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Coronavirus, task force per le emergenze educative rivolta a docenti, genitori e studenti

Se ne è parlato questa mattina con il direttore dell'Istituto di Ortofonologia (Ido) nel corso di un webinar organizzato dall'Ufficio scolastico regionale della Basilicata

Pubblicato:15-04-2020 13:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:08

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ROMA – Un’emergenza diversa dalle altre, che non provoca lacerazioni come terremoti o calamità, ma rischia di far emergere problemi irrisolti nei ragazzi e all’interno delle famiglie, diventate terreno di scontri e nervosismi. Quella che stiamo vivendo è un’emergenza sanitaria che necessita di strumenti nuovi, e per questo l’Istituto di Ortofonologia (Ido) e diregiovani.it hanno messo in atto percorsi di supporto psicologico rivolti a docenti, genitori e studenti, nell’ambito della task force per le emergenze educative promossa dal ministero dell’Istruzione.
Se ne è parlato questa mattina nel corso di un webinar organizzato dall’Ufficio scolastico regionale della Basilicata, che dall’inizio della crisi ha organizzato una serie di incontri online tra esperti e rappresentanti del mondo della scuola. “Gli studenti stanno mantenendo vivo il contatto tra di loro e con i docenti attraverso la didattica a distanza, un filo che permetterà alla scuola di ripartire in maniera compatta e con continuità, a differenza degli altri settori – ha commentato Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta e direttore dell’Ido – ma i ragazzi avranno bisogno di un accompagnamento per tornare a scuola in serenità”.
A differenza di altre situazioni di crisi, quindi, l’emergenza Covid-19 non ha colpito direttamente le giovani generazioni, ma tante sono le ripercussioni psicologiche di cui potrebbero risentire. “Stiamo tutti subendo uno stravolgimento dei nostri stili di vita e questo porta a uno stress emotivo e psicologico anche per i bambini e i ragazzi che stanno attraversando una situazione di incertezza e di timori – ha commentato Claudia Datena, direttrice dell’Ufficio scolastico regionale della Basilicata – La scuola è impegnata in prima linea nella gestione di questa emergenza, e grazie alla didattica a distanza sta mantenendo viva e unita la comunità educante. Le iniziative della task force vogliono fare un passo ulteriore e offrire un supporto per integrare i percorsi didattici e offrire aiuto e assistenza ai ragazzi, ma non solo”.
La task force per le emergenze educative si rivolge infatti a docenti, studenti e famiglie attraverso più strumenti: il progetto ’30 psicologi in ascolto’ pronti a rispondere alle problematiche sviluppate a causa della quarantena; lo sportello ‘Ido con voi’ con un’equipe di 40 medici, psicoterapeuti e terapisti della riabilitazione, e le attività ‘Lontani ma vicini’ con sondaggi, concorsi, corsi di giornalismo rivolti a studenti e attività di formazione per aiutare i docenti a gestire questa fase così delicata.
“Gli insegnanti non devono sovraccaricare i ragazzi di compiti, questo non colma il vuoto didattico ma aumenta solo il distacco tra genitori e figli, tra studenti e scuola- ha aggiunto lo psicoterapeuta- non e’ importante darsi un obiettivo da raggiungere ma ottenere il risultato migliore possibile in questa situazione, che e’ mantenere vivo il rapporto con gli studenti.
Anche cercando di capire come stanno vivendo i ragazzi questo periodo di reclusione in casa, dove c’e’ un tasso di litigiosità, nervosismo e aggressività estremamente elevato. E i docenti sono l’ultima risorsa che abbiamo, le ultime persone che riescono a dare consigli ai ragazzi in modo autorevole e farsi ascoltare, dobbiamo puntare su di loro e dargli strumenti per aiutarli a gestire questa situazione di difficoltà”.
Al webinar sono intervenuti anche Michele Masciale, dirigente scolastico dell’istituto ‘Gasparrini’ Melfi; Marta Nicoletti giornalista dell’agenzia Dire e diregiovani.it; il giornalista Enzo Argante e uno studente del ‘Gasparrini’, che ha voluto ringraziare dirigenti e istituzioni per la gestione dell’emergenza: “riuscire a portare la scuola nelle nostre case è stato veramente innovativo, e la vicinanza dei nostri docenti è stata tanta – ha detto Antonio – adesso non sappiamo cosa aspettarci per l’esame di Stato, ma siamo pronti a qualsiasi evenienza. Quello che stiamo vivendo sembra un film, ma stavolta il finale possiamo deciderlo noi se siamo responsabili e rispettiamo insieme le regole”.

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