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In Sudan continuano i bombardamenti, ma i 200 studenti di Khartoum sono salvi

Il missionario: "A Khartoum senza acqua, cibo ed elettricità"

Pubblicato:17-04-2023 10:44
Ultimo aggiornamento:17-04-2023 14:26

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ROMA – Sono tornati a casa e sono in salvo, i 200 studenti del Comboni College rimasti bloccati nell’istituto durante gli scontri a fuoco e i bombardamenti cominciati sabato a Khartoum: lo hanno riferito fonti dell’agenzia Dire nella capitale del Sudan. Secondo le informazioni disponibili, i ragazzi si erano rifugiati nel seminterrato dell’edificio, nel centro della città, in un’area prossima alla confluenza del Nilo bianco e del Nilo azzurro.

“Gli studenti della secondaria sono usciti al mattino a piedi” ha riferito la fonte della Dire. “Quelli della primaria nel pomeriggio con mezzi”. Per ore gli studenti non avrebbero potuto allontanarsi a causa delle sparatorie e degli scontri in corso anche nel quartiere del College tra i reparti fedeli al capo dell’esercito Abdel Fattah al-Burhan, e i paramilitari delle Forze di intervento rapido (Rsf), ai comandi di Mohammed Hamdan Dagalo, detto Hemeti, il “piccolo Maometto”. Secondo l’Associazione dei medici sudanese, un’organizzazione non governativa, in due giorni di combattimenti e anche raid aerei hanno perso la vita quasi cento persone.

IL MISSIONARIO: A KHARTOUM SENZA ACQUA, CIBO ED ELETTRICITÀ

“Preghiamo per la popolazione civile; molte zone non hanno elettricità da sabato, con problemi di acqua e cibo. E siamo anche nel periodo più caldo dell’anno a Khartoum, con massime ben sopra i 40 gradi”. Così padre Diego Delle Carbonare, superiore provinciale dei comboniani di Sudan ed Egitto. La testimonianza è stata raccolta dai suoi confratelli e condivisa anche con l’agenzia Dire dopo due giorni di combattimenti.


“Dopo una notte relativamente più calma, a Khartoum l’artiglieria ha ricominciato a colpire stamattina” riferisce padre Delle Carbonare. “Sembra che i paramilitari abbiano perso controllo di diversi posti fuori città e che l’esercito abbia ripreso controllo delle basi aeree”. Il missionario continua: “Ci si aspetta una continuazione degli scontri nella capitale, con bombardamenti aerei”. Padre Delle Carbonare, che si trova al Cairo ma è in contatto con i confratelli a Khartoum, conclude: “Preghiamo per la popolazione civile”

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