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Festival della Filosofia, Energy Way: “La tecnologia non basta, serve l’uomo”

lo rivendicano gli scienziati e i matematici di Energy Way, giovane azienda modenese, partner di alcune grandi realtà industriali come Hera

Pubblicato:14-09-2019 10:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:42
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MODENA – Non ci sono discipline più umanistiche di quelle scientifiche. Lo sapevano gli antichi e i pensatori del Rinascimento, lo rivendicano gli scienziati e i matematici di Energy Way, giovane azienda modenese, partner di alcune grandi realtà industriali come Hera, che, specializzata nell’analisi e nella gestione dei cosiddetti ‘big data’, oggi propone un approccio umanistico all’intelligenza artificiale. Lo fa presentando, in occasione del Festival della Filosofia di Modena, che quest’anno ruota attorno alla riflessione sulla ‘persona’, il Manifesto della razionalità sensibile.

“Abbiamo pensato di costruire un manifesto che potesse essere l’espressione di tutte le esperienze che stiamo facendo, sviluppando dal basso intelligenza artificiale e matematica per i nostri clienti. Ci sono aspetti della relazione tra uomo e tecnologia che fanno immaginare scenari distopici per il futuro. Per questo vogliamo utilizzare un approccio umanistico al racconto della tecnologia, valorizzando il ruolo della persona e facendo comprendere come l’utilizzo della tecnologia sia uno strumento per un cammino verso la sostenibilità”, spiega Fabio Ferrari, fondatore e amministratore delegato di Energy Way.

Insomma, rispetto ad un’idea pervasiva e dominante della tecnologia sulla vita delle persone, il manifesto di Energy Way ha come obiettivo di porre di nuovo al centro l’uomo, l’unico ad avere gli strumenti dell’immaginazione che servono a farsi interprete della realtà e della immane mole di dai prodotti dai sistemi digitali di cui siamo circondati.


“Adesso ci troviamo nella situazione di dover capire e conservare l’armonia di relazioni che costituisce il mondo in cui viviamo, che è fragile. Ogni singola impresa si deve porre il problema di come agire, ma non arriveranno soluzioni solo dai dati o dall’intelligenza artificiale”, ammonisce l’amministratore delegato di Hera, Stefano Venier, ospite di Energy Way assieme a Francesco Caio, presidente di Saipem, Msrco Alverà, ad di Snam e David Bevilacqua, cofondatore di Yoroi.

“Il business as usual non ha più futuro, ci porta in una situazione dalla quale non usciremo. Di fronte a scenario di fragilità così forte dobbiamo ragionare su come cambiare l’approccio nel fare impresa. L’intelligenza artificiale ad oggi ci ha dato una discreta mano”, testimonia Venier, portando l’esperienza fatta da Hera in questi anni, proprio grazie alla collaborazione con l’azienda modenese, nell’utilizzo dei big data e dell’intelligenza artificiale per accrescere la sostenibilità di impianti e processi e saper rispondere anche alle nuove sfide determinate dal cambiamento climatico, utilizzando, per esempio, i nuovi sistemi ‘intelligenti’ per la gestione delle acque reflue e la prevenzione degli allagamenti.

“I dati daranno consapevolezza e toglieranno molti alibi, costringendoci ad agire”, conclude Venier.

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