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Covid, l’Ordine dei Medici di Venezia: “Zona rossa? Ci stiamo arrivando”

Il presidente Giovanni Leoni ricorda: "Come Ordine dei medici avevamo chiesto la zona rossa il 12 novembre. Ci stiamo avvicinando passo dopo passo, evidentemente governo e Regioni si stanno arrendendo all'evidenza dei fatti"

Pubblicato:12-01-2021 12:47
Ultimo aggiornamento:12-01-2021 12:47

schillaci
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VENEZIA – Il parametro dell’incidenza su numero di abitanti “diventa penalizzante per le regioni che fanno più tamponi” e “chi più si è impegnato rischia di essere penalizzato”. Bisognerebbe invece “valutare anche l’accuratezza e quindi il rapporto tra tamponi eseguiti e numero di abitanti”. Lo spiega alla ‘Dire’ il presidente dell’Ordine dei medici di Venezia, Giovanni Leoni che, nel bocciare sostanzialmente il parametro dell’incidenza di positivi sul numero di abitanti per l’assegnazione della zona alle Regioni ricorda che “noi come Ordine dei medici avevamo chiesto la zona rossa il 12 novembre… Ci stiamo arrivando passo dopo passo, evidentemente governo e Regioni si stanno arrendendo all’evidenza dei fatti”. E questo non vuol dire che il sistema di restrizioni per zone sia sbagliata. Ma “purtroppo poggia sulla collaborazione stretta della popolazione, che però è deficitaria, ce lo dicono i numeri”.

Nell’arco delle prossime settimane “vedremo gli effetti di quanto avvenuto a Natale, presumibilmente dovremmo andare meglio. Lo spero. Se non ci fossero risultati positivi non resta altro che tornare alla zona rossa drastica come peraltro ha fatto la Germania”.

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