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Boldrini: “Con più femminismo il Paese diventa più giusto”

ROMA - Un 'riequilibrio di genere' tra le austere stanze della Camera dei deputati con una Sala dedicata

Pubblicato:14-07-2016 13:45
Ultimo aggiornamento:14-07-2016 13:45

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ROMA – Un ‘riequilibrio di genere’ tra le austere stanze della Camera dei deputati con una Sala dedicata alle donne che hanno fatto la storia della Repubblica.

L’INAUGURAZIONE

Il nuovo spazio, allestito al primo piano di Palazzo Montecitorio davanti alla Sala Regina, subito dopo il Corridoio dei busti (maschili), e’ stato inaugurato dalla presidente Laura Boldrini. Presente anche la ministra Maria Elena Boschi e personalita’ del mondo dello spettacolo come Lunetta Savino e Gianni Morandi.

“DOBBIAMO ESSERE TUTTI FEMMINISTI”

“Vista la presenza maschile- spiega la terza carica dello Stato- abbiamo voluto riequilibrare le cose tenendo conto delle tante donne autorevoli della nostra Repubblica. Abbiamo pensato alle prime donne che per la prima volta hanno avuto ruoli e incarichi importati. E abbiamo iniziato dalle prime donne costituenti, che varcarono per la prima volta il portone di Montecitorio: erano motivate e coraggiose, erano pioniere. Queste nostre 21 costituenti- continua Boldrini- si adoperarono con tutte le loro forze. Sono state donne lungimiranti. Molte di loro erano anticonformiste e volevano contribuire a un Paese piu’ giusto non solo dal punto di vista formale ma anche sostanziale. Emergeva una consapevolezza femminista che oggi, a volte, non ritroviamo. Se per femminista si intende una societa’ in cui uomini e donne hanno gli stessi diritti allora quelle donne erano femministe e tutti noi dovremmo essere femministi augurandoci che uomini e donne nel nostro Paese abbiano gli stessi diritti”. “E’ importante- continua la presidente- che nelle scuole ci sia l’educazione al rispetto di genere intesa come rispetto tra uomo e donna. Cosi’ come sara’ importante avere le linee guida del Miur”.


E poi, osserva Boldrini, “c’e’ il problema dei centri anti-violenza e della case rifugio che devono essere adeguatamente finanziati ed essere operativi perche’ noi dobbiamo scongiurare la chiusura di questi centri. So che la ministra Maria Elena Boschi e’ impegnata su questo tema. C’e’ un problema tecnico che mi auguro si riesca a superare quanto prima perche’ sono in tanti a chiederci che si rendano attivi questo centri”. Boldrini conclude: “Ritengo che ogni donna debba adoperarsi per rimuovere gli ostacoli che ha incontrato nel proprio percorso in quanto donna. Non ci deve essere una delega in nessun ambito, in famiglia e in campo lavorativo, nella societa’ cosi’ come nella vita privata. E a noi istituzioni una responsabilita’ aggiuntiva: quella di tradurre il nostro impegno in azioni concrete a vantaggio delle donne, come hanno fatto le donne a cui noi oggi dedichiamo questa sala”.

di Maria Carmela Fiumanò, giornalista professionista

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