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L’Usl Vda ‘teleguidata’ da un nuovo sistema digitale

Arriva un nuovo "ecosistema digitale" che mette in rete gli ospedali in un'ottica di unificazione e gestione di tutti i dati sociosanitari dei pazienti

Pubblicato:14-05-2023 15:34
Ultimo aggiornamento:14-05-2023 15:34
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AOSTA – L’Usl della Valle d’Aosta vara, attraverso la struttura Sistemi informativi e telecomunicazioni, un nuovo “ecosistema digitale” che coinvolgerà ospedali e territorio “in un’ottica di unificazione e gestione di tutti i dati sociosanitari per migliorare l’erogazione dei servizi nel territorio e aumentare la qualità dei livelli di assistenza”. Lo scrive l’azienda sanitaria stessa in una nota.

“Il sistema sanitario regionale e le richieste dei nostri cittadini impongono una costante evoluzione dei servizi e degli strumenti a nostra disposizione- spiega il direttore generale dell’Usl, Massimo Uberti-. Il tempo è una risorsa decisiva per il mondo sanitario, sia ospedaliero, sia territoriale. È importante e anzi fondamentale che i nostri operatori sanitari possano accedere in tempo reale alle informazioni necessarie organizzate già nel modo che sia utile a loro per lavorare”. Inoltre “la disponibilità delle informazioni sanitarie in tutto il percorso ospedaliero e territoriale del cittadino, permette oltre che di assisterlo meglio anche di lavorare sulla medicina di iniziativa, e quindi sulla capacità predittiva del Servizio sanitario regionale rispetto all’evoluzione di quei pazienti. Quindi non aspettare che il paziente si rivolga all’azienda per un bisogno (medicina d’attesa), ma attivare iniziative, processi, e servizi (medicina d’iniziativa) per quel cittadino abilitando ad esempio processi di cura e promozione dei corretti stili di vita che consentano di anticipare un’acutizzazione della patologia”.

L’assessore alla Sanità della Regione Valle d’Aosta, Carlo Marzi, aggiunge: “Con l’investimento in questo settore, la Regione conferma la volontà di proseguire e ampliare un percorso che mette al centro i bisogni e il benessere del paziente. Per garantire la sostenibilità del Servizio sanitario regionale è prioritario spostare il baricentro delle cure dall’ospedale al territorio, sia consentendo deospedalizzazioni anticipate, sia ad esempio erogando assistenza qualificata a domicilio e con azioni per limitare il più possibile il ricorso alle cure ospedaliere”. Marzi aggiunge: “In questa direzione, l’innovazione digitale dei sistemi sanitari e la telemedicina possono migliorare l’efficienza e la qualità delle cure, l’accessibilità e la prevenzione delle malattie, attraverso metodologie e modelli operativi contestualizzati a livello territoriale e finalizzati a migliorare contemporaneamente la salute, i costi e l’esperienza sanitaria per le persone che vivono e operano tra le specificità e le complessità del nostro territorio”.


L’obiettivo generale, anche grazie alla certificazione internazionale Emram, scelta prima dalla Germania e poi dall’Italia come condizione d’accesso ai fondi del Pnrr in ambito sanitario, è incrementare la sicurezza del paziente e la sua soddisfazione, ridurre errori e tempi di attesa, garantire la sicurezza dei dati, offrire agli operatori sanitari strumenti per arrivare prima e meglio alla diagnosi, per accedere più velocemente a tutti i dati necessari al percorso di cura e assistenziale e per costruire una medicina proattiva.

Il nuovo ecosistema digitale è già partito a marzo con l’attivazione del primo modulo del nuovo sistema informativo territoriale (l’assistenza domiciliare), mentre da fine maggio a fine giugno verranno avviati e messi a regime i moduli relativi alla gestione dei consultori, delle residenze sanitarie e del pronto soccorso dell’ospedale Umberto Parini di Aosta. Entro l’anno saranno attivati i software per la gestione dei reparti ospedalieri, degli ambulatori e del servizio trasfusionale.

“Grazie alle ‘clinical timelines’, una sorta di ‘linee del tempo cliniche’, tutti gli operatori sanitari potranno visualizzare in modo estremamente semplificato i dati relativi alle prestazioni assistenziali che sono state svolte sui pazienti, le rilevazioni di parametri e dati di laboratorio”, spiega Lorenzo Noto, direttore dei Sistemi informativi e delle telecomunicazioni. Il nuovo ecosistema è frutto di una maxi gara per l’affidamento di servizi applicativi e di servizi di supporto nell’ambito dell’accordo quadro Consip “sviluppi applicativi”.

Sarà introdotta una cartella clinica di nuova generazione, basata su un repository (archivio) che non è soltanto un contenitore di documenti ma è un vero e proprio “electronic medical record” riempito di dati che arrivano sia dai sistemi informativi ospedalieri sia dai sistemi informativi territoriali (compresa la cartella clinica elettronica dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta) e che registreranno anche gli episodi clinici avvenuti fuori Valle trasmessi dal nuovo Fascicolo sanitario elettronico nazionale.

Altra novità, in partenza questo mese, è il “clinical decision support system”: un sistema per facilitare gli operatori sanitari (medici e infermieri) nei processi di cura. L’operatore può accedere a una bibliografia esterna aggiornata, che può aiutarlo nella fase di diagnosi e di cura del paziente, anche in relazione alla terapia da somministrare. Sarà attivato entro fine anno il nuovo modulo di farmacoterapia con lettura attraverso barcode al letto del paziente del farmaco da somministrare e si procederà con la raccolta della firma grafometrica di tutti i cittadini valdostani in modo da digitalizzare i consensi che adesso vengono richiesti nel percorso di cura in formato cartaceo.

“Con il nuovo sistema informativo ospedaliero- conclude Noto- i medici possono lavorare con un approccio multidisciplinare, possono lavorare sia al letto del paziente avendo quindi sottomano, sul tablet, le informazioni che ritengono più interessanti, riguardo l’episodio in corso, riguardo la storia, ma possono anche utilizzare strumenti di telemedicina quali televisita, teleconsulto, telemonitoraggio. Sono strumenti resi trasversali a tutti i sistemi informativi aziendali e anche alla cartella clinica dei medici di medicina generale”.

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