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A Cesena dopo l’alluvione si lavora per pulire il fango, il sindaco: “C’è bisogno di tutto”

Nelle zone collinari stanno proseguendo i salvataggi, gli sfollati sono mille. A Cesena, spiega il sindaco Lattuca, "c'è bisogno di tutto e tutti: stivali, idrovore, mezzi per togliere il fango, generatori"

Pubblicato:19-05-2023 14:55
Ultimo aggiornamento:22-05-2023 18:12

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CESENA – A Cesena in queste ore “l’acqua è defluita” ed è iniziata l’immane opera di pulizia dal fango. Per questo “c’è bisogno di tutto e tutti: stivali, idrovore, mezzi per togliere il fango, generatori e squadre attrezzate per queste operazioni”. Per le zone di collina e montagna, invece, occorrono “servizi specializzati per capire come ripristinare le strade” chiuse e interrotte dalle frane, perchè “non si può fare con i mezzi normali”. A fare l’elenco è il sindaco Enzo Lattuca, intervistato questa mattina a Radio Immagina. “La situazione è complessa- conferma- è anche difficile dire che cosa ci serve. Abbiamo bisogno di tutto e tutti“.

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GLI SFOLLATI SONO MILLE

Al momento si contano ancora “mille sfollati” a Cesena, di cui “circa 600 portati via con mezzi di soccorso- spiega il sindaco- in 300 sono ospitati in alberghi, conventi, parrocchie e appartamenti, gli altri hanno trovato autonoma sistemazione da amici o parenti”. Le situazioni più critiche sono nelle zone collinari, continua Lattuca, “perché le frane ci preoccupano molto. Stiamo cercando di convincere le persone a evacuare, ma non sempre lo vogliono fare. Alcune migliaia di famiglie sono ancora isolate, senza luce e altro, stiamo portando cibo e rifornimenti con gli elicotteri”.


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DANNI PER DIVERSI MILIARDI DI EURO

La conta dei danni effettiva inizierà “dalla prossima settimana- prevede Lattuca- ancora per due giorni non ci sono le condizioni per stimarla. Ma siamo nell’ordine di grandezza di diversi miliardi di euro: è stata colpita mezza regione, sono esondati 24 fiumi quasi contemporaneamente, oltre a centinaia di canali e fossi, e abbiamo migliaia di frane”.

Al Governo, conclude il sindaco di Cesena, “chiediamo di esserci accanto per ripristinare tutti i danni. E poi ci vuole un piano straordinario di intervento, siamo alle prese con fenomeni inediti e il sistema di sicurezza idrogeologica non è parametrato per reggere urti come questi”. Sulla Romagna, del resto, si è abbattuto “un ciclone sub-tropicale. E’ come se cadessero tre metri di neve a Roma”, fa il paragone Lattuca.

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“NELLE COLLINE DEL CESENATE CI SONO ANCORA PERSONE DA SALVARE”

“Tutta la città è vicina anche ai quartieri più lontani dal centro, siamo qui anche per dire questo, non lasceremo soli nessuno”. E nei comuni limitrofi a Cesena, ci sono persone da mettere in salvo, “c’è attenzione importante per le zone collinari, con frane che potrebbero muoversi ancora, e ci sono case che consigliamo di abbandonare per mettersi in sicurezza”. Enzo Lattuca, sindaco di Cesena, stamattina fa il primo collegamento social della giornata dal quartiere Ravennate, uno dei più colpiti dall’esondazione del fiume Savio. Al suo fianco, il presidente Fabio Pezzi, impegnato con i volontari nella pulizia dal fango di cantine e garage.

“Qui sono iniziate le operazioni per ripulire le case, soprattutto i piani seminterrati- spiega- ci sono cataste di mobili ed elettrodomestici per le strade, c’è bisogno di volontari e a loro dico di prestare attenzione, perché ci sono mezzi in azione”. Il sindaco annuncia così che arriveranno su tutto il territorio pompe idrovore per liberare le cantine. Inoltre, “siamo in contatto con aziende di spurghi per liberare anche tombini e fogne– prosegue- in modo da aiutare a defluire fango e acqua”. E ancora: “Mezzi, pompe e per raccolta di rifiuti, e per la pulizia dal fango, arriveranno dappertutto- assicura- un po’ di pazienza, scusate se non riusciamo ad essere dappertutto”. I fronti aperti sono tanti: da San Martino in fiume del quartiere Ravennate, il primo cittadino si sposterà poi a San Carlo, poi a Borello, zone più decentrate. Infine lancia un appello a tutti i cittadini: “Abbiamo bisogno che la viabilità sia percorribile a mezzi di supporto, non giriamo per strada senza motivo- manda a dire- stiamo cercando di aprire sia il ponte Europa e via Macchiavelli, sia la galleria Secante, per defluire il traffico, un problemi di oggi è che siamo intasati”.

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