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Napoli celebra il ritorno della Flagellazione di Caravaggio

La mostra che sarà allestita al museo di Donnaregina a Napoli, dal 28 febbraio al 31 maggio

Pubblicato:21-02-2024 15:54
Ultimo aggiornamento:21-02-2024 15:54
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NAPOLI – ‘Caravaggio a Donnaregina, la Flagellazione di Cristo’: questo il titolo della mostra che sarà allestita al museo di Donnaregina a Napoli, dal 28 febbraio al 31 maggio. Il capolavoro di Michelangelo Merisi sarò esposto grazie alla collaborazione fra il Fondo edifici di culto, il Museo di Capodimonte e il Museo di Donnaregina della Diocesi di Napoli.

A promuovere l’iniziativa, considerando valore culturale e quello pastorale e spirituale, l’arcivescovo Domenico Battaglia. In occasione della Pasqua, infatti, si organizzeranno visite con le scuole e le associazioni di volontariato nella considerazione che la Flagellazione può essere stimolo a non arrendersi alle difficoltà incontrate lungo il cammino del proprio riscatto sociale.

Per l’occasione, i visitatori con un solo biglietto potranno vedere anche le Sette Opere di Misericordia, altro capolavoro di Caravaggio che si trova al Pio Monte della Misericordia, distante pochi metri dal Museo di Donnaregina.


L’intera operazione è molto complessa dal punto di vista organizzativo e non solo per il trasporto e l’allestimento del quadro originariamente realizzato per essere esposto a San Domenico Maggiore.
“L’esposizione della Flagellazione di Caravaggio al Museo di Donnaregina – spiega Eike Schmidt, presidente del Consiglio di amministrazione del Fondo edifici di culto e direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte – non offre solo la possibilità a tutti i napoletani di rivedere il capolavoro di Michelangelo Merisi dopo le lunghe assenze dalla città per mostre all’estero, ma consente anche un approfondimento teologico-pastorale e storico-artistico del quadro, e consolida i rapporti forti e reciproci tra le tre istituzioni coinvolte”.

Il Museo di Donnaregina “si conferma tra gli operatori più attivi con un’offerta culturale di prestigio” Queste le parole di Elio de Rosa che del museo ne è il direttore.

“Solo lo scorso anno – ricorda – abbiamo realizzato le mostre di Antonello da Messina, Artemisia Gentileschi e Sandro Botticelli dopo le precedenti mostre di Michelangelo, Leonardo da Vinci, Rubens, Brueghel il Vecchio, Pinturicchio e Aniello Falcone, grazie a una rete di collaborazioni sinergiche con i maggiori musei e le principali istituzioni italiane e straniere come oggi avviene grazie al Museo di Capodimonte e al Fondo edifici di culto”.

“L’esposizione della Flagellazione di Caravaggio, dalla valenza artistica riconosciuta a livello internazionale e dal profondo significato religioso, nonché momento di riflessione di assoluta attualità, è la risultante di una sapiente condivisione tra tre Enti”. Così il prefetto Angelo Tortorella, direttore del Fondo edifici di culto, per il quale “obiettivo strategico del ministero dell’Interno è quello di adeguatamente tutelare le opere dello Stato, ricercando anche opportunità di consona valorizzazione”.

“La mostra allestita nel prestigioso Museo di Donnaregina con il prestito dell’opera autorizzato dal Consiglio di amministrazione presieduto da Eike Schmidt, rappresenta – conclude Tortorella – una ulteriore opportunità per visitatori, appassionati e viaggiatori di conoscere ed approfondire le radici che caratterizzano la storia del nostro Paese”.

La mostra e il catalogo sono a cura di Pierluigi Leone de Castris, professore ordinario di Storia dell’arte moderna dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, e il coordinamento organizzativo di Elio de Rosa, direttore per la gestione museale del Museo di Donnaregina.

Gli interventi in catalogo sono di: Eike Schmidt, presidente del Consiglio di amministrazione del Fondo Edifici di Culto e direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte; monsignor Adolfo Russo; Maria Cristina Terzaghi; e Pierluigi Leone de Castris. La mostra è sotto l’egida dell’Arcidiocesi di Napoli, del ministero dei Beni culturali e del ministero dell’Interno Fondo edifici di culto, proprietario dell’opera.

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