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FOTO | Alla Galleria Borghese la mostra ‘Tiziano. Dialoghi di natura e amore’

Visitabile dal 14 giugno al 18 settembre

Pubblicato:13-06-2022 14:34
Ultimo aggiornamento:13-06-2022 14:57

Sassoferrata, Le tre età dell'uomo, da Tiziano, 1682 ca, olio su tela, 93x153,5cm, Galleria Borghese, ph. Cohen, ©Galleria Borghese
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ROMA – L’amore, in tutte le sue forme, e il tempo che scorre, quello della Storia, ma anche quello della vita di uno dei più grandi artisti di sempre: Tiziano. Il genio del Cinquecento è protagonista di una nuova mostra dossier allestita dalla Galleria Borghese intorno al dipinto Ninfa e pastore, un prestito eccezionale arrivato dal Kunsthistorisches museum di Vienna.

Un’esposizione gioiello, racchiusa tutta nella sala che già abitualmente ospita le opere di Tiziano, ma che stavolta mette in dialogo tra loro quattro capolavori intorno ai temi della Natura e dell’Amore, osservati con gli occhi del maestro che nell’arco di tutta la sua vita continua a ritrarli, ma cambiando radicalmente visione e stile. E il grande pregio di ‘Dialoghi di natura e Amore’, questo il titolo della mostra visitabile da domani, 14 giugno, al 18 settembre, è proprio quello di mostrare la produzione artistica che spazia in un arco temporale di 60 anni.

Così, ‘Amor sacro e Amor profano‘, opera giovanile che Tiziano esegue tra il 1514 e il 1515, si specchia in ‘Venere che benda amore’, tela realizzata invece nel 1565, dunque cinquant’anni dopo. Allo stesso modo, la copia seicentesca firmata da Sassoferrato di ‘Le tre età dell’uomo, che il maestro dipinge agli inizi della sua produzione, è posta di fronte a ‘Ninfa e pastore’, datata tra il 1570 e il 1575. “Tiziano morirà l’anno successivo, nel 1576. Questa tela rappresenta quasi un testamento, un ultimo atto”, ha spiegato oggi la curatrice della mostra, Maria Giovanna Sarti.


“Il tema cardine è Amore, perché qui è rappresentato in tutte le sue manifestazioni possibili: quello matrimoniale, ma anche quello quasi erotico, personificato da diverse figure come la sposa, una giovane donna, Venere e Ninfa. In tutti questi dipinti- così ancora la curatrice- la Natura è preponderante, ma è evidente l’evoluzione di Tiziano nella sua interpretazione di questi temi ricorrenti: alcune composizioni vengono ribaltate, come in ‘Ninfa e pastore’, in cui due giovani sono immersi in una natura confusa, segno di un ciclo che inizia, vive e finisce”. L’occasione dell’allestimento è dunque un prestito eccellente, arrivato da Vienna grazie a uno scambio con ‘Venere che benda Amore’.

“Questo prestito completa il percorso dei dipinti che sono normalmente alla Galleria Borghese- ha spiegato la direttrice del museo, Francesca Cappelletti– Inoltre, abbiamo recuperato dai depositi questa copia seicentesca del dipinto di Tiziano ‘Le tre età dell’uomo‘, che abbiamo messo in dialogo proprio con ‘Ninfa e pastore‘. Confrontandole, si può misurare la distanza stilistica tra un Tiziano giovane, alle prese con il mito, e quello della tarda maturità che continua a tornare su questi argomenti. La Galleria Borghese è un grande museo che ha la possibilità di raccontare gli artisti in modo sempre nuovo. E questa volta lo facciamo con un prestito straordinario”.

In occasione dell’esposizione, la Galleria ha eseguito anche alcune radiografie sul dipinto ‘Venere che benda amore’, scoprendo alcuni ripensamenti di Tiziano: “C’era inizialmente una terza ancella che l’autore ha cancellato perché evidentemente voleva dare più rilievo e spazio al cielo- ha spiegato Cappelletti- e c’è stato un ripensamento molto importante anche sul volto di Venere”.

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