km 6+000 località Botteghino di Zocca per esondazione del torrente Zena SP37 “Ganzole” chiusa km 2 loc. Pieve del Pino SP50 “Sant’Antonio” dal km 4+000 fino a località Spazzate Sassatelli – SP80 SP51 “Medicina-Bivio Selice” al km 10+000 località Casa Bettola nel comune di Imola. Chiuse anche: SP53 “Bivio Selice” dal km 2+500 al km 4+000 SP58 “Pieve del Pino” dal km 5+100 (intersezione con la SP37 “Ganzole”) e fine strada, nel territorio dei Comuni di Pianoro e Sasso Marconi SP59 “Monzuno” chiusa al km 2 in comune di Monzuno SP68 “Val d’Aneva” al km 12+000 (Castel d’Aiano) per frana SP74 “Mongardino” km 3+600 per lavori di contenimento frana SP79 “Pian di Balestra” km 9+500 per lavori di contenimento frana SP80 “Cardinala” tutta (da Campotto FE a Spazzate Sassatelli – SP50) SP325 “di Val di Setta e Val di Bisenzio” chiusa dal km 7+000 (loc. Allocco) al km 13+000 (loc. Gardelletta) SP610 “Montanara” tra il centro abitato di Castel del Rio (km 56+500 circa) e il km 62+626 (confine con la Città metropolitana di Firenze) e in pianura “Selice” dal km 17 (incrocio SP253) in direzione nord – Ravenna E’ interrotta anche la Fondovalle Savena al km 13 (Gole di Scascoli) per eventi meteorologici precedenti.
La città metropolitana segnala poi criticità in corso con limitazioni locali e temporanee alla circolazione anche sulle strade provinciali: SP23 “Ponte Verzuno-Suviana” lavori in corso al km 1 e 4 SP24 “Grizzana” lavori in corso dal km 4+700 con senso unico alternato SP26 “Lavino” lavori in corso dal km 22+500 al km 23+000 SP27 “Valle del Samoggia” al km 17+000 e 23+000 località Savigno SP37 “Ganzole” al km 6 (loc. Ganzole) SP40 “Passo Zanchetto” lavori in corso al km 7 SP59 “Monzuno” limitazioni tra i km 10+000 (Monzuno) e 18+000 (Loiano). E ancora: SP62 “Riola-Camugnano-Castiglione” lavori in corso al km 1+500 SP67 “Marano Canevaccia” km 7+300 SP72 “Campolo Serra dei Galli” km 2+500 SP75 “Montemaggiore” in località Loghetto km 5+500per lavori di contenimento frana SP81 “Campeggio” Sono state riaperte invece: SP 12 “Basso Reno” SP 30 “Trentola” SP 31 “Colunga” e SP 253 “San Vitale” SP 44 “Bassa Bolognese” SP 45 “Saliceto” SP 46 “Castel Maggiore – Granarolo” SP 48 “Castelli Guelfi” SP 54 “Lughese” EXSP85 Fondovalle Savena da Ponte delle Oche a Ponte della Boaria. Inoltre un’ordinanza dispone in tutte le Strade Provinciali a sud della via Emilia, la sospensione di tutte le manifestazioni competitive e non competitive, nonché la revoca di tutti i provvedimenti autorizzatori già emessi e la sospensione dei procedimenti istruttori in essere, che abbiano ad oggetto lo svolgimento di manifestazioni competitive e non competitive. Il presente provvedimento avrà validità fino al perdurare delle condizioni che ne hanno reso necessaria l’adozione.

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