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Totti-Blasi, la psicoterapeuta: “Comportamento gravemente diseducativo, espongono i figli a un’enorme violenza”

Il commento di Roberta Bommassar, referente del Gruppo di lavoro infanzia e adolescenza nel Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi

Pubblicato:13-09-2022 18:43
Ultimo aggiornamento:13-09-2022 18:43

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ROMA – Partita con toni soft e quasi rassicuranti, la narrazione della separazione più ‘chiacchierata’ del momento, quella tra Francesco Totti e Ilary Blasi, negli ultimi giorni ha cambiato totalmente registro trasformandosi in una battaglia a suon di interviste, comunicati stampa e provocazioni social in cui si rinfacciano tradimenti, presunte sottrazioni di beni e mancanze di rispetto di vario tipo. Insomma dacché l’intento iniziale dei due sembrava quello di proteggere la privacy della famiglia, a che di privato sembra essere rimasto ben poco, con i tre figli a far da spettatori della partita.

Ma che conseguenze può avere su dei ragazzi un’esposizione mediatica così forte? “Se le reciproche affermazioni riportate dai giornali sono vere, e non c’è motivo di pensare il contrario, questi due genitori stanno avendo un comportamento gravemente diseducativo perché espongono i figli a un’enorme violenza reciproca, una violenza distruttiva perché attacca le caratteristiche e le funzioni dell’uno e dell’altro”, commenta Roberta Bommassar, psicologa psicoterapeuta e referente del Gruppo di lavoro infanzia e adolescenza nel Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop).

“Entrambi i genitori fanno affermazioni molto pesanti e le fanno su un palcoscenico che è quello dell’Italia intera, questo è un comportamento psicologicamente molto violento”, continua Bommassar.


UNA FAVOLA SENZA LIETO FINE

Non solo. “Totti e Blasi erano entrati nell’immaginario degli italiani come coppia inossidabile, la loro storia lanciava un messaggio positivo, di una relazione che può durare nel tempo. Ora, alla pesante disillusione data con la separazione, di cui tutti i figli soffrono, si aggiunge questo stravolgimento dato dalle accuse reciproche. E così viene fuori che quella che sembrava una favola non solo non lo è ma nasconde rancori e rabbie”.

“Questi due genitori – continua la psicoterapeuta – avrebbero dovuto proteggere i loro figli da questa esplosione di notizie ma non lo hanno fatto. Ora il dramma – dice Bommassar – è che non c’è modo di proteggere questi ragazzi, il danno è stato fatto”.

REAZIONI DIVISE TRA RABBIA E VERGOGNA

E se “nello specifico della situazione non si può certo dire come reagiranno questi ragazzi a tanta sovraesposizione mediatica, la clinica ci insegna che in queste situazioni, generalmente si possono avere due tipi opposti di reazione. Da una parte ci sono i ragazzi che si isolano, si chiudono, escono il meno possibile e sono reazioni legate alla vergogna e alla rabbia. Dall’altra, invece, ci sono quelli che hanno reazioni esteriorizzate, ossia buttano fuori la propria rabbia”.

Inoltre “in situazioni di forte acredine tra genitori può succedere che i ragazzi si alleino con l’uno o con l’altro, perché quando due genitori sono così in contrapposizione è difficile l’equidistanza e si tende a identificarsi in uno dei due. Dunque la situazione di questi due personaggi famosi dovrebbe fare da monito a tutti i genitori che dovrebbero contenere e calibrare tutte le informazioni che condividono in rete”, osserva in conclusione la psicoterapeuta

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