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Caso La Russa jr, la sim è del padre: non è sequestrabile. Bonelli: “Consegni il telefono del figlio”

"Collabori con la giustizia. Se ciò non accadesse sarebbe un pessimo segnale per l’istituzione che rappresenta"

Pubblicato:14-07-2023 12:51
Ultimo aggiornamento:15-07-2023 13:37

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ROMA – Continuano le indagini sul caso La Russa Junior. Gli inquirenti hanno analizzato i cellulari della ragazza che ha accusato il figlio del presidente del Senato di stupro e delle sue amiche, ma non hanno potuto fare lo stesso con il cellulare di Leonardo Apache La Russa. La sim infatti appartiene al padre Ignazio e quindi non è sequestrabile.

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In una nota il co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS Angelo Bonelli si rivolge direttamente al presidente del Senato “affinché si apra alla collaborazione con gli inquirenti e provveda a consegnare nelle prossime ore il telefono del figlio, la cui SIM non può essere sequestrata dai magistrati perché a suo nome. È di fondamentale importanza che vengano raccolti ulteriori elementi per accertare la verità e stabilire responsabilità riguardo alla grave accusa di stupro”.


“La Russa collabori con l’autorità giudiziaria, consegnando il telefono – prosegue-. Se ciò non accadesse sarebbe un pessimo segnale per l’istituzione che rappresenta. Rivolgo pertanto un appello al Presidente La Russa, affinché si ponga in un atteggiamento collaborativo e consenta l’analisi del telefono del figlio. È un dovere delle istituzioni collaborare pienamente con i magistrati per garantire l’accertamento della verità”, dice Bonelli.

LO STAFF DEL SENATORE LA RUSSA: OFFESE MEDIATICHE, SI È PASSATO IL SEGNO

“Il Presidente La Russa, dopo la nomina dell’avv. Bazzoni da parte del figlio Leonardo, si è astenuto e si asterrà da qualsiasi commento diretto o indiretto sulla vicenda, avendo piena fiducia nell’operato dei Magistrati della Procura di Milano. Da un punto di vista mediatico, risulta, però, ormai passato il segno. Più volte sono state pubblicate su quotidiani, giornali on line e sui social, le foto di un altro figlio del Presidente, col nome del fratello, nonché ricostruzioni artefatte a fini suggestivi della vita giovanile dei fratelli La Russa e dello stesso Leonardo (definito ‘trapper’ per avere messo in rete solo nell’anno 2019, due canzoni col testo non suo, mentre è ormai al terzo anno di università). Non sono financo mancati talk-show televisivi con esponenti privi di ogni conoscenza dei fatti ma forti delle loro convinzioni ideologiche, nonchè offese ai ‘La Russa’ che, di converso, si sono da sempre distinti per riconosciuta onorabilità, onestà e dirittura morale non solo con Ignazio, ma nei 50 anni continuativi di presenza dei La Russa in Parlamento”. Così, in una nota, lo staff del senatore e avvocato Ignazio La Russa.

“Non risulta più tollerabile- continua la nota- la condotta di chi si sostituisce ai Pm con pretese di indagine e richieste istruttorie. Travalica ogni rispetto l’operato di associazioni di sinistra che affiggono manifesti e preannunciano flash-mob politici e diffamatori. Per tacere dei social. Per queste ragioni, si rinnova l’invito ad affidarsi unicamente al lavoro degli inquirenti e ci si augura che termini ogni speculazione politica della vicenda. Tuttavia, in ragione di quanto è sino ad oggi accaduto, la famiglia La Russa si è vista costretta ad incaricare l’avv. Vinicio Nardo del Foro di Milano per tutelare, nelle competenti sedi giudiziarie, l’onorabilità del Presidente e degli altri componenti della famiglia. L’avv. Vinicio Nardo, che non si occuperà della vicenda di Leonardo (per il quale Leonardo ha incaricato l’avv. Bazzoni), sta raccogliendo tutti gli elementi che da giorni esulano dal normale esercizio del diritto di cronaca e di critica con riguardo alla famiglia La Russa”.

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