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L’acqua del mare e i raggi solari non curano le piccole ferite estive

Papa (Associazione italiana ulcere cutanee Ets, Aiuc): "Attenzione a rimedi 'fake'. Proteggere lesioni evitando l'esposizione diretta"

Pubblicato:14-08-2023 15:21
Ultimo aggiornamento:14-08-2023 15:22

mare spiaggia
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ROMA – Uno scivolone sullo scoglio, una spina sotto il piede, una caduta mentre si gioca a beach volley. In vacanza capita spesso di ferirsi in maniera lieve: un’escoriazione, un taglietto, una sbucciatura. E altrettanto spesso ci si lascia ingannare da rimedi ‘fake’, che invece di aiutare possono peggiorare queste piccole ferite. I due più diffusi sono quelli secondo i quali l’acqua di mare disinfetta le ferite e il sole accelera la guarigione. La verità, invece, è un’altra.
Il mare e i raggi solari- spiega il presidente dell’Associazione italiana ulcere cutanee Ets (Aiuc), direttore del dipartimento di chirurgia plastica dell’ospedale di Cattinara di Trieste, Giovanni Papa- non hanno alcun effetto curativo. Sono infatti solo vecchi luoghi comuni che, nella migliore delle ipotesi, non fanno né bene e né male. Nella peggiore, invece, possono complicare piccole lesioni, rovinando le vacanze”.

IL RISCHIO INFEZIONI

Anche se per secoli l’acqua salata è stata utilizzata come rimedio per le lesioni cutanee, in realtà oggi immergere una ferita aperta in mare significa aumentare il rischio di infezioni. “L’acqua di mare, che molto spesso è tutt’altro che ‘pulita’– prosegue- aumenta le probabilità che una lesione venga infettata da diversi microrganismi, dando così origine a complicazioni più o meno gravi: dalla formazione di ascessi a rare forme di infezioni batteriche, fino a infezioni alle ossa e alle articolazioni“.
Il presidente dell’Aiuc precisa poi che “i soggetti ‘fragili’, come ad esempio coloro che hanno patologie epatiche o il diabete, o che sono immunodepresse, presentano un rischio di infezione ancora maggiore”.

L’ESPOSIZIONE AL SOLE E LA POSSIBILE IPERPIGMENTAZIONE DELLA PELLE

Anche l’esposizione di una piccola ferita al sole può comportare una serie di spiacevoli conseguenze. “I raggi solari non guariscono le ferite– rende noto l’esperto- né accelerano la loro guarigione e né riducono il rischio di infezioni. In realtà, l’esposizione al sole può indurre un’iperpigmentazione della pelle, ovvero una macchia sulla parte di pelle in cui si trovano le ferite. La macchia che in questo modo si è venuta a creare dopo l’esposizione al sole delle ferite può restare a lungo anche dopo l’avvenuto processo di cicatrizzazione. Pertanto, le ferite andrebbero coperte e protette anziché esposte al sole“.
Le ferite, anche quelle piccole, devono quindi essere gestite seguendo i convenzionali consigli del medico.


I RIMEDI ‘FAI DA TE’ CONCESSI

Disinfettante, cerotti o garze sterili– raccomanda Papa- sono questi gli unici rimedi ‘fai da te’ concessi. Per accelerare la guarigione delle ferite, inoltre, possono essere utilizzati specifici prodotti da banco, come ad esempio pomate, spray o garze a base di estratto del grano, particolarmente efficace nel favorire il processo di cicatrizzazione”.
“Se quindi non vogliamo che una piccola ferita rovini le nostre vacanze- ammonisce- è opportuno affidarsi agli unici rimedi che si sono dimostrati scientificamente validi per la disinfezione e la guarigione”.
“Anche se piccole- conclude Papa- le lesioni andrebbero opportunamente protette dall’acqua del mare e dal sole, evitando per pochi giorni, in base alla profondità della ferita, l’esposizione diretta a entrambi“.

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