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Cinque anni fa il crollo del Ponte Morandi a Genova, Mattarella: “Fare giustizia con l’accertamento definitivo delle colpe”

Il ministro delle Infrastrutture Salvini: "Spero l'anno prossimo di portare in dote anche una nuova legge che equipari le vittime del Ponte Morandi e dell'incuria alle vittime del terrorismo"

Pubblicato:14-08-2023 12:10
Ultimo aggiornamento:16-08-2023 19:10
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PONTE MORANDI
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ROMA – “Il trascorrere del tempo non attenua il peso delle responsabilità per quanto accaduto. Ed è responsabilità fare giustizia, completando l’iter processuale, con l’accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel giorno in cui ricorre il quinto anniversario della tragedia del Ponte Morandi, quando la struttura cadde provocando la morte di 43 persone.

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“Con il sostegno del Paese intero- aggiunge-, Genova ha saputo mettere in campo una grande reazione civile, che è divenuta forza ricostruttiva. Il nuovo Ponte San Giorgio ha saputo essere un simbolo di ripartenza e di efficace collaborazione tra istituzioni ed espressioni della società. Un risultato importante che dimostra ancora una volta come l’Italia sappia affrontare le sfide più difficili dando il meglio di sé nell’unità”.


Il crollo del Ponte Morandi a Genova ha rappresentato un drammatico appello alle responsabilità di quanti sono incaricati di attendere ad un pubblico servizio, sia di coloro che provvedono, sul terreno, alla erogazione agli utenti, sia di chi deve provvedere alla verifica delle indispensabili condizioni di sicurezza“, ha aggiunto Mattarella. “Nel quinto anniversario del crollo, con il suo tragico bilancio di vite umane annientate, con la profonda ferita inferta alla Città di Genova e alle coscienze di tutti gli italiani, la Repubblica rinnova e rafforza i sentimenti di vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime e a quanti hanno visto sconvolgere la propria esistenza da una catastrofe tanto grave quanto inaccettabile“.

MELONI: “TRAGEDIA CHE COLPì AL CUORE GENOVA E L’ITALIA INTERA”

“Nel quinto anniversario del crollo del Ponte Morandi si rinnova il dolore per le quarantatré vite spezzate in una tragedia che ha colpito al cuore Genova, la Liguria e l’Italia intera“. Lo dice la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel quinto anniversario del crollo del Ponte Morandi. “Le quarantatré vittime, la sofferenza dei loro cari e i disagi degli sfollati rimarranno per sempre impressi nella nostra memoria. Così come non dimenticheremo mai l’eroismo dei soccorritori e l’impegno senza sosta dei tantissimi che, in quelle ore e in quei giorni drammatici, diedero testimonianza di quanto gli italiani sappiano donarsi al prossimo. L’orgogliosa reazione dei genovesi, vettore decisivo della ricostruzione e della rinascita della città, è un esempio altrettanto potente della capacità del nostro popolo di non lasciarsi mai abbattere dalle difficoltà, anche le più estreme, e di sapersi rialzare. Da questa forza, dalla collaborazione tra le Istituzioni e dalle migliori energie del sistema imprenditoriale italiano è nato quel ‘modello Genova’ che ha permesso, in tempi record, di ricucire lo strappo inferto dal crollo del Morandi con la costruzione del nuovo Ponte Genova San Giorgio”.

SALVINI: “NUOVA LEGGE CHE EQUIPARI VITTIME INCURIA A QUELLE TERRORISMO

“Spero l’anno prossimo di portare in dote anche una nuova legge che equipari le vittime del Ponte Morandi e dell’incuria alle vittime del terrorismo, con quello che ne consegue anche retroattivamente“, ha commentato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini intervenendo alla cerimonia in ricordo delle vittime del crollo del Ponte Morandi a Genova. “Noi piangiamo 43 vittime…, non della sfortuna, non del caso, non del cambiamento climatico ma della avidità dell’uomo. E io conto che di questa avidità qualcuno paghi il conto in onore e memoria di queste 43 vittime”.

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