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Sanità, Bonaccini: “Quella dell’Emilia-Romagna non si tocca”

Altolà del governatore dell'Emilia-Romagna sulla possibilità del ritorno ad una sanità centralista a guida 'romana'

Pubblicato:19-05-2020 16:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:20
Autore:

stefano bonaccini
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 BOLOGNA – Stefano Bonaccini non vuole sentire nemmeno parlare di un ritorno ad una sanità ‘centralista’ guidata da Roma. E lo dice chiaramente: “Se qualcuno vuole venire a spiegare in Emilia-Romagna che la sanità in futuro dovrà essere gestita da Roma e basta, non troverà l’opposizione di Bonaccini- dice il governatore- ma quella degli emiliani e dei romagnoli. Perché non vorranno rinunciare alla qualità del sistema regionale pubblico”. Bonaccini ne ha parlato oggi a Quante storie su Raitre, difendendo le ragioni per le quali l’Emilia-Romagna ha chiesto a suo tempo più autonomia anche in altri campi. Ragioni tutte confermate secondo il presidente anche dopo l’epidemia di coronavirus.

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Ci siamo trovati tutti quanti impreparati ad affrontare una pandemia del genere– ammette Bonaccini in un momento dell’intervista- alcuni paesi dove dovrebbe esserci un governo più autoritario e quindi più capace di decidere velocemente sono quelli dove la gestione è più disastrosa”. Bonaccini poi cita Brasile e Usa, “dove Trump rischia di perdere le elezioni per una gestione sciagurata di questa pandemia”, ma anche il Regno Unito. Invece, dice il presidente della Conferenza delle Regioni passando all’Italia, “a me pare che la fase dell’emergenza sia stata affrontata bene dal Governo. Certo, avrà fatto errori come ne ho fatti io e ne abbiamo fatti nelle Regioni”.


Non sono mancate però le tensioni alla vigilia delle riaperture, altro argomento affrontato davanti alle telecamere. “Dal comitato tecnico scientifico- sottolinea in proposito Bonaccini- erano arrivati pareri che avrebbero reso i protocolli in alcune casi praticamente inapplicabili. Li abbiamo modificati per la verità solo in parte e lievemente e si e’ trovato un accordo tra tutti”.

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Infine, Bonaccini torna a ricordare: “Non abbiamo ancora sconfitto il virus, attenti ai rimbalzi di ritorno. Se la curva dovesse rimbalzare in maniera drammatica verso l’alto- torna ad avvisare il governatore- chiuderemmo quello che abbiamo riaperto”.

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