NEWS:

Schillaci: “Il Covid diventa come le altre malattie infettive, è come l’influenza”

Il nuovo Decreto Omnibus stabilisce che al chiuso o in presenza di assembramenti non vige più l'obbligo di indossare le mascherine Ffp2

Pubblicato:08-08-2023 17:44
Ultimo aggiornamento:08-08-2023 17:44

ORAZIO SCHILLACI MINISTRO SALUTE
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “I dati rassicuranti che abbiamo avuto in questi mesi ci hanno indotto a togliere l’obbligo di isolamento per le persone positive al Covid-19, che diventa come le altre malattie infettive. Credo che sia un passo avanti che dopo tre anni ci porta a superare finalmente questa terribile pandemia che abbiamo vissuto”. La misura è stata annunciata ieri sera dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, al termine del Consiglio dei ministri. Oggi, ospite del Tg1, l’esponente del governo è tornato sulla decisione dell’esecutivo di scrivere la parola fine all’isolamento dei positivi al coronavirus e ha tenuto a precisare che “il Covid diventa come l’influenza”.

STOP ALL’OBBLIGO DI INDOSSARE LE MASCHERINE FFP2

Il nuovo Decreto Omnibus ha inoltre stabilito che al chiuso o in presenza di assembramenti non vige più l’obbligo di indossare le mascherine Ffp2. “Sin dall’inizio del mio mandato in questo ministero- ha commentato Schillaci- ho sempre chiesto responsabilità ai cittadini. Credo che le italiane e gli italiani capiscano bene a cosa ci siamo riferiti: non più obblighi ma senso di responsabilità. Credo che anche questa fase verrà vissuta serenamente”.

SI’ AL BUON SENSO IN CASO DI POSITIVITA’

“È chiaro- ha concluso il ministro della Salute- che come accade per le malattie infettive, per l’influenza, in caso di positività, soprattutto se vi sono sintomatologie, il buon senso invita a non andare vicino alle persone fragili e alle persone anziane. Ma sono certo che, come hanno sempre fatto, gli italiani risponderanno bene anche a questa nuova fase”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it