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Caso Cisterna Latina, quando vengono tolte le armi a un appartenente alle forze dell’ordine?

A Venezia un finanziere ammonito per stalking è stato privato della pistola d'ordinanza, ma l'automatismo non esiste per legge. Nel caso del finanziere arrestato a Cisterna Latina per duplice omicidio, non c'era stato neanche un ammonimento

Pubblicato:18-02-2024 13:58
Ultimo aggiornamento:19-02-2024 01:02
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PISTOLA
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ROMA – È di qualche giorno fa la notizia del doppio femminicidio di Cisterna di Latina, compiuto da Christian Sodano, il finanziere che ha ucciso la madre della sua ex e la sorella. Il nonno della giovane alla stampa avrebbe detto: “Perchè era armato?”. Non risulta che l’uomo fosse stato denunciato per stalking o che fosse stato raggiunto da un provvedimento di ammonimento. Ma se pure questo fosse accaduto è bene sapere che non c’è alcun automatismo sul ritiro del porto d’armi. Una persona appartenente alle Forze dell’Ordine infatti, raggiunta da un ammonimento del Questore, non viene in automatico privata dell’arma di servizio. La questione del porto d’armi cambia radicalmente tra un privato cittadino e una persona in divisa.

IL CASO DI VENEZIA: AMMONITO PER STALKING E PRIVATO DELLA PISTOLA

Alla redazione dell’agenzia Dire arriva una storia da Venezia, dove il compagno di una donna viene perseguitato dal primo marito di lei. Minacciato e con una vita ormai condizionata dai pedinamenti si rivolge al Questore e chiede un provvedimento nei confronti dell’uomo, maresciallo aiutante della Guardia di Finanza. Il militare ha così ricevuto per lo stalking e le minacce un ammonimento dal Questore. Nel provvedimento si invita l’uomo “a tenere un comportamento conforme alla legge, avvisandolo che, qualora continui a mantenere comportamenti analoghi a quelli che hanno determinato l’adozione del presente provvedimento, sarà deferito all’Autorità Giudiziaria”. In questo caso, a quanto risulta dalle dichiarazioni acquisite, sarebbe stata ritirata la pistola d’ordinanza e il maresciallo sarebbe stato spostato dai ruoli operativi alle mansioni di ufficio con conseguente perdita delle indennità. Un provvedimento probabilmente collegato e motivato anche dal fatto che in primavera inizierà il procedimento penale per i maltrattamenti verso i figli per i quali il finanziere è stato rinviato a giudizio.

NON C’È AUTOMATISMO TRA AMMONIMENTO E REVOCA PORTO D’ARMI

La norma sulla questione, aldilà del caso specifico segnalato alla Dire, ha comunque delle maglie larghe. Da fonti accreditate interpellate sulla materia risulta che di fronte ad un ammonimento del Questore per stalking e condotte persecutorie non c’è per gli appartenenti alle Forze dell’ordine un automatismo sul ritiro dell’arma di servizio.


Il Questore, questa la procedura, dà la notizia al comando provinciale di competenza che deve provvedere alle varie valutazioni del caso: ci può essere una sospensione cautelare dell’arma e destinazione a servizi interni, o la persona può essere trasferita a servizi interni mantenendo l’arma, o anche nulla. Il decreto non contiene un obbligo automatico di ritiro dell’arma.
È sempre diritto della vittima, ed è bene saperlo, chiedere se sia stata tolta o meno l’arma di servizio allo stalker. Così è successo nella storia di Venezia: “Almeno per ora- hanno dichiarato alla Dire- possiamo tornare a vivere senza essere braccati come accaduto per mesi e mesi”.

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