NEWS:

Crescono del 4% le adesioni al fondo previdenziale complementare Fon.Te, a oggi 39mila aziende associate

Oggi al Senato la Prima Relazione Annuale 2022: "Quasi 255mila iscritti e 5 miliardi di patrimonio"

Pubblicato:15-12-2022 17:11
Ultimo aggiornamento:15-12-2022 17:12

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Un patrimonio di 5 miliardi di euro, oltre 39mila aziende associate e quasi 255mila iscritti. Questi i numeri del fondo di previdenza complementare Fon.Te che annuncia un’incremento medio annuo delle adesioni del 4% in occasione della presentazione della Prima Relazione Annuale 2022 di Fondo Fon.Te oggi a Senato.

“È sempre più importante la previdenza complementare- dichiara Maurizio Grifoni, Presidente del Fondo Fon.Te- in un contesto in cui il sistema pensionistico rischia di appesantirsi ulteriormente, è un tema che sta diventando centrale anche nel dibattito politico. Ha un ruolo necessario per garantire alla gente che sta lavorando adesso di arrivare a fine carriera e avere una pensione dignitosa”.

Secondo il rapporto, il Fondo Fon.Te. ha deliberato investimenti per 380 milioni di euro nei private markets, tra Fondi di private equity, Fondi di private debt, Fondi infrastrutturali e di venture capital.


“Andremo- spiega Grifoni- a fare investimenti nell’economia reale, nel mondo delle imprese e della ricerca. La previdenza complementare ha un patrimonio importante, destinare il 5-10% agli investimenti nell’economia reale, significa dare sviluppo, sostegno e crescita a tutto il comparto sociale”.

Nato nel 1996 come fondo di previdenza complementare del terziario, Fon.Te. ha natura negoziale tra le organizzazioni di rappresentanza delle imprese e dei lavoratori ed è costituito come ente no profit. Dal 1° aprile 2022 si è aperto ai liberi professionisti e ai lavoratori autonomi. Quotidianamente il Fondo gestisce in media 400 PEC e dall’analisi dei “contatti voce” dei mesi di agosto, settembre e ottobre 2022 è emerso che riceve mediamente 30mila richieste di assistenza telefonica ogni trimestre. Per quanto concerne le prestazioni, il Fondo mensilmente eroga mediamente 2.000 prestazioni (tra anticipazioni, riscatti in forma capitale o in forma di rendita, rate di R.I.T.A. – Rendita Integrativa Temporanea Anticipata – trasferimenti, switch tra comparti) per un importo medio (al netto della fiscalità) pari a 24 milioni di euro.

DURIGON: SECONDO PILASTRO DETERMINANTE PER FUTURO PAESE, DEVE ESSERE POTENZIATO

Quello delle pensioni complementari, “è un tema fondamentale per il futuro del nostro paese. Noi andiamo sempre incontro, con il sistema contributivo, a pensioni più deboli quindi rafforzare il secondo pilastro sarà determinante”, dice il sottosegretario di Stato al ministero del Lavoro, Claudio Durigon, a margine della presentazione della Prima Relazione Annuale 2022 di Fondo Fon.Te  oggi a Senato. 

“La previdenza complementare- assicura Durigon- sarà oggetto di discussione e implemento sul nostro futuro governo”. Sulla possibilità di intervenire per detassare le rendite finanziarie dei fondi, Durigon commenta che”è un tema che usano anche le casse previdenziali. Credo che dobbiamo mettere in campo una attività che va in questo senso, credo che il secondo pilastro debba essere potenziato”.

GUSMEROLI (LEGA): BENE 380MLN INVESTIMENTI FON.TE, II^ PILASTRO DEVE AIUTARE ECONOMIA

Il secondo pilastro è fondamentale, ancora di più dopo due anni difficili. Il periodo che stiamo vivendo di crisi economica e situazione post pandemica, di inflazione e guerra, hanno portato tante famiglie che prima non avevano problemi ad averne. In questo quadro il secondo pilastro potrà esercitare un ruolo fondamentale nel futuro del paese. Può e deve aiutare. Ed è importante è il riferimento all’investimento di 380 milioni nell’economia reale“, dice Alberto Luigi Gusmeroli, presidente della commissione Attività produttive della Camera aggiungendo che “anche lo stato deve svolgere la propria parte per spingere la crescita dei fondi complementari”. 

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it