
“La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza ha oggi notificato anche a Sogin il Decreto di sequestro preventivo del bacino di raccolta acque dell’Itrec, costituito da tre vasche aperte allocate all’interno dell’area di proprieta’ Enea; la condotta di scarico a mare, entrambe in gestione a Sogin e il serbatoio interrato e relativa condotta in ex area Magnox, all’interno dell’impianto in area Enea, non in gestione a Sogin”. Cosi’ in una nota Sogin. “Le strutture sequestrate in gestione a Sogin- spiega la nota- sono utilizzate, secondo quanto previsto nel Rapporto Finale di Sicurezza della Licenza di Esercizio, per emungere, convogliare e quindi scaricare l’acqua di falda soggiacente il sito per evitare che la stessa interferisca con le strutture dell’impianto”.
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Ecco il riepilogo e una sintesi storica del monitoraggio delle acque di falda
“Con riferimento alle acque di falda, in ottemperanza alle prescrizioni contenute nella VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) del 24/03/2011, Sogin- continua il comunicato- ha realizzato una estesa rete di monitoraggio ambientale convenzionale, che si e’ andata ad affiancare a quella relativa ai parametri radiologici attiva fin dall’avvio dell’esercizio dell’impianto”. “Nel 2015 le analisi di laboratorio sui campioni d’acqua di falda hanno evidenziato in alcuni punti il superamento delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) per alcuni parametri chimici, non radiologici (trielina, cromo esavalente, ferro, idrocarburi totali), rispetto ai valori massimi consentiti dalla normativa vigente. Il 4 giugno 2015- ribadisce la nota- Sogin, appena ricevuti i certificati di laboratorio relativi alla campagna di monitoraggio, ha immediatamente attivato le procedure previste dalla normativa (D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii) notificando, assieme ad Enea, agli Enti preposti (Prefettura di Matera, Regione Basilicata, ARPA Basilicata, Provincia di Matera e Comune di Rotondella) quanto riscontrato. A seguito di tale denuncia, Sogin ha fornito tutto il supporto necessario, procedendo al piano di caratterizzazione finalizzato all’effettuazione dell’analisi di rischio. Quest’ultima, approvata il 10 aprile 2018 dalla Conferenza di Servizi e in attesa dell’ultimo parere dell’Ente provinciale, ha individuato come probabile fonte primaria di contaminazione una sorgente esterna al perimetro delle attivita’ di Sogin. Si e’ in attesa delle determinazioni per procedere all’avvio delle attivita’ di bonifica”.
“Fin dal 2015, sia nell’ambito della Conferenza di Servizi che in occasione degli incontri istituzionali sul territorio, Sogin- conclude la nota- ha costantemente manifestato la piena disponibilita’ ad adempiere a tutte le prescrizioni impartite dagli Enti competenti. Sogin, istituzionalmente impegnata nel garantire la sicurezza dei lavoratori, delle popolazioni e dell’ambiente, confermando piena fiducia e collaborazione con l’Autorita’ giudiziaria, ribadisce che: non si e’ verificata alcuna anomalia legata alla radioattivita’; gli scarichi delle acque sono effettuati in conformita’ con la formula di scarico; e non vi e’ alcun pericolo per i lavoratori, la popolazione e l’ambiente”.

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