GENOVA – Non sarà l’incantato campanile che emerge dal lago di Resia, ma anche la Liguria ha la sua affascinante “Curon”. È l’antico borgo di Osiglia, nell’entroterra savonese dell’Alta Val Bormida, che dopo 14 anni di immersione, fuoriesce dall’omonimo lago, svuotato per interventi di manutenzione all’invaso e alla diga di proprietà di Tirreno Power. Uno spettacolo già di per sé insolito, reso ancora più fiabesco dalle nevicate delle ultime settimane. Tanto che lo scorso weekend, turisti e curiosi non si sono fatti attendere. Il lago venne realizzato in seguito alla costruzione della diga dell’Osiglietta tra il 1937 e il 1939. Durante la sua costruzione, le località Cavallotti, Giacchini e Bertolotti furono sommerse dall’acqua, con lo sfollamento di circa trecento persone.
L’ultima volta che le antiche rovine riemersero alla luce del sole era il 2006. Il lago, riserva di pesca e campo di gara per diverse manifestazioni sportive, ha una superficie molto estesa, con una lunghezza di tre chilometri, una larghezza di quasi 200 metri e una capacità di 13 milioni di metri cubi d’acqua. Chi volesse portarsi a casa qualche scatto indimenticabile deve affrettarsi: il riempimento è già ricominciato. Altrimenti, ci si dovrà accontentare di attraversare il “ponte di Manfrin”, che porta al piccolo borgo ancora abitato.
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