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ROMA – La decisione sul prolungamento della detenzione cautelare di 45 giorni di Patrick Zaki si conoscerà domani. Lo hanno confermato all’agenzia Dire fonti dell’Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr), l’ong con cui il ricercatore egiziano collaborava fino all’arresto e che ora gli sta fornendo supporto legale.
“Dopo oltre 30 ore dalla fine dell’udienza e 11 mesi di carcere illegale ed arbitrario, negare la comunicazione della decisione è una crudeltà al cubo” ha commentato per la Dire Riccardo Noury, portavoce di Amnesty international.
Ieri ‘Patrick Libero’, il gruppo che sui social network si batte per il rilascio dello studente egiziano, ha fatto sapere che Zaki è rimasto in aula “per più di 10 ore, e non ha potuto mangiare, bere o usare il bagno”, quindi ha denunciato le “condizioni disumane” in cui il 28enne è stato costretto a rimanere sebbene la sua udienza fosse terminata. Zaki ha dovuto infatti aspettare fino alla fine delle udienze delle decine di imputati che erano in aula con lui.
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