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Minori, il Veneto punta ad aprire tutti i servizi 0-14 già da lunedì

Centri estivi, fattorie didattiche e tutti gli altri servizi per i minori: Zaia è pronto a far ripartire tutto da lunedì. E per il commercio dice: linee regionali pronte, quelle Inail in alcuni casi inapplicabili

Pubblicato:14-05-2020 13:12
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:19

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VENEZIA – Il Veneto punta ad aprire i servizi per minori da 0 a 14 anni già da lunedì prossimo. Lo annuncia il governatore del Veneto Luca Zaia, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera. “Inseriremo nell’ordinanza l’apertura di tutto lo zero-14, dalla fattoria didattica ai centri estivi, i grest“, afferma Zaia, ricordando che l’assessore a Sanità e Sociale Manuela Lanzarin ha già elaborato e presentato un protocollo per i servizi zero-sei anni, che sarà ora esteso fino ai 14 anni.

“Noi stiamo chiedendo di essere autorizzati, ma in attesa, visto che nel decreto di ieri il governo ha inserito a sorpresa il finanziamento dei centri estivi, per proprietà transitiva vuol dire che ci possono andare i bambini” spiega Zaia. “Noi inseriamo l’apertura in ordinanza e vediamo cosa decide il governo”.

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“PER IL COMMERCIO CONTO SU APPLICAZIONE LINEE GUIDA REGIONALI”

Per quanto riguarda le linee guida elaborate dall’Inail, “massimo rispetto per il lavoro fatto ma in alcuni comparti sono inapplicabili. Sono molto prudenziali, probabilmente adatte ad alcuni contesti in cui non si ha il controllo di quello che sta accadendo, ma non per noi”afferma Zaia, tornando a ribadire l’esigenza che il prossimo dpcm preveda per le Regioni di applicare linee guida predisposte dal proprio dipartimento di prevenzione.

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“Noi abbiamo già le linee guida concertate e verificate con associazioni di categoria e operatori e interfacciate con le linee guida di altre Regioni”, assicura Zaia, auspicando che “questa partita si possa risolvere alla volta di domani, massimo sabato in giornata”. Se le linee guida venete non sono ancora state presentate è “una questione di prudenza”, conclude Zaia, spiegando che da un lato c’è la volontà di cercare dove possibile “l’omogeneità con le altre Regioni” e dall’altro c’è la necessità di evitare che “qualcuno inizi a prepararsi per attività che poi si dovranno fare in altro modo”.

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