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Fase 2, Zaia: “Governo lasci libere Regioni su riaperture”

Il governatore del Veneto chiede che siano le Regioni a decidere sulle riaperture: "Non cerchiamo la rissa, ma per il Governo possono essere fonte di imbarazzo le diverse situazioni nelle Regioni"

Pubblicato:06-05-2020 13:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:16

luca zaia
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VENEZIA – “Stiamo discutendo con il Governo per una fase di transizione che intesti alle Regioni le decisioni sulle riaperture”. Lo spiega il governatore del Veneto Luca Zaia, oggi in conferenza stampa dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera.

Noi non cerchiamo la rissa o prove muscolari, ma credo che il Governo si trovi con l’imbarazzo di avere situazioni diverse nelle Regioni, e potrebbe risolverlo delegando alle Regioni”, continua il governatore assicurando che “noi siamo in grado con i dati epidemiologici che abbiamo di presentare un piano di riapertura, e se ce lo validano possiamo partire”.

I tempi, però, sono stretti, perché per programmare qualche apertura aggiuntiva già l’11 maggio bisogna che si raggiunga un accordo nel corso di questa settimana. Altrimenti “finisce che si va al 18”, conclude Zaia, dicendosi fiducioso e ricordando che “domani alle 12 abbiamo la conferenza dei presidenti di Regione e parleremo anche di questo”.


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VENETO PRONTO AD APRIRE LE SPIAGGE

Con l’autonomia necessaria, Zaia si dice pronto a riaprire le spiagge tra le prime cose. “Se ci dessero l’autonomia”, ovvero “se il governo delegasse alle Regioni e le responsabilizzasse- prosegue il governatore del Veneto- noi oggi con 20 giorni di curve in discesa dal 10 aprile, quando sono state concesse le riaperture con codici Ateco e deroghe con silenzio assenso, siamo pronti” a riaprire le spiagge. Abbiamo già i protocolli, assolutamente affrontabili“.

Del resto “il distanziamento sociale in spiaggia si può fare, non ho trovato gestori che non sono disposti ad allargare un po’ lo spazio tra le file di ombrelloni”, continua Zaia. Ma “certo, bisogna anche capire che sulla battigia non può crearsi il carnaio a cui tutti noi eravamo abituati”.

E per quanto riguarda l’ultimatum lanciato da alcune località balneari tra cui ad esempio Jesolo, che hanno affermato che se arriverà il via libera dal governo il 1 giugno apriranno comunque le spiagge, “io spero anche prima”, conclude Zaia.

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“NIENTE BARRIERE IN PLEXIGLASS PER RISTORANTI”

“Penso che ristoranti non debbano farsi separé in plexiglass o altre menate, ma che gestori e camerieri debbano avere mascherine e guanti, che di debba essere un flacone di igienizzante su ogni tavolo così si evita che tutti vadano al bagno e che i tavoli siano separati un metro, un metro e mezzo l’uno dall’altro”. Poi, “se si vuole misurare la febbre all’ingresso si misuri, ma finisce là”. Così il governatore del Veneto Luca Zaia, parla di una riapertura in sicurezza ma con misure “affrontabili” dagli esercenti.

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“GOVERNO SOSTENGA CHI PRODUCE MASCHERINE”

Se vuole mantenere il prezzo delle mascherine a 50 centesimi il Governo dovrebbe mettere una quota aggiuntiva per consentire agli esercenti che le hanno acquistate ad un prezzo maggiore di venderle senza andare in perdita, e dovrebbe poi stanziare degli aiuti per le industrie italiane che le producono, perché sono strategiche ma hanno costi di produzione superiori. Zaia la pensa così: “L’emergenza ci ha dimostrato che l’industria strategica non è quella bellica ma quella sanitaria”, continua Zaia, invitando il governo a sostenere le imprese che producono mascherine in Italia, che hanno costi molto superiori alle omologhe che operano in altri Paesi, ad esempio in Cina.

“IN VENETO EFFETTUATI 400.000 TAMPONI”

Intanto, il Veneto ha superato i 400.000 tamponi eseguiti. Lo ha annunciato Zaia in conferenza stampa : i tamponi analizzati ieri sono 9.296, e i nuovi casi positivi riscontrati sono 77. Rilevante poi il dato relativo ai ricoveri in ospedale, scesi sotto quota mille (992). “I primi dati rispetto all’apertura di lunedì 4 maggio li avremo alla volta di otto-10 giorni… Quindi già mercoledì prossimo avremo qualche indicazione sugli effetti su positivi e ricoveri”, conclude Zaia.

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