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Predappio si chiama fuori dalle celebrazioni della Liberazione

Il Comune non dà il patrocinio ai due eventi dell'Anpi

Pubblicato:13-10-2022 17:06
Ultimo aggiornamento:13-10-2022 17:06

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PREDAPPIO – Ci sono la Regione Emilia-Romagna, il Comune di Forlì e circa 20 tra sindacati, associazioni e istituti storici. Ma manca il Comune romagnolo. Le celebrazioni per la Liberazione di Predappio, in provincia di Forlì-Cesena, avvenuta il 28 ottobre 1944, stessa data in cui nel 1922 ci fu la Marcia su Roma, stanno sollevando un polverone per la mancanza tra gli Enti che patrocinano l’iniziativa del Comune.

Pd all’attacco: il sindaco si vergogna della Liberazione?


“Non è una barzelletta, è la realtà. In pratica la liberazione di Predappio viene patrocinata dal Comune di Forlì ma non dal Comune di Predappio”, attacca il Partito democratico forlivese. Si tratta di un “atto grave”, stigmatizza, e “se il motivo del rifiuto al patrocinio derivasse dalla sovrapposizione della data della liberazione con quella della Marcia su Roma”, lo sarebbe ancora di più.

I dem forlivesi non sanno “cosa spinga un sindaco a non dare il patrocinio ai due eventi che commemorano la liberazione dal nazifascismo del proprio paese” e chiedono al primo cittadino Roberto Canali in nome dei cittadini “una rapida e convincente spiegazione, certo che le motivazioni devono essere gravi, sofferte, pensate in profondità, per giustificare una assenza che rappresenta un fatto grave“. Da qui l’affondo: “Forse il sindaco prova vergogna della liberazione di Predappio?”. Infatti, “già in passato ha mostrato di avere problemi con la storia ed è evidentemente in difficoltà quando si tratta di eventi che coinvolgono il fascismo, la dittatura, la liberazione“.


“Atto grave, chieda scusa e si dimetta”

I fatti, proseguono i dem forlivesi, fanno pensare che “ci troviamo di fronte a una amministrazione che non è all’altezza di Predappio, della sua storia, di ciò che rappresenta”.
Il partito scansa motivazioni legate alla politica e alle elezioni, perchè è “molto più semplice riconoscere che in fatto di valori oggi Predappio è governato dal nulla”. Per il Comune e i cittadini, conclude, si tratta di una “grave offesa, uno schiaffo ai valori della comunità. Il sindaco dovrebbe chiedere immediatamente scusa e, visto che non rappresenta più i predappiesi, subito dopo dovrebbe dimettersi“.

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