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Orgoglio Vigili del Fuoco: “Avremo la nostra sezione paralimpica”

Il vice presidente del Gruppo Sportivo delle Fiamme Rosse, Cignitti: "Diciamo ai giovani e a tutti che non bisogna mollare mai"

Pubblicato:12-04-2024 10:28
Ultimo aggiornamento:12-04-2024 17:45
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ROMA – Chi non ha sognato di fare il vigile del fuoco? Quale pericolo o calamità non vede in quell’uniforme un’ancora di salvezza? L’appeal di Sam il Pompiere è un’icona salvifica un po’ per tutte le generazioni, così come gli atleti delle Fiamme Rosse sono di fatto una bandiera che racconta una storia ufficialmente giovane, ma di lungo corso, di imprese gloriose e vittorie strappate quando ancora gli atleti che vincevano non erano professionisti, ma civici pompieri armati di sogni e sofferti allenamenti notturni. Le Fiamme Rosse si aprono al mondo sportivo paralimpico, e all’agenzia Dire il vice presidente del Gs Vvf Fiamme Rosse, Lamberto Cignitti, ha spiegato questo passaggio sentito come “un orgoglio”.

“Sotto l’impulso del decreto legislativo 36 del 2001 si sono messi i gruppi sportivi militari e dei corpi dello Stato nelle condizioni di avere anche atleti paralimpici. I primi atleti delle Fiamme Rosse, pur avendo una lunga tradizione, sono stati assunti solo nel 2016 ed è un’opportunità che accanto alle 8 sezioni di sportivi normodotati ce ne sia una paralimpica. Dovendo avere il tetto del 5% per legge siamo costretti ad averne al momento un solo atleta, ma solo per iniziare”, promette. Atleta che sarà una donna. Il bando si è chiuso e la Commissione si è insediata, la procedura di valutazione è in corso. “Sarà una nuotatrice”, annuncia il dirigente.
Siamo già orgogliosamente primi nel gradimento dell’opinione pubblica tra i corpi dello Stato– aggiunge Cignitti- e l’apertura della sezione paralimpica è un altro passo in questo senso”.

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Il messaggio è al di là dell’inclusione: parliamo di “sogni, di dire ai giovani e a tutti che non bisogna mollare mai e che si perseguono gli ideali con il massimo impegno e abnegazione, ma senza illusioni”. Per chi vuole sognare gli esempi che le Fiamme Rosse hanno già portato nella storia sono tanti: su tutti, attualmente, Simone Alessio, campione di taekwondo e qualificato a Parigi 2024. Il dirigente poi fa un tuffo nella storia, perché è li che nasce questa gloriosa narrazione di sportivi e vittorie: tra i civici pompieri quando non c’erano atleti professionisti. “Le Fiamme Rosse nascono potenzialmente nel 2005 e da allora fino all’assunzione dei primi atleti sono passati 11 anni per tante beghe burocratiche. La prima medaglia d’oro olimpica, nel 1924, fu del pesista Carlo Galimberti capo drappello del Corpo dei Civici Pompieri di Milano, che nel 1939 morì in servizio. E ancora “Maurilio de Zolt detto ‘il Grillo’, medaglia d’oro a 44 anni nello sci di fondo nel 1994 nella staffetta. Era del comando di Belluno, un caposquadra non era un professionista e a pensarlo oggi sembra assurdo. E ancora la medaglia di bronzo nel 1992 dell’ex canottiere Alessandro Corona del comando di Ancona. Bisogna poi tornare negli Anni 60 per trovare la prima idea di far nascere le Fiamme Rosse, dal professor Enrico Massocco: gli atleti di alto livello facevano gli istruttori ginnici e poi potevano allenarsi”. Così è iniziata la storia. Un altro mondo a pensarlo oggi, il messaggio però è rimasto lo stesso di allora come si legge nella caserma di Capannelle alle porte di Roma tra palestre, piscine e piste di atletica: ‘Flammas domamus, donamus corda’ (‘Domiamo le fiamme, doniamo i cuori’). Un modo poetico per dire comunque che “la scorciatoia non è la nostra strada”.


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